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l'arie Quarta — Italia Meridionale
avevano appartenuto alla villa, gli utensili della cucina, busti di argento, piatti, vasi, ecc. ecc. Infine, continuando gli scavi, fu messa alla luce tutta la pars rustica della villa medesima. La quale si compone di un peristilio, della culina, di quattro camere pel bagno, di parecchi cubiculi, di un immenso stanzone pei vasi da conserva di grano, d'olio e di vino (dolia) e della stanza del portinaio. Furono rinvenuti due corpi di fuggenti, dei quali si prese lo stampo. Nel bagno — ò questa l'interessante scoperta — una caldaia sola si trovò che poteva servire, per via di tanti rubinetti, a portare le varie temperature d'acqua nella vasca. Finora ciò non s'era visto neppur a Pompei.
Dalle pareti di alcune stanze furono asportate le pitture decorative, quei tali vaghi quadretti, or di fauna, or di flora, or di raffigurazioni mitologiche che vediamo a Pompei, ad Ercolano, al Musco Nazionale. Uno di questi quadretti ch'era su di un muro della stanzaccia n. 0 rappresenta un paesaggio. A sinistra d'un monticello fiorilo è un uomo a cavallo, un cacciatore armato di giavellotto. Davanti gli fugge un cerbiatto. Di rimpetto un quadrettino, pur assai bene conservato, rappresenta degli uccelli morti e qualche pomo.
L'epigrafia non ha mancato di offrire agli archeologi un certo importante materiale, non copioso forse ma non indegno di osservazione. Nel piccolo musco dei De Prisco sono conservali su d'una scansietta due si ij noe ala di bronzo a lettere rilevale e chiare. Sì legge sul primo;
L. BRiT + EROS
sul secondo :
TI . CLAVDi AMPHION1S
e questo scritto è a rovescio I due suggelli sono lunghi il primo una diecina di centimetri, l'altro cinque. Hanno forma rettangolare allungata. Fra le moltissime anfore conservate pur in questo museo due sono di forma più svelta. La prima ha, sul ventre, chiaramente inciso:
G, F SCOMBR SCAVR1 EX OFFICINA SCAVR
l'altra, allo stesso posto, indica :
GEMINIAN T. T. H
Questa seconda anfora era destinata a contenere del buon vino d'un fondo Geminiano, onde il ricco signore usava di ìiiaffiarc qualche suo pranzetto sotto le frasche. Le tre lettere del secondo rigo, secondo il Mau, indicano il nome del produttore, o del negoziante. Un vecchio mattone osco ha il bollo : _
NJ333H N
Ora gli scavi sono stati, a quanto pare, sospesi per ordine dello Stato. Questo provvedimento fu originato dall'aver i De Prisco venduto in Francia al Rotschild, senza permesso del Governo, un tesoro rinvenuto nella villa e pagato ben mezzo milione. Si componeva di vasi d'argento scolpiti di valore immenso e di inestimabile magnificenza artistica.
Chi si reca a Boscoreale può visitare quegli scavi e il musco dei signori De Prisco, ove si raccolgono oggetti interessantissimi. Sopra una tavola è, supina, la forma di gesso d'uno dei cadaveri trovati nella villa : la mano sinistra quest'uomo avvicina alla bocca come per garcntire il suo respiio dalla soffocante aria mefitica di cui i più rimasero vittime. Ha una statura vantaggiosissima, una gran testa largamente, romanamente modellata, un gran naso aquilino. Accanto a lui è il mezzo busto di una vecchia donna; la forma ha conservato le più piccole particolarità ; ella aveva orecchini ed era pettinata alla moda senile. Un lembo di panno le copre la bocca come una museruola ; la vecchia, fuggendo, annodò indietro, sul collo, le cocche di quel fazzoletto ..
Un armadio contiene in copia utensili rustici, un altro utensili da cucina in assortimento completo e vario; in un terzo sono oggetti di vetro, fasi, aghi, spilloni, campanelli, amuleti, lacrimatoi, bottiglie, e fine dei bottoncini come quei che si vendono oggi pei colletti, di osso, a base