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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Circondario di Castellammare dì Slabia — Pompei
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   indurite gli operai incontrarono una cavità che al ricreili parve una forma o matrice di nn corpo umano e cli'ei fece riempire con gesso liquido di Parigi. Di tal modo si ottennero i getti in gesso di uà uomo e di tre donne, ora nel Museo Nazionale di Napoli. L'uomo par morisse soffocato dalle ceneri fra le convulsioni, laddove la madre con la figliuola e l'altra donna isolata non presentano traccio di morte violenta.
   Strada dell'Abbondanza o degli Orefici. — All'estremità del vicoletto d'Eumacliia è la Strada dell'Abbondanza o degli Orefici che va dall'estremità sud-est del Fòro alle Grandi Terme, alla strada Stabiana ed al quartier dei Teatri. Deriva il suo primo nome da un bassorilievo dell'Abbondanza sopra una fontana alla sua estremità orientale. 11 suo secondo nome proviene dall'argenteria e dai gioielli rinvenuti in alcune botteghe ai due lati. Codeste botteghe, dissomiglianti alle altre, sono costruite nello stile greco; le porte sono fiancheggiate da pilastri e la muratura e modanatura sono disposte con si bell'arte che inclinano quasi impercettibilmente con la pendenza della strada. Molle fra le case recano sempre i nomi dei proprietari dipinti la più parie in rozzi caratteri di color rosso ed in certi luoghi sopra quei nomi sono, imperfettamente raschiati, quelli dei proprietari precedenti. Qua e là, sopra una bianca piastrella nel muro, l'Album degli architetti romani, trovasi inscritto il nome. Alcuni invocano il patronato dell'Edile ed uno lo assicura ch'egli ne è degnu (dignus est). Un altro reca una rozza effigie del proprietario, uno scrivano, con la penna innestata nell'orecchio. Un altro ha una bella porta in pietra e nel muro a destra del vestibolo è dipinta una Schiuma che suona la doppia piva. Gli avanzi di alcune fontane si possono rintracciare in varie parti della strada alla cui estremità fu trovalo uno scheletro con in mano una borsa in (il di ferro contenente 300 monete d'argento, 6 d'oro e 42 di bronzo ; presso ad esso furono raccolti parecchi anelli e un carneo.
   Casa del Cinghiale — A destra della strada dell'Abbondanza, movendo dal Fòro, è la Casa del Cinghiale, da un musaico nel protiro, o vestibolo, rappresentante un Cinghiale assalito da due cani. Nel peristilio stanno quattordici colonne joniche e nell'atrio alcuni musaici di grande bellezza, uno dei quali credesi rappresenti le mura della città. Presso codesta casa eravi la cosidetta Farmacia, dai molti strumenti e medicinali che vi si rinvennero, trasportati poi nel Museo Nazionale.
   Nel muro di una casa all'angolo di un vicolo che va a destra, detta dei Dodici Dei, è un dipinto rappresenlanle i Dii Conscnles, o le dodici Deità superiori del Paganesimo, con sotto i serpenti tutelari. Giunone indossa una veste turchina, Diana una gialla e Venere una di color verde pallido più trasparente di quelle delle altre Dee.
   Casa della regina Adelaide d'Inghilterra. — Cosidetta perchè scavata al suo cospetto. È di grandezza mediocre e gli oggetti che conteneva furono rimossi.
   Casa di Adonide, di Diana o della lSegina Carolina (ora assai dilapidata). — Il primo nome le venne da un dipinto di Adone e di Venere: il secondo da una statua marmorea di Diana trovata in una stanza ed il terzo dalla regina Carolina moglie di Murai. Si compone di due case distinte comunicanti fra di loro e decorate con buon gusto. alcuni Cavalli marini ruzzanti sono pieni di leggiadria e di brio. L'atrio corinzio ha la vòlta sorretta da pilastri quadrati dipinti di fogliame raffiguranti piante rampicanti nella corte. La cucina ha finestre che sehiudonsi nella strada. Un passaggio angusto conduce dall'atrio ad un'altra scric di appartamenti con ingresso distinto dalla strada e contentate nel cortile, invece del solito triclinio, un letto semi-circolare in pietra, il sigma ili Marziale.
   Quando fu tratta in luce questa duplice casa le sue pareti andavano ornale di bei dipinti, multi dei quali perirono immediatamente dopo di essere esposti all'aria. Fortunatamente Mazois era presente e preservò un'effigie curiosa dallo studio di un pittore in eui tutte le figure sono grottesche. Presso questa casa furono trovati sette scheletri con 08 monete d'oro di Nerone, Vespasiano e Tito, 1065 d'argento, orecchini di perle e molti oggetti di ornamento personale o di uso domestico.
   Casa dell'Imperatore Francesco II d'Austria. — Cosidetta per essere stata scavata alla presenza di lui. E una Casina con un peristilio ed alcune pitture murali di non molto interesse. Alcuni ornamenti in oro, un vaso d'argento, un altro di bronzo lavorato con grande finitezza ed una statua in terracotta furono gli oggetti principali trovati nelle stanze.
   La continuazione della strada dell'Abbondanza assume da questo punto il nome di Strada degli Oleonii, cosi detta dalla statua di il/. Olconio, ora nel Museo Nazionale di Napoli, che stava alla sua