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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   37-2
   Parte Quarta — Italia Meridionale
   Prima (lei termine della Repubblica Romana il promontorio odierno di Miseno, del pari che le spiaggie vicine di Baroli e di Baja, era divenuto il luogo favorito delle ville dei ricchi Romani : ma solo sotto il regno di Augusto vi si accolse una popolazione ragguardevole. Quest'imperatore vi introdusse pel primo l'usanza di stanziarvi una squadra per la difesa del Tirreno, o mare Inferiore, di cui Miseno fu fatta la stazione permanente (Svet,, Aug., 49 ; Tao., Ann., ìv, 5) e durò come tale per tutto il periodo dell'Impero, Per tal modo noi veggiamo Tacito alludere del continuo alla Classts Misenensis (Ann., xiv, 3, 02 ; Ilist., ri, 100, ecc.), e Plinio il Vecchio stanziava a Miseno al comando della squadra quando scoppiò l'eruzione memorabile del Vesuvio nel 79 dopo (1.
   In un periodo di gran lunga posteriore noi troviamo stanziata a Miseno una squadra con una legione organizzata specialmente pel suo servizio e ricordata quale istituzione permanente cosi da Vegezio (v, i, 2) come dalle Notitia (Dignli, p. 118). Noii può rimaner dubbio clic a cagione di quest'importante stabilimento, una città ragguardevole crescesse intorno al porto di Miseno; e da parecchie iscrizioni apprendiamo che essa possedeva privilegi municipali ed aveva anche il nome di colonia (Orelli, laser., 3772; Mommsen, J. R. N., 2575-2577). Ma i Miscnates, il cui nome occorre di frequente nelle iscrizioni, erano generalmente i soldati della squadra (Milites classis praetorio.e Misenentium), non gli abitanti della città.
   Prima che divenisse per tal modo memorabile quale stazione della squadra romana, Miseno fu cospicua nell'istoria per l'abboccamento fra Ottavio, Antonio e Sesto Pompeo in cui i due primi furono accolti da Sesto a bordo della sua nave e fu conchiuso un trattalo per la divisione dell'Impero Romano frale tre parti contraenti. Fu in quella occasione clic il suo ammiraglio Menas propose a Pompeo di tagliar le gomene e di portare i due triumviri in allo mare. In un periodo alquanto anteriore Miseno fu infestato, al dir di Cicerone, dai pirati della Cilicia che vi catturarono le figlie di M. Antonio, il quale aveva mosso lor guerra.
   Apprendiamo da Plutarco (Mar., 34) che C. Mario vi aveva una villa che Plutarco descrive come più splendida e più sontuosa di quel clic si addicesse al carattere dell'uomo; non pertanto essa era allora assai inferiore a quel clic divenne poi nelle mani di L. LueuIlo, il quale la comperò per la somma enorme di 2,500,000 denari e l'ornò con la sua solita magnificenza. Passò quindi in potere dell'imperatore Tiberio il quale par vi dimorasse assai spesso e che vi inori da ultimo strozzato, come più sopra abbiam detto, il 16 marzo del 37 di C. La villa stessa è descritta come situata al sommo del promontorio con estesa e magnifica veduta sulla marina; ma è evidente dalla descrizione delle sue vaste costruzioni, gallerie sotterranee, ecc. ch'essa doveva comprendere nel suo recinto la maggior parte del promontorio.
   Oltre questa famosa villa Luculliana, sappiamo da Cicerone che M. Antonio l'oratore aveva anch'egli una villa a Miseno e che il triumviro, suo nepote, vi si recava assai di sovente. In un periodo assai posteriore Miseno divenne il luogo d'esilio dell'infelice Roniulo Augustolo, ultimo imperatore d'Occidente a cui fu assegnata la «detta villa di Lueullo per residenza da Odoaere dopo la sua deposizione nel 476 di C. (Jornand., Gel., 40; Makcell., Cium., p. 44). Orazio celebra il mare intorno a Miseno come copioso di echini o ricci di mare (Sai., n, 4, 33).
   Grotta di Sejano c Isola di \i siila. — Per la strada Nuova di Posillipo si arriva da Napoli alla Grulla di Sejano, cosidetta dal famigerato favorito di Tiberio. Quest'avanzo interessante di vetusta magnificenza è un tunnel, o galleria scavata nella collina di Posillipo, presso la punta di Coroglio. E lunga quasi un chilometro ed assai più cospicua della grotta di Pozzuoli come quella cli'è più lunga, più ampia e più alta, rinforzata interiormente da archi murati e con parecchie aperture laterali verso il mare. Strabene, che la visitò, dice che fu costruita da un ingegnere di nonicM. Coccejo, il quale fu anche incaricato da Agrippa, genero di Augusto, di scavare il passaggio sotterraneo da Clima al lago di Averno. La grotta fu sgomberata, e durante gli scavi fu scoperta un'iscrizione attestante che essa era stata restaurata nel V secolo dall'imperatore Onorio. La sua estremità orientale schiudesi sulla spiaggia presso l'isolotto detto La Gajola che chiude a est il golfo di Pozzuoli.
   Passata la grotta di Sejano la strada prosegue, lungo la spiaggia dei Bagnoli, a Bagnoli (ov'è il Poligono) ed innestasi colà alla strada di Fuorigrotta. Dirimpetto alla suddetta punta di Coroglio sta Ylsola di Nisida (la Nr,