Circondario di Pozzuoli
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A nord-ovest della Solfatara son due piccoli crateri detti Monte Cigliano e Monte Campana, e più oltre, nella medesima direzione, sorge il monte Barbaro, il Mons Gaurus degli antichi, celebre per i suoi vini ed uno de' più alti del distretto, raggiungendo la quota di 329 metri sul mare. Ha un .cratere profondo della circonferenza di 0 chilometri circa, con un'apertura nel lato orientale, allargata apparentemente ad arte. In questo taglio si vede clic la montagna è composta in parte di scorie sciolte e in parte di strati di tufo pomiceo. Alcuni di questi strati abbondano di globuli pisolitici e vi si scorge traccia di lava.
La pianura nella cerchia del cratere, alta 56 metri sul mare, è di una fertilità straordinaria c vi si pon piede per una breccia nella parete del cratere detta Porta di Campiglione. 11 cono nelle pendici esterne é coperto di vigneti e il vino che se ne estrac è ricordato da molti antichi scrittori col nome di Gauranus. Ateneo loda il suo corpo e le sue qualità toniche del pari che la sua scarsezza e il suo sapore delizioso. Quel che oravi si spreme, se fatto a dovere, è un vino rosso gagliardo e serbevole. Prima della formazione del monte Nuovo, il Gaurus inanis, come lo chiama il Giovenale, doveva presentarsi quale un oggetto imponente da tutte le parti del golfo di Pozzuoli a cui Stazio dà appunto il nome di Sinus Gauranus. La pianura appiè del monte fu il teatro della prima vittoria dei Romani sopra i Sanniti nel 340 av. C., vittoria celebrata in versi latini dal poeta inglese Gray, il quale attribuisce la scarsa vegetazione della sua superficie alla saeva melma di monte Nuovo e dipinge ne' suoi versi il lento ritorno della sua fertilità.
Tornando dalla Solfatara, all'estremità occidentale di Pozzuoli, si prosegue lunghesso la costa clic forma colà una lunga curva regolare in cui scorgonsi i recenti depositi sottomarini che separano dal mare l'antica linea litoranea. Codesto tratto, detto la Starza, è più ampio di quello di Bagnoli e consiste di terreno vegetale di una grande fertilità disteso su strati orizzontali di ceneri, pomici, lapilli e tufo argilloso contenente conchiglie marine e frammenti di muratura.
Monte Nuovo, — È di formazione relativamente recente, alto m. 140, in forma di cono tronco in mezzo al quale spalancasi un cratere profondissimo circondato da masse di pietra pomice, di trachite e di tufo. — « Le trernblcment de terre du 29 sept. 1538 (scrive Alessandro Dumas) est le grand événement de Pouzzoles et de ses environs. Un matin, Pouzzoles s'est réveillée, a regardé autour d'elle et ne s'est pas reconnue. Où elle avait laissé la veille un lac, elle retronvait une montagne; où elle avait laissé une forèt, elle trouvait des ceudres; enfili, où elle avait laissé un village, elle ne trouvait rien du tout. Une montagne d'une lieuc de terre avait poussé dans la nuit, deplacé le lac Lucri ri, qui est le Styx de Virgile, cornile le port Jules et englouté le village de Tri-pergola. Aujourd'lmi le monte Nuovo (on l'a baptisé de ce rioni, qu'il a certes bien inérité) est couvert d'arbres, cornine une vraie montagne, et ne presente pas la moindrc différence avec les autres collincs qui sont là depuis le comniencemcnt du monde ». — L'istoria di monte Nuovo fu scritta da quattro testimoni dell'eruzione, Marcantonio delli Falconi, Pietro Giacomo di Toledo, Simone Porzio e Francesco di Nero e già ne abbiam detto abbastanza ncìl'introduzione alla provincia di Napoli
Lago Lucrino. — Da monte Nuovo una strada conduce verso nord-ovest a Curila e l'altra verso sud-ovest a Baja. Seguitando quest'ultima, che piega a sinistra, si attraversa l'angusta striscia di terra che separa il mare dal lago Lucrino, già rinomato appo i Romani per le sue ostriche, ma colmato a mezzo nell'eruzione di monte Nuovo e ridotto ora ad un laghetto di un solo chilometro di circuito con vicino l'Hotel de Russie. Era protetto antichissimamente dalle onde del mare da un'ampia diga o molo di un'antichità si remota clic vuoisi costruita da Ercole per farvi passare i bovi rubati a Gerione, donde il nome di Via Uereulea od Ilcraelea. Secondo Stratone (v, 245) era lungo otto stadii e carreggiabile. Dall'altro lato il Lucrino era separato solo da uno spazio angusto dall alt io lago di Averno, il quale era però di un carattere tutto diverso, come quello ch'era un bacino profondo di acqua dolce, laddove il Lucrino, come altri stagni di simil fatta, era di pochissimo fondo ed atto perciò alla produzione delle ostriche e di altri simili crostacei per cui andava rinomato. Questi Ietti d'ostriche orali così ricercati che davansi ad allo prezzo in appalto e Cesare fu indotto dagli appaltatori a riparare la suddetta Vìa Uereulea per protegger que' vivai.
Narra Sfratane che Agrippa, quando costruì il cosidetto Julius Portvs — ricordato in due passi ben noti di Virgilio nelle Georgiche e di Orazio wc\\'Arte Poetica — riattò la ] ia Uereulea