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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Circondario di Pozzuoli 393
   Anche Scimno Ghio riferisce che presso Cuma era « YAverno, ove mostravasi un Cerberio, oracolo sotterraneo, consultato da Plissé quando lasciò Circe ». Oltre agli altri antichi scrittori anche gli artisti ispiraronsi a queste credenze infernali. Polignoto rappresentò Ulisse, reduce dall'Inferno; e Nicia ateniese dipinse sullo stesso argomento un quadro che non volle cedere ad Attalo, re di Pergamo, per farne dono ad Atene.
   Nel 214 av. C., Annibale si avviò al lago di Averno per sacrificare a Plutone, e, come insinua Tito Livio, per esplorare, simulando di rispettare la dira religio loci, le difese di Pozzuoli e tentar poi d'impadronirsene con un colpo di mano.
   I suddetti lavori d'Agrippa per congiungcrc al mare 1Averno e il Lucrino dissiparono i terrori onde la favola e la poesia avevano sparso il lago. Le selve furono atterrate e fu sgombrato il terreno. lì a 20,000 schiavi diedero mano a set -vare un canale a traverso il tratto che separava i due laghi ed un secondo canale a traverso la lingua arenosa che separava il Lucrino dal golfo di Baja. Mediante qu isti due canali le acque dell'Averno furono ridotte al livello del mare e i due laghi furono trasformati in un porto, il suddetto Portus Julius, [mentre, pel taglio dei boschi, risanavasi il clima, come leggiamo m Virgilio nel secondo libro delle Georgiche.
   II porto Giulio era si ampio Fio- 221, — Grotta della Sibilla (da fotografia Bnooi). che l'intiera squadra romana poteva manovrare nel suo doppio bacino, e Agrippa infatti vi diede una rappresentazione della battaglia d'Azio alla presenza di Augusto. I canali ed i moli all'ingresso del porto dal mare erano ancora in perfetta conservazione al principio del secolo XVI, ma la comunicazione fu, come dicemmo, distrutta dall'eruzione di monte Nuovo nel 1538 e l'alterazione di livello fra il mare e la terra fu così grande die il porto scomparve. Il tratto fra i laghi ò ora coperto di mirti e di arbusti; ma in alcuni luoghi, nou coperti dalla terra o dall'arena, veggonsi tratti di muratura coi buchi degli anelli a cui stavano amarrate le navi.
   E fama che Nerone disegnasse di aprire un canale navigabile dal lago d'Averno al Tevere, distanza clic oltrepassa 240 chilometri Celere e Severo furono gli ingegneri della grand'opera della quale non fu però compiuta che quella porzione detta ora Lago di Licola e iu cui, come osserva Tacito, inanelli vestigia irritile spei (rimangono le vestigia della speranza delusa).
   Gli antichi tennero essere impossibile scandagliare il lago d'Averno. Aristotele lo descrive di una profondità immensa, e Vilno Sequester dice ch'era impossibile trovarne il l'ondo. Dopo la formazione di monte Nuovo molti disegni furono fatti per ristabilire l'antico Portus Julius e convertire il lago d'Averno in un gran dock o porto ; ma solo nel 1858 Ferdinando II incominciò col far scavare due canali dal golfo di Baja al lago, uno nel lato occidentale e l'altro nel lato orientale della valle. Iti seguito però, dopu un dispendio ingente durante due anni, i lavori furono abbandonati. Codesti lavori
   50 — Ili* Patri», voi. IV.