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Parte Quarta — Italia Meridionale
erano stati dati in appalto a certo Ceppy, sotto la eui direzione fu costruito il ponte per l'emissario di comunicazione fra il lago e il mare. Furono poi eseguiti anche varii lavori di sterro, finché nel 1800 il nuovo Governo dittatoriale seiolse il contratto. Il lago è rimasto qual era e le bonifiche effettuate nulla vi addussero di nuovo. Si progettò di costruire nel suo perimetro una banchina sull'acqua sino alla profondità di 2 metri, dacché a questa profondità le acque non son riscaldate dal sole e non generano perciò esalazioni miasmatiche.
Grotta della Sibilla (fig. 221). — Nella parte meridionale del lago d'Averno sono molte grotte e cavità nella roccia ed una di esse coperta d'elleru e di rovi, all'ingresso, è detta Grotta della Sibilla o Grolla Giulia e si visita con torcio accese. Essa è allargata in alcuni punti. Quando Agrippa fece costruire il Portus Julius diede ordine all'ingegnere Coccejo di aprire due gallerie per mettere il nuovo porto in comunicazione con le città di Clima e di Baja. Virgilio fa menzione di tre caverne: la prima per cu; la Sibilla Deifobe conduce Enea da Cunia al luogo ove deve sacrificare alle deità infernali; la seconda, eli'ei traversa per giungere alle sponde dell'Acheronte; e la terza, con le sue conio bocche donde la Sibilla pronunciava i suoi oracoli. E possibile che le due prime sieno state suggerite al poeta dalle due suddette gallerie ordinate da Agrippa a Coccejo, una che conduceva da Cuma all'Averne e l'altra dall'Averno al Lucrino. Non é dubbio che molti degli oggetti suggerirono al poeta la descrizione generale della scena quale egli immaginò che fosse mille anni prima ; ma tentar di convertire le creazioni sovrannaturali del mirabile libro vi Ae\l'Eneide in una descrizione topografica del distretto è un voler distruggere quella poesia divina.
La Grotta della Sibilla, in cui ci troviamo, è la galleria che dal lago d'Averno conduceva alla spiaggia sulla strada di Baja. L'ingresso introduce sotto un arco in mattoni in un lungo ed umido passaggio che era illuminato da spiragli verticali. La galleria è scavata a traverso un colle di tufo e ì lati e la vòlta furono rinforzati in molti luoghi eon muratura reticolala e eon lavori in mattoni
A metà strada un angusto passaggio a destra mette ili una cameretta quadrata detta i'uuces Orci od Entrata alle Legioni Infernali. Presso ad essa un'altra camera con traccie di un pavimento in musaico, alcune vestigia di musaici nelle pareti e due recessi, cose tutte attestanti che era anticamente un bagno termale. Il pavimento e infatti coperto di aequa tiepida che sgorga da una delle camere adiacenti. Chiamasi il Bagno della Sibilla e si guada sulle spalle della guida. La seconda galleria, detta Grotta della Pace, è nella rupe, nel lato ovest del lago. La sua direzione non lascia dubbio che essa era l'antica comunicazione sotterranea fra le sponde del lago e Clima.
Nel lato est del lago è la rovina cospicua detta coinuiiemente Tempio di Apollo, ma che, dalla sua forma e disposizione generale, serviva probabilmente di bagno. E vastissimo, ottagono esternamente, circolare nell'interno e di un diametro di circa ni. 30. Ila finestre nella parte superiore, parecchie camere dietro ed altre laterali, una delle quali con ampia apertura nel centro della vòlta. In una delle camere spiccia sempre una sorgente minerale detta Acqua Capone.
Tornando alla strada maestra si arriva, a breve distanza dal lago Lucrino, ai Bagni di Tritoli, uno dei descritti da Plinio sotto il nome di Posideanae, la Poside, liberto di Claudio. 11 loro nome odierno credesi commemori la riputazione di quelle acque nella cura della terzana (-rptraìo;). Solo una porzione dell'edifizio esistente è antica. La sala principale lui una vòlta alta ni. 4 Va con ornati in istucco. In vicinanza, in alto, su un fianco della rupe, son le Stufe di Nerone. Un passaggio lungo, angusto e buio scavato nella roccia ed antico almeno quanto i tempi romani, conduce a queste sorgenti che sorgono da alcuni pozzi profondi ad un'alta temperatura. Che fossero in grande rinomanza appo i Romani lo attesta Marziale in que' versi: Quid Nerone pejas? Quid thermis melius Neronianis? (Cile peggio di Nerone? E che meglio delle Terme Neroniane?). Le acque son cosi calde che vi si fanno cuocere le uova. Nel secolo XY11 furami costruiti edilìzi per servirsi dei vapori di queste acque nella cura del reumatismo.
llaja e altre limine. —Dopo diciotto secoli è sempre vero quel verso dì Orazio: Nulhis in orbe si ti us Baiis praelucel amoenis (Non v'ha golfo al inondo più ameno di quello di Baja), il più celebre e il più brillante dei Bagni dell'antichità, alla fine della Repubblica e sotto l'Impero, ni cui, il dire dello slesso Marziale, « arrivava una Penelope che se ne partiva poi un'Elena », per esprimere la dissolutezza elle vi regnava. Nulla piò bello dell'appressarvisi dal lago Lucrino. I colli che