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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Circondario di Castellammare di Slabia — Pompei
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   divora le quaglie e di varie sorta di pesci e di crostacei sparsi sopra uno scoglio. Presso il Putente (recinto intorno alla bocca del pozzo) si trovò il superbo trapezojoro in marmo bianco rappresentante una Sfinge di ottima scoltura greca. Nell'ala sinistra della terza camera è un musaico di due colombe che traggono fuòri da uno stipetto un monile di perle.
   Per istudio di brevità tralasciamo l'enumerazione di altre scoperte e diremo solo infine che nel tablino si trovò lo scheletro della padrona di casa, la quale, carica d'oggetti preziosi in oro e in argento, tentò porsi in salvo nell'eruzione vesuviana, c non le potendo venir fatto, gittò ogni cosa nell'atrio e si ricoverò nel tablino ove morì asfissiata.
   Casa della Parete Sei*», — Con in fondo una sala di ricevimento dalle pareti dipinte intieramente in nero, donde il suo nome. Sulle medesime pareti veggonsi varii quadretti: II primo, a destra, rappresenta un Amorino che sta scherzando con Psiche ; il secondo, quattro alti-i Amorini che ruzzano giocosamente davanti un'erma di Priapo ilifaUico; il terzo, un Sacrifizio a Marte; il quarto, di nuovo un Sacrifizio, forse a Mercurio.
   Casa dei Capitelli figurati. — Derivò il nome dalle belle teste di Fauni e di Baccanti che veggonsi scolpite sui capitelli dei pilastri della porta di casa. Il superbo peristilio è circondato di portici sorretti da quattordici colonne joniche e il larario è addossato al quarto lato chiuso da un muro le cui semi-colonne reggono porzione del cornicione. Dietro questa casa vedesi il forilo a riverbero di un pasticciere in cui furono trovati parecchi di quei mulinelli detti pistrillae.
   Casa del Granduca di Toscana. — Piccola casa sgomberata nel 1832 al cospetto di Leopoldo II e notevole per la graziosa fontana in musaico, la cui nicchia andava ornata di un Fauno collocato sopra un piedestallo innalzato su quattro gradini, e pel bel dipinto di Antiope che, ordina ai suoi due figli Zeto ed Anfione di scioglier Duce dalle corna del loro infuriato.
   Casa di Arianna (o dei Capitelli colorati). — É una gran casa che stendesi sino alla strada degli Augustali ed ha accesso da due strade diverse. E costruita in maniera che tanto da un ingresso quanto dall'altro si ha sempre la medesima struttura di una casa pompeiana, vale a dire, un atrio susseguito da un tablino e da un peristilio. L'atrio abbellitisi di un giardino ad aiuole simmetriche con mattoni in linea o ad emicicli e con fontana ora spogliata del suo rivestimento marmoreo. In giro era il colonnato che sorreggeva il tetto del portico. Nell'angolo, a destra, un larario con edicola di stucco in cui stava qualche deità familiare.
   Passato il tablino con pavimento bianco in musaico è un secondo peristilio con nel mezzo una grande piscina e ili giro un bel colonnato i cui capitelli erano di stucco colorato, donde il nome della casa. Dopo il terzo luogo, a destra, un triclinio dipinto in azzurro e con in mezzo al pavimento un bel musaico di pesci. Nella parete destra: Adone seduto ed appoggiato alle gambe di Venere con due Amorini, e Venere che offre un ramoscello all'amante. Nell'altra parete, a sinistra : una Donna che sta vendendo alcuni Amorini rinchiusi in una gabbia ed un uomo che ne sceglie uno per comperarlo. Nell'altro lato, a sinistra, schiudesi una bella esedra, nel cui fondo ad emiciclo è la nicchia di una statua. Nella parete deteriorata non rimangono che tre quadretti : il primo con Leda che abbraccia amorosamente, stringendoselo al seno, il cigno; il secondo di una Sacerdotessa che riceve da un'ancella le offerte per deporre sull'ara; il terzo con Achille seduto che accompagna con la lira il canto di una giovinetta che yli sta accanto, mentre Patroclo sia in piedi porgendo ascolto e guardando furtivamente una fanciulla più indietro. Di questi dipinti parecchi furono staccati.
   Traversando la Fauce, od andito a sinistra del secondo tablino, si trova un Geco fincstrato e coperto, per meglio conservarlo, di un tetto moderno. Nelle pareli, a bei disegni architettonici, due quadri : uno di Venere che pussa il mare sul dorso di un Tritone che suona la lira, accompagnata da due Amorini che spiegano il manto delta Dea a mo' di vela, mentre tien loro dietro un altro Amorino cavalcando un altro Trìtone e suonando la doppia tibia. Nuli altro quadro è figurato Gijia-risso seduto, col cervo a' piedi e Apollo accanto. Uscendo dall'atrio sporgente sul vicolo degli Augustali trovansi due Aloe od ale: in quella coperta da un tetto moderno è un larario, con Apollo che lui raggiunto l'amala ninfa Dafne cangiata in alloro di cui vedesi sopra il suo capo nn ramoscelli>.
   Casa della Caccia Antica. —Fu scoperta nel 1832 nell'angolo del vico Storto. Nel Museo Nazionale di Napoli fu trasportato il superbo musaico del suo Atr'unn. Thuscunum rappresentante una