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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   37-2
   Parte Quarta — Italia Meridionale
   Fig, 220. — Fusaro : Casina Reale (da fotografia Mauri).
   Dallo tombe nelle adiacenze furono tratti fuori molti oggetti interessanti trasportati nel Museo Nazionale di Napoli, fra i quali, monete, vasi ili vetro, gioielli, ecc. In una tomba di Giulia Pro-cula di anni 25 fu rinvenuto lo scheletro intiero con orecchini di oro massiccio e una piccola collana d'oro anch'essa.
   11 lago del Fusaro è ora rinomato, come ahbiain detto, per le sue ostriche. Presso la stazione ferroviaria Gumana è una modesta trattoria, e cento passi più oltre l'ingresso all'Ostricoltura nella quale è un ampio giardino o un ristorante molto frequentato in primavera e in autunno dai Napoletani- e dai forestieri, ma aperto solo la domenica nell'estate.
   La torre Gaveta, sulla punta di terra clic si addentra nel mare a nord della suddetta foce del Fusaro, segna il luogo dell'antica villa di Servilio Vatia, il quale vi si ridusse per scampare ai pericoli che circondavano la vita pubblica in Roma durante il regno di Nerone, di che il popolo costumava esclamare : 0 Valìa, solus scis vivere! (Oh Vatia, tu solo sai vivere!); At ille latere sei chat, immefà(Ala «gli sapeva nascondersi, non vivere), soggiunge Seneca. La villa era rinomata per le sue grotte e le sue pescaie, c le sue rovine attestano la magnificenza delle sue proporzioni e la bellezza pacata del luogo.
   Sui colli fra il lago del Fusaro e quello di Averno e fra l'Arco Felice (che ritroveremo più innanzi) e P>aja, iu un luogo dello lo Scalandrone, veggonsi alcuni archi in rovina i quali si suppone segnino il sito della villa Gumana di Cicerone mentovala si di sovente nelle sue Lettere ad Attico. In quella villa Irzio e Pausa presentarono al grande oratore il giovane Augusto al suo arrivo dalla scuola in Macedonia ch'egli aveva lasciato in fretta e in furia all'udir 1 assassinio di Giulio Cesare. Sua madre Accia conviveva col suo secondo marito, Lucio Filippo, in una villa vicino a cui il giovine Augusto di soli 19 anni fu condotto da Balbo. Nel descrivere l'arrivo del ragazzo — come lo qualifica in una lettera ad Attico — Cicerone dice cli'ei gli era intieramente devoto (mihi totus deditus). In una lettera successiva Cicerone gli scrive che il patrigno del futuro padrone del mondo crede che non si abbia a ripor fede in lui. Le ville di Seneca e di Varrone, situate presso quella di Cicerone, come apprendiamo dalle descrizioni che ne hanno lasciato questi scrittori, sono scomparse e non esistono più rovine a cui ranneltinsi i loro nomi.