Mandamenti e Comuni del Circondario di Caslellamrnare di Stabia 359
Fig. 212. — Isola di Capri: Anfiteatro di Tiberio (da fotografia Mauri).
Sorrentini sino alla punta Campanella e le isole delle Sirene nel loro destro lato; a destra, il golfo di Salerno, la regione di Pesto, 1 monti della Lucania sino alla punta della Licosa ; a sinistra, il monte Sant'Angelo, Pompei nella pianura, indi il Vesuvio, Torre Annunziata, Torre del Greco, Resina e Portici, Lìaja, Procida, Ischia e 1 isola di Ponza; dietro, il golfo di Gaeta. L'eremita offro anche un bicchier di buon vino e narra l'aneddoto di quel pescatore sventurato clic leggesi in Svetonio. Dopo pescata una grossa triglia il pescatore, inerpicandosi in alto di macigno in macigno, giunse inaspettatamente alle spalle di Tiberio seduto e gli offri la triglia ancor viva sperandone una buona mancia ; ma il tiranno sospettoso, sgomentatosi alla comparsa subitanea del pescatore per una via eh'ei credeva inaccessibile, ordinò che col pesce offertogli gli fosse sfregiata sconciamente la faccia e di ciò non pago gliela fece ancor lacerare con la crosta irsuta di un'aragosta che iì poverello aveva preso in un con la triglia.
Fra i monumenti! preziosi scoperti nella villa Tiberiana vuoisi ricordare il bellissimo pavimento trovato sotto Carlo di Borbone, composto di vaghi e ben disposti quadrati di africano, di giallo e rosso antico e di Serravezza; il pavimento si vede ora nella parrocchiale di Capri Furori pure rinvenute belle colonne di giallo antico, con cui furono decorati il coro egli altri altari della medesima chiesa, ed una statua greca venduta al reggente d'Andrea. Vi si raccolsero ialino a piene mani belle paste antiche di zaffiro e granito le quali, lavorate in gemme, adornano oia la mitra e la collana di Sari Costanzo, protettore di Capri.
Sin dal 1775 il dottor Giraldi aveva incominciato a fare scavi in varii siti ; ma sol nel 180i il tedesco Iladraf scopri con gran dispendio i recessi di questa nobil dimora. « Nel 17'Jl (scrive Gaetano Nobile) egli dovè abbattere un monte intero per rinvenire il recinto e la scarpa delle antiche mura, dove si scopri la lunga gradinata di marmo e dalla parte opposta il corridoio reticolato con un portico che si profondava decorato di pavimento di musaico bianco con molte stanze laterali tulle ripiene di macerie come faine di terremoto. Grandi od altissimi archi di grossi mattoni destavano l'ammirazione per la grandezza romana e per l'opera maravigliosa eseguita a contrastare col tempo. Sotto