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l'arie Quarta — Italia Meridionale
Fig. 200. — Pompei. Fóro Triangolare (da fotografia BrouiJ,
Gran Teatro o Teatro Scoperto {fig. 201). — Uno ilei meglio conservati dell'antichità, sul pendio meridionale di un colle di tufo in cui sono tagliati i sedili, di fondazione antichissima, ricostruito, conforme all'iscrizione, sotto Augusto dall'architetto ili. Artoŕus Primus a spese di due membri dell'illustre famiglia Olconia, M. Olconio Rufo e M. Olconio Celere ad decus Coloniae, circa 3 anni av. C. A sommo il colle è un lungo e vasto porticato per ricoverare gli spettatori durante la pioggia; serviva anche di passeggio o di lizza per gli esercizi ginnastici.
Tra la scena e la cavea era il proscenio, spazio rinchiuso fra mura ov'erano le nicchie pei suonatori: lo spazio davanti chiamasi orchestra ed cranvi i posti assegnali ai Decurioni, agli Augustali ed a quelli che godevano del privilegio di occupare il bisellio, sedile onorifico a doppio posto. Da ambo ́ lati dell'orchestra due compartimenti: uno a destra, il podio, pei proconsoli o i duumviri che assistevano alle rappresentazioni e che a Ilonia era il posto dell'Imperatore, l'altro riserbalo alle Vestali, seguiva lo spazio pei militari, i cittadini e le varie corporazioni, 1 terzi ed ultimi posti erano pel popolo e per le donne. In alcuni teatri questa parte era coperta. Per guisa che orchestra significava la nostra platea; proscenio quel che chiamiamo orchestra; sceniu, il teatro propriamente detto e postscenio il luogo ov'era il macchinario e l'abbigliatolo degli attori.
La cavea è in forma di ferro di cavallo, con un diametro di ni. 98, poteva contenere circa 3000 spettatori ; secondo il costume campano potevasi coprire con una gran tenda o velario mediante fimi appiccale a travi lunghe dette mala infitte in pietre quadrale.
Dai vomitorii, o corridoi, scendesi nella cavea per sei scale che dividono gli ordini dei sedili in sette cunei. Il materiale del Teatro è tufo, ́ gradini sono di marmo, i sedili sono larghi in. 0.30 e quelli delle scale sono alti la metà dei sedili In mezzo agli ultimi gradini della cavea sorgeva una statua in bronzo del restauratore del Teatro, il precitato M. Olconio Rufo. Dietro il Teatro e ini serbatoio quadrato di cui l'acqua serviva nei grandi calori a refrigerare gli spettatori accaldati, per