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l'arie Quarta — Italia Meridionale
del tablino, belle decorazioni murali qual triclinio invernale; nella stanza, a destra-del tablino, decorazione più allegra con pigmei ed animali
I Fauces, o corridoio, a sinistra del tablino, conducono nel peristìlio, il centro dell'abitazione, con ventidue colonne doriche non scanalate ; queste colonne erano collegato da cancelli di legno e racchiudevano una piscina. I dipinti non si son conservati che nella parete destra con Attributi duali Dei (paone, stinge, lira); Pastori che soccorrono una donna nelle spire di un serpente; Attributi di Minerva; Perseo che libera Andromeda; sotto: Teste dei Venti. Dietro, un giardinetto con a sinistra una nicchia-fontana a musaico ed una piccola piscina. Le pitture dei tre lati inferiori rappresentano Piante di un giardino e ogni sorta dì animali marini (pesci, conchiglie, polipi, gamberi, ecc.); sopra Cariatidi c dietro un Leopardo ed una tigre che assaliscono un cavallo ed un toro. Nell'atrio laterale, prima stanza a sinistra: Deità egiziane; nella terza stanza: Diana, Ijigenia; nella stanza a sinistra del tablino: Teseo, Ermafrodito. Dal giardino si arriva a destra ad un bagno e per ultimo all'appartamento della servitù con cucina, forno, stalla e larario.
Casa di Marco Lucrezio (flamine di Marte, decurione di Pompei). — È detta anche Casa delle Sonatrici, perchè vi si vede, a destra, una Donna inghirlandata d'edera clw suona il doppio flauto ed ti ti Uomo ubbriaco che si appoggia alla sua spalla, con dirimpetto Cerere che stringe due faci in direzione opposta ed altre ligure.. E una delle case più opulenti e più ricche d'ornati ; ma i suoi migliori dipinti furono staccati e trasportati nel Musco Nazionale di Napoli. Nell'atrio vi sono decorazioni fantastiche architettoniche, tritoni sopra ippocampi e centauri in atto di scagliar sassi.
Nel primo cubiculo allato all'atrio: Chi rane e Achille, Tnlia, Melpomene, ecc.; nel secondo: Venere, ed mia Ninfa, marina, Insidie in lunga veste che stende le braccia a un leone, Amorini e rabeschi della massima eleganza, Ciparisso seduto accanto alla sita cerva che lo sia contemplando amorosamente, Bacco con la testa raggiante in lunga veste muliebre e col piede sopra ima testa di elefante.
Uscendo dal cubiculo, notevole per la varietà, la ricchezza e il buon gusto dei dipinti, si arriva all'ala aperta da questa parte dell'atrio, in cui ammirasi un Cupido aleggiante e sollevante graziosamente sopra il suo capo una ghirlanda. Sopra, un quadro con un Uomo incoronato e seduto, con le gambe coperte da una clamide in atto di discorrere con un'altra figura in maschera. Allato il personaggio seduto, uno Scrinium in cui riponovansi i papiri.
La granile apertura dà accesso ad un magnifico triclinio, le cui pitture, se ci fossero giunte intatte, lo renderebbero forse unico al mondo non che a Pompei. Esse son ora nel Museo Nazionale di Napoli e rappresentano al naturale Ercole alla Corte d'Omfale, la quale indossa la pelle di leone e tiene tu mano la clava del suo amante, e Bacco fanciullo con Sileno sopra un carro tirato da buoi seguito da Baccanti. Queste pitture erano inserite nelle pareti e non dipinte sopra di esse come nelle altre case.
II tablino ha un pavimento di marmi colorati a scacchi e i frammenti arsi che rimangono nelle pareti attestano ch'esse erano decorate di dipinti sul legno. 11 viridario, o giardino, contiene ad una delle estremità una fontana ornata di musaici coi tubi in piombo che le recavano l'acqua ed una statuetta marmorea di Sileno; e nel centro un impluvio circondato di statuette curiose, fra le altre Cupido a cavallo di un delfino, un Satiro barbuto, un Fauno che cstrac. una spina dal piede di una capra, ecc. Un secondo triclinio schiudevasi a destra nel viridario. Dietro il giardino, o corte interua, ma comunicante con la Ccisa, una seconda serie di appartamenti comprendente un atrio aperto, una cucina od altro stanze destinate, a quel che pare, alle donne ed ai servi.
Nella corte si rinvenne un carro con quattro ruote in ferro ed ornamenti in bronzo. Parecchi vasi eleganti, candelabri, bottiglie di vetro in forma di animali, alcuni strumenti chirurgici e monete di bronzo furono raccolte nelle vaile stanze decorate di pitture di scene tragiche e comiche. La cucina era fornita di molti vasi da cuocere in bronzo e serbava ancor traccie del fumo. Al secondo e terzo piano salivasi per ampia scala presso al cui fondo era un dipinto, ora nel Museo Nazionale, in cui è introdotta una lettera con sulla soprascritta il nome e il grado del proprietario: M. Lucretio Flam. Barin Decurioni Pompei.
Presso la Casa di Lucrezio sonvi parecchie botteghe sulla soglia di una delle quali fu rinvenuto, il 12 ottobre 1851, al cospetto del duca di Lcuchtenbcrg, uno scheletro riconosciuto dal suo medico