Circondario di Castellammare di Stabia — Pompei
293
il Destridarium ove eseguivansi gli sfregamenti con lo strigile. Nel muro opposto all'ingresso una porta che introduce in una serie complicata di sale che potevano formare la divisione per le donne, dove si eccettui una stanza quadrata circondata da un canale, probabilmente una latrina generale.
Una gran stanza a destra è l'Apodjjterium con due passaggi alle strade laterali di Stabia e del Lupanare e il passaggio a quest'ultima con parecchie stanzette pei bagni isolati. Fuori dell'apodi-terio, o spogliatoio, un Tepidarium con nicchie e sedili ed un Fvitjidarium quadrato all'una estremità; da questo una porta mette in un ampio Gulidarium con un baglio marmoreo quadrato, una fontana elegante all'un de'capi ed un Laconicum circolare all'altro. Il pavimento ed i muri sono vuoti per dar passaggio all'aria calda. Tutte queste stanze sono più o meno decorate di ornati in istucco di grande eleganza e comunicano con una serie di sale termali le quali occupano l'intiero lato della grand'area delle Terme verso via Sfabiana e costituiscono la divisione dei Cagni per gli uomini
In prima, proseguendo dalle stanze per le donne, sono tre bassi spazii circolari i quali par fossero connessi con la fornace e le caldaie per la provvista d'acqua calda e di vapore alle due serie dei bagni ; quindi un lungo Cuìidarium, susseguito da un Tepidarium, le cui pareti stuccate hanno un fregio leggiadro di prue di galee ; in queste due sale sono vasche oblunghe incrostate di marmo da un'estremità e con Laconico o nicchie circolari all'altra; il pavimento è alzato sopra sostegni (suspensuraa) formati di mattoni per la circolazione del calore dalle fornaci ; anche i muri sono vuoti e coperti di larghi mattoni per lasciar circolare l'aria calda.
Si passa quindi adi' A pody ter ium o Spoìiarmm, circondato da sedili marmorei e da una serie di nicchie per deporvi le vesti dei bagnanti. Lo Spoliarrum, o spogliatoio, andava ornato riccamente di rilievi in istucco ed era diviso da archi in tre sezioni. Separata da esso da un gradino era una bella sala, probabilmente una sala d'aspetlo, coperta di pitture ora cancellate e che aprivasi da un lato in un Frigidari ti in circolare con cupoletta e dall'altro nella palestra da cui abbi a ni preso le mosse. Annessi ai Bagni sono varie stanze e passaggi e molte botteghe. Stendevasi fuori, lungo i due lati della facciala. Esistono sempre ben conservati molti avanzi di grossi tubi di piombo che recavano l'acqua alle Terme del pari che altri più piccoli i quali la distribuivano nelle varie sale.
Parecchie iscrizioni furono trovale durante gli scavi, fra le quali una in lingua Osca presso l'ingresso dei bagni per gli uomini, sotto un orologio solare, la (piale, interpretata dagli Accademici, dice ch'esso fu fatto fare da M. Atinio questore con le multe riscosse probabilmente nei ludi della Palestra. Un'altra iscrizione sul travertino dice in latino che: « Caio Vulio e Publio Alliuio, duumviri della giustizia, hanno fatto costruire il Laconicum (stufa) e il Deslriclarium e riattar la Palestra ed il Portico ». Da queste iscrizioni, dal loro stile e dal carattere delle lettere argomentasi che ambedue queste iscrizioni risalgono a circa un secolo e mezzo prima della distruzione di Pompei ed appartengono alla parie più antica di essa, la Greca-Alessandrina. Un gran braciere in bronzo, con un toro in fronte e sedili di bronzo anch'essi simili a.quelli che ahbiain veduto nelle altre Terme, furono trovati, nel 1858-61, in una delle stanze pei bagni.
Casa di Elpidio Rufo o Casa dei Diodiiinenii — E molto ben distribuita con molte singolarità. Davanti alla facciata nella strada è una rampa larga in. 15 ed alta in. 1.20, già con cancellata a cui si sale per due scale di sei gradini, e, nei muri esterni, molte iscrizioni in rosso. Per la porta maestosa fiancheggiata da pilastri s'entra in un protiro, o vestibolo angusto, il quale introduce in un atrio oblungo circondato da un portico di sedici colonne doriche con in mezzo una fontana In quest'atrio scliiudonsi parecchio camerette con pareli dipinte elegantemente ed ai due lati Alae, o saloncini, fra colonne joniclie, in uno dei quali a destra è uu'ara dedicata al Genio del loro padrone. Elpidio ed ai Lari da due de' suoi liberti di nome Diudumenii col l'i scrizione.: Genio mrujmri nostri Eìpìdio, Laribus Duo Diodumianì Liberti.
All'estremità dell'atrio un ampio triclinio apresi sopra un vasto giardino, con la cella del giardiniere, pei vegetali mangerecci e per le piante ornatizic e pei fiori. Attigua è una stanza con Apollo e. Marzio che. suonano la lira in presenza delle Muse che li debbono giudicare. In mi angolo dell'atrio è una scala angusta chè in questo quartiere di Pompei la pili parie delle case avevano piani soprastanti. Tre scheletri umani furono trovali in questa casa, uno dei quali con un bell'anello d'oro al dito ornato di un'ametista in cui è intagliata Abbondanza.