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Parte Quarta — Italia Meridionale
dotti per l'ubertosità dei pascoli). Si evita la salita del Lattaio mediante un tunnel di un chilometro, illuminato a petrolio. L'altro piovente, per cui si scende passato il tunnel, presenta anch'esso una vegetazione lussureggiante e stupendi panorami finché si arriva ad Agerola, la quale è divisa in parecchie frazioni.
A San Lazzaro (584 refi) v'è un buon albergo con terrazzo. Sono rinomati i passeggi ombrosi di Agerola, quello fra gli altri che conduce alle rovine del castello Avitabile, donde si gode a sud di una veduta superba del golfo di Salerno, a ovest del monte Solare coll'isola di Capri e la punta Campanella. Si può di là andar più lontano per via di sentieri fino a Montepertuso, situato sopra un'altura scoscesa a est sopra I'osi-tano, ove si può scendere in tre quarti d'ora. l)a San Lazzaro si discende in due ore ad Amalfi, lungo sentieri sempre a sinistra e che ìnetton capo sulla costa alla strada da Positano ad Amalfi.
Il territorio di Agerola, d'una vegetazione lussureggiante, produce vino, fichi, pesche, noci e castagne.
Coli, elett. Castellammare — Dioc. Amalfi ¦ - P2 e T, locali, Str. ferr. a Craguano,
Casola di Napoli (2394 ab.). — A 17G metri di altezza, presso le falde del monte Acquaio (G40 in.), a 2 chilometri da Gragnauo e a 6 circa da Castellammare di Stabia, in territorio molto fertile in vario specie di prodotti, ma principalmente divino squisito.
Cenni storici. — Vuoisi per alcuni che questo borgo avesse nome anticamente Casae Sofia, perchè eravi un tempio dedicato al Sole, ma questa etimologia pare piuttosto immaginaria.
Coli elett. Castellammare — Dioc. Castellammare — P2, T. e Str. ferr. a Gragnano
Lettere (6174 ab.). — A 360 metri di altezza, vagamente situata alle falde del monte Cerreto, in vetta al quale son le rovine d'un pittoresco castello già della famiglia napoletana Miroballo, con vasta e bella veduta del golfo, della pianura (la Noce ni del Vesuvio e delle montagne di là di Sarno e di Nola. Meritano menzione la parrocchiale, ricostruita nel 1843, e un bel palazzo. Nei dintorni si rinvennero varie iscrizioni funerarie di antichi Romani, che vi avevano trovato una dimora deliziosa per la salubrità dell'aria, per la mitezza del clima e per la grandiosità del panorama.
A ovest una bella strada, aperta nel 1832, conduce al convento di Tozzano (ora pensione) in quel di Castellammare, costruito da Consalvo da Cordova, con chiesa pittoresca, un'immagine venerata della Madonna e un telegrafo e quindi pel roccioso Capo Orlando a Vico Equense.
Il territorio, fertilissimo, produce, fra le altre cose, ottimi vini.
Cenni storici. — Lettere conserva ancora nel suo nome un ricordo dell'epiteto Laclaru, dato anticamente a quei monti; vuoisi edificato dagli Amalfitani e, nel 989, fu sede vescovile. Allo falde dei suddetti Montes Lacturii avvenne, nella primavera del 553 di C., la celebre battaglia in cui Teja, ultimo re dei Goti, fu sconfitto dai Greci sotto Narsete. k
Uomini illustri. — Nacque in Lettere Francesco Rocco, giureconsulto di grido.
Coli, elelt. Castellammare — Dioc. Castellammare — I'2 locale, T. e Slr. ferr, a Castellammare.
Pimonte (1735 ab.). — A 390 metri di altezza e a 4 chilometri circa da Castellammare. È un villaggio da cui suol farsi l'ascensione al già descritto monte Sant'Angelo. La nuova ampia strada rotabile, salendo dolcemente in giravolte, conduce a rimonte (Pie di monte). Una via mulattiera più breve conduce ria Castellammare, per una gola, parte boscosa e parte coltivata, al Comune di Pimonte (grandi casolari sparsi) e quindi, per Val Pimonte, a villa Cuomo, Qui incomincia la strada cavalcabile a monte Sant'Angelo; attraverso i castagni si sale a Ponte e successivamente a Faito, all'Acquasanta, all'entrata di San Michele ed alla cima di monte Sant'Angelo (1443 m.)