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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   37-2
   Parte Quarta — Italia Meridionale
   Tina strada di un quarto d'ora conduce, in direzione nord-ovest, dal lago d'Aguano ad Astroni, con picciol castello e parco da caccia a cui si accede con biglietto di permesso preso al palazzo lleale di Napoli. E questo il cratere più perfetto di quella regione vulcanica, a 23 metri dal livello del mare, con laghetto e una collinetta traclutica alta m. CO detta la Ratondclla, Ma del cratere Astroni abbastanza si è detto ncì\' Introduzione alla provincia di Napoli alla quale rimandiamo il lettore.
   La Solfatara e altri Vulcani estinti — La Solfatara (di cui abbiamo una descrizione mirabile in una lettera d'Annibal Caro) è un vulcano semispento a circa mezza distanza fra il lago d'A grano e Pozzuoli e si può visitare pagando mezza lira d'ingresso alla vicina Casa di salute, a destra. E un piano ovale ma irregolare circondato da colli spezzati di tufo pomiceo, antiche pareti del cratere, lungo m. 344 e largo mi 291. Nell'interno una massa di tracbitc emerge dal tufo stratificato. L'orlo del cratere raggiunge la sua maggioro altezza (circa 2000 m. dal livello del mare) a nord e a sud, mentre il fondo non s'alza clic. 98 metri dallo stesso livello. È un campo di formazioni alili -minifere che manda un rimbombo quando si calpesta, sì che credesi vuoto sotto: vapori e gas sulfurei esalano del continuo dalle fenditure dette Fumarole, nelle quali abbondano zolfo, allume, e solfato di ferro, e di notte vi si veggono lingueggiare le fiamme.
   Nell'antichità era miluogo si spaventevole clic Petronio vi fa sbucar la Discordia per invadere ì petti romani durante la guerra civile. Strabonc, che descrive la Solfatara sotto il nome di Hfafr-o» 'Ayopà, o Forum Vulcani, riferisce, sull'autorità di Pindaro e Timeo, clic anticamente eredevasi esistesse una comunicazione fra Ischia e i Campi Flegrei ; e fu spesso osservato che quando il Vesuvio e tranquillo, la Solfatara dà segni di attività coll'emissiono d'insoliti volumi di fumo e di vapori e con interni rumori. L'unica eruzione di questo cratere di cui rimanga memoria avvenne nel 1198. Esso eruttò un torrente di lava che si può rintracciare dall'apertura sul lato sud-est del cratere al mare e che copri nel suo passaggio l'antico cimitero sulla via Puteolana. Codesta lava è coperta da una specie di terra ocracea che deriva il suo colore giallastro dall'ossido di ferro, ma divien rossa abbruciandola e si adopera per fare il cemento. Da un'iscrizione rinvenuta presso il cratere sì rileva che in vicinanza sorgeva un tempio d'Ercole, ma non esscndovene più traccia, è probabile fosse distrutto dalla suddetta eruzione. L'atmosfera e i bagni della Solfatara giovano contro le malattie polmonari. Ne parla Humboldt nel Cosmea II dott. Assalilii vi eresse stufe artificiali, ma il suo stabilimento ebbe breve durata.
   I monti Leucogei, a est della Solfatara, conservano il loro antico nome dì Galles Leucogaei derivato dal color bianco delle roccic alla loro superficie e da certe efflorescenze saline. Narra Plinio (xviii, 11, s. 29) che questa polvere era molto pregiata appo i Romani i quali l'adoperavano a colorire la loro ubica, preparato di grano, il quale par corrisponda all'odierno tritello di avena. Ei reca una prova notevole del suo valore affermando che Augusto promulgò un decreto il quale ordinava il pagamento di 20,000sesterzi (4000 lire) annuali alla città di Napoli per la provvista di questa polvere.
   I Pisciarelli, detti dal medesimo Plinio, Fontcs Leucogaai, sono acque alluminose di un carattere particolare sgorganti alle falde del monte Secco, il quale formava parte dell'antico cono della Solfatara. Spicciano dalla roccia alla base di questo monte in una forra fra il lago d'Agnano c la Solfatara, in fonilo alla quale hanno evidentemente la loro origine. Avvicinandosi alla roccia si ode il rumoreggiare dell'acqua bollente nelle viscere profonde della montagna come in una caverna sotterranea. L'aspetto generale della valle rassomiglia grandemente a quello del cratere e il terreno abbonda ili fumarole. L'acqua dei Pisciarelli è torbida e alquanto biancheggiante ; ma riposando si chiarifica e diviene limpida deponendo un sedimento. Esala un forte odore di uova putrefatte ed ha un sapore acido, stiplico ed una temperatura di gradi 08-75. Sviluppa del continuo bolle di gas e fu denominata Aqua Bullae, come si ritrae dal verso seguente:
   Est aqua guae bullit et oh hoc lene bulla vocatur.
   L'Acqua della Bolla contiene solfati di allumina, di calce, di ferro, gas acido solfidrico e gas acido carbonico. Plinio la descrive come benefica nel mal d'occhi ed oggidì si prescrive così per bocca come per uso esterno contro varie malattie. Ne è proprietario il Comune di Pozzuoli ed ha un annuo concorso ili circa 700 infermi. È custodita in una casetta con due bagni per le persone agiate. Pei poveri vi ha un fosso in cui l'acqua esce per un condotto sotterraneo.