37-2 Parte Quarta — Italia Meridionale
MANDAMENTI E COMUNI DEI, CIRCONDARIO DI CASTELLAMMARE DI STADIA
APPARTENENTI AL DISTRETTO MILITARE DI ISOLA
Mandamento di CASTELLAMMARE DI STABIA (comprendo il solo Comune di Castellammare di Stallia). — Territorio feracissimo in colline deliziose, sparse di splendide ville, con amenissimi giardini, uliveti, aranceti, frutteti, fieri, ecc.
Castellammare dì Stallia (33,543 ab. al 31 dicembre 1881). — Casinari de Stabiis ad mare, ossia Castellammare di Stabia, cosi-detta per distinguerla da Castellammare Adriatico nella provincia di Teramo e Castellammare del Golfo in quella di Trapani, è una città di grande industria e commercio, a 28 chilometri da Napoli, lunga circa 2 chilometri nell'angolo orientale del golfo di Napoli, al principio della penisola di Sorrento, alle falde e sul dorso di un contrafforte del monte Sant'Angelo. Sull'altura che domina la città scorgonsi le rovine del castello da cui prese il nume il castelle costruito nel secolo XIII ci all'imperatore Federico II o fu fortificato sotto Carlo II d'Angiò.
Il porto, protetto da batterie e da un bel molo, sicuro e di facile accesso anche alle più gresse navi, ha una profondità di 9 metri ed è animate da un cummerciu attivo d'importazione e di esportazione. Son rinomati i cantieri di Castellammare, ili cui fab-bricaronsi e fabbricami tuttora le più grosse navi da guerra del Ilegno d'Italia ed a cui va annesso un grande arsenale e una gran fabbrica d'armi.
Chi va dalla staziono ferroviaria verso Sorrento traversa tutto il Corso lungo mezz'ora di cammino o gode nel mezzo di una superba veduta del porto, dei Docks e del mare. Il largo Re Umberto, col Caffè d'Europa, davanti al quale l'estate suena la banda militare, è ornato di aiuole fiorite e di alberi ombrosi. Una comoda strada rotabile a giravolte, detta Salita Caporiva, conduce alla già descritta villa Quisisana e al suo bosco.
Castellammare annovera più di ventottu fra chiese e cappelle, delle quali lo più notevoli sono il Dttomu, la chiesa del Gesù, quella del Purgatorio e quella di Pozzano.
Il Duomo è una magnifica chiesa a tre navate, ridotta nel 1796 dallo stile gotico al composito. Fi incominciato sotto il vescovo Ludovico Majorano nel 1587 e costò 70,090 ducati. Prima però fra tutte per ampiezza ed eleganza di forme, è la chiesa del Purgatorio, incominciata nel 1798 ed ultimata nel 1862. La grande navata ò sorretta da dodici colonne. La chiesa del Gesù, già dei Gesuiti, fu ceduta nel 1783 al clero della città; ha la facciata d'ordine toscano e di corinzio l'interno. Sull'altare maggiore è una tela del De Matteis ed un'altra, ultimata da suo figlio, è nella sacrestia.
La chiesa di Pozzano sorgo col suo convento sopra una collina deliziosa e vi si venera un'immagine della Vergine, che vuoisi nascosta in un pozzo per salvarla dagli Iconoclasti nel secolo XI ed emersa poi per miracolo dal pozzo, d'onde il titolo di chiesa di Pozzano. Questa chiosa, ultimata dopo 30 anni, ha una facciata semplice e di grandezza mediocre : nella cappella a sinistra vi si vede una statua in legno di San Francesco da Paola, assai pregiata por l'arto; e in un'altra cappella a destra, ornata di marmi e stucchi, un dipinto della Madonna con tale una semplicità e vaghezza di colorito che rammenta i primi tempi dell'arte. Fu attribuita a Cimabue, ma non può esser di lui per la ragione che una tradizione afferma essere stata l'immagine sepolta noi secolo XI. Vicino alla cappella di San Francesce è il pozzo, dal quale vuoisi che uscisse fuori da sè miracolosamente l'immagine. Sono inoltre nella chiesa molti dipinti pregevoli, tra cui una testa di San Francesco da Paola di Giulio Romano. Sonvi infine semplici