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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Circondario di Pozzuoli
   397
   Fig. 224. — Baja: Ingresso alle Genio Camerelle (da fotografìa Mauri).
   Mercurio sorreggente Bacco fanciullo e il caduceo, di una Stagione col tirso e unidria nelle li ani, di un'.-t'pi/a che rapisce Ganimede, di Sfingi, Ippogrifì, ecc. Tutto ciò rendeva Baja un luogo di delizie, ma anche Un covo delle dissolutezze più raffiliate. Gli Imperatori coi loro cortigiani la davano pel mezzo ad ogni vizio e ad ogni stravaganza pomposa. Caligola vi approdò sopra una nave ornata di terme, di portici e di giardini artificiali. Nerone lo imitò e quando, sulla trireme imperiale, fu in vista di Baja, le spiaggie del mare e le sponde dei laghi erano coperte di tende sotto le quali il popolo slava banchettando e l'invitò a discendere. E scese infatti e celebrò le feste di Minerva.
   Ma, col cader dell'Impero, cadde anche Baja e non vi rimase clic il porto solitario e deserto. Sotto gli Angioini il Petrarca vi si recò due volte in cerca delle ceneri di Scipione, l'eroe del suo poema latino Africa, e anche il Boccaccio vi si trattenne 111 compagnia di Fiammetta, figliuola naturale del re Roberto, da lui celebrata nel romanzo L'Amorosa Fiammetta. Baja ridivenne il ritrovo delle allegre brigate di Napoli; Carlo lì, Giovanna e Ladislao vi ebbero un casino di delizie-Sotto Ferdinando 1 di Aragona, che un altro ne aveva a Miseno, 1 bagni minerali di Baja ripigliarono l'avita celebrità, e il Fontano attesta clic a' ili suoi vi accorrevano da Napoli le dame più leggiadre, adombrate da lui sotto i nomi poetici di Neera, Ermione e Balilla. In quella guisa che Marziale disse di Baja: Penelope venit, almi Helena, come abbiam visto, il l'ontano definisce Baja la rovina dei vecchi e dei giovani e si dilunga sulla licenza che vi regnava come al tempo dell'Impero romano. Dopo però l'invasione di Luigi XII di Francia e le guerre che susseguirono, Baja fu abbandonata e ripiombò per la seconda volta nell'oblìo. Essa ha ora i suoi termini appiè del castello preme.11-tovato fatto costruire da Pietro di Toledo per proteggere il porlo contro Solimano e 1 Barbareschi.
   Scorrendo il lido in barca s'incontra la villa d'Ortensio, emulo di Cicerone, il quale vi pianse la morte di una murena, e ad un amico, che il richiedeva del suo pesce prediletto, rispose che gli avrebbe dato piuttosto due muli della sua lettiga che due mi