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Parte Quarta — Italia Meridionale
La maggiore rielle Isole delle Sirene a est chiamasi ora Isola Lunga od Isola di San Pietro da una chiesa dedicata al principe degli Apostoli che vi sorgeva; vi si veggono anche vestigia di costruzioni romane. La seconda chiamasi il Castelletto, da una torre in vetta, a cui si va da un sentiero dal punto di sbarco. La terza, la più piccola, addimandasi, dalla sua forma, Isola llotonda. La loro altezza varia da 50 a 54 metri sul mare.
La Repubblica di Amalfi servivasi di codeste isole per prigioni di Stato e parecchi dei suoi dogi tirannici furonvi condannati a vita. Nel 1038, ad esempio, il doge Sansone 111 clic aveva quattro anni prima tolto il seggio ducale al fratello Giovanni, fu espulso alla sua volta da lui e, dopo di essere stato accecato, fu confinato nelle isole sirenuse, finché ottenne licenza di terminare i suoi giorni a Costantinopoli,
Al tempo di Roberto Guiscardo il comando del castello sull'isola maggiore fu affidato a Pasquale Celentano, nativo di Positano, il quale fortificò tutte le tre isole contro gli assalti elei pirati, edificandovi due torri e circondandole di mura e bastioni. Ora sono intieramente deserte e quantunque appaiano da lungi pittoresche in sommo grado, riescono però, a chi vi si accosta, brulle e desolate. Dove si eccettuino le ossa biancheggianti sugli scogli, testimonianza dei resti delle vittime attirate dalle sirene, la descrizione seguente di Virgilio sulla line del canto v t\c\V Eneide è sempre applicabile ad esse:
Era delle Sirene ornai solcando D'umana gente si vedean da lunge
Giunta a gli scogli, perigliosi un tempo liianclieggiar tulli. Or sol di canti invece, A' naviganti; onde di tescliii e d'ossa Se n'ode un roco suon di sassi e d'onde.
1 pescatori della costa sbarcano di quando in quando sulle Isole delle Sirene e nel tempo cattivo vi cercano un ricovero nelle acque profonde che le circondano.
Cenni storici. — (Xuppevtòv, Surrentam da luptov, Sirene). Vuoisi infatti che Sorrento fosse abitata antichissiinamente da genti venute dall'Asia adombrate sotto il nome (li Sirene. Le Sirene e le genti clic rappresentano erano figlie del fiume Acheloo e tutti i nomi antichi di Sorrento derivano da questa etimologia. Però paré la vera origine di Sorrento debba accollarsi ai Pelasgi, e all'arrivo dei Tirreni o Etruschi dall'Asia; la costituzione di Sorrento in città e la fondazione del tempio di Minerva ai confini in seguito dei viaggi dei Greci in Italia.
Strabene (v, p. 347) la chiama una città campana o dei Campani, ma ciò può riferirsi probabilmente al non essere una di quelle occupate dai Piceni ini. Secondo il Liber Coloniantm (pag. 330) una gran parte del suo territorio, e fors'anco la città stessa, era considerata, in un certo senso, come sacra a Minerva per la sua prossimità al celebre tempio di questa Dea sul promontorio adiacente e fu per tale ragione occupata da coloni greci.
Essa ricevè non pertanto una colonia parziale sotto Augusto, ma senza raggiungere il grado o il carattere di una vera colonia. Iscrizioni numerose rammentano la sua esistenza quale città municipale sotto l'imperatore romano ed è mentovata da tutti i geografi antichi; ma il suo nome occorre raramente nell'istoria (Okelli, Inscr., 3742; Mommsen, Liscript., II. N. 9111-2125). Vi accorrevano però i ricchi Romani a cagione della sua situazione incantevole e del suo clima delizioso, fra gli altri il già citato Pollio o Politone Eelice, l'amico di Stazio, clic vi aveva, come già abbiamo detto, una villa sontuosa di cui veggonsi ancora le ampie rovine a ovest della città, sul Capo di Sorrento, il quale separa il golfo di Sorrento da quello di Massalubrense.
Le altre rovine, tuttora visibili a Sorrento e nelle adiacenze e da noi accennate in principio, non sono di gran momento : esse presentano frammenti numerosi di edilizi dei tempi imperiali, ad alcuni dei quali furono dati dagli archeologi locali i nomi