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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Circondario di Castellammare di Stabia — Pompei
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   Nella prima stanza a destra dell'atrio si rinvennero: nn piccolo sigillo in argènto, vasi per misurar liquidi con bassorilievi ed incrostazioni d'argento, un candelabro con tre gambe a cerniera allusivi ai tre promontori della Trinai'ria o Sicilia, patere, calamai, incensieri, una misura di lunghezza alquanto minore del palmo, strigili, ecc., il tutto in bronzo; in ferro una piccola scure, e uno spillone per testa, in avorio.
   A sinistra dell'appartamento pubblico erano i portici con in mezzo un serbatoio e una fontana. Vi si ammiravano freschi stupendi : Meleagro snllc mosse per la caccia al cinghiale Caledonio, Perseo che libera Andromeda dal mostro, Medea che medita l'uccisione de' suoi due figli Mermero e Fere che aveva avuti da Giasone, Igea, le Teste di un attore e di nn'attrice, la Fortima, una Baccante, una Musa, i Figliuoli di Ni the che fuggono i dardi di Apollo e di Diana, composizione piena di vi'I e di varietà; un Pigmeo che fa ballare una scimmia, frutta, ecc. Dipinti in ogni dove, persin sul.'e mura del giardino. Una delle sale più ampie c sontuose pel suo pavimento e per le pareti incrostate di marmi molticolori fu trovata priva in gran parte di questi marmi staccati probabilmente dagli stessi Pompeiani dopo l'eruzione. Ne rimasero però tanti da dare argomento della loro ricchezza ; vi si vedevano il marmo sanguigno, ii porfido, il rosso e il giallo antico e pezzi di alabastro orientale. Un vasto Occns, o salone per le grandi feste di famiglia, trovasi al fondo di questi portici;
   11 gineceo, od appartamento per le donne, aveva anch'esso i suoi portici e i suoi dipinti stupendi. Quelli dei Dioscuri decoravano i due lati della porta e nell'interno presentavano nell'ordine seguente: un Ermafrodito con un Satiro, lavoro classico; Orfeo, Saturno, una Vittoria, Achille tuffato dalla madre Teli nelle acque dello Sii gè, Marie e Venere, Endimione e Diana, Narciso ed Eco, Giove ospitale, la Fortuna e Bacco. In questo gineceo si trovarono due casse foderate di bronzo con fregi e munite di serrature e maniglie, le quali fecero supporre di essere state le Casse pub-1 bliclie del Fisco. In una di esse si raccolsero quarantacinque monete imperiali d'oro e cinque di argento, e nell'altra più piccola non si trovò che un bassorilievo in bronzo rappresentante un Cane sdraialo e il busto della Fortuna simbolo delle ricchezze clic dovea contenere. Nella sala accanto era un musaico a meandri, lo scheletro di una donna e ima magnifica lampada in bronzo a tre lumi ornata sul coperchio di un busto di Giove con le teste di Minerva e di Giunone ai due lati.
   L'esedra andava ornata di dipinti non meno mirabili. Oltre gruppi di Baccanti in varii atteggiamenti di una bellezza e di una grazia incomparabili, vi si vedeva Achille in atto di sguainar la spada contro Agamennone, trattenuto da Minerva; Achille riconosciuto da Ulisse alla Corte di Lieo-mede; Ulisse travestito da mendico e riconosciuto da Eiuneo. Lo stile di queste ultime pitture supera tutto quanto si conosce di meglio della pittura nell'antichità. Dirimpetto all'esedra ò un terzo giardino con un larario ed altri dipinti di Fedra che confessa la sua rea passione ad Ippolito, varie scene teatrali e Dafne tramutata in alloro dal padre Apollo. Segue la cucina con le sue dipendenze.
   In faccia alla secónda porta di questa casa fu disseppellito lo scheletro di una donna sopraccolta dalla morte sul limitare della porta; aveva in una borsa di tela due orecchini in forma di bilancia di cui due perle figuravano le coppe; cinque anelli d'oro; cinque pietre incise; due monetino d'argènto, parecchie altre d'argento e un odorino di cristallo.
   Casa d'Adonide Ferito o della Toeletta dell'Ermafrodito (ora eull'iscrizione Domus M. Ascllini da un sigillo rinvenutovi). — A sinistra del peristilio era il bel dipinto di Teseo che libera Andromeda dal mostro, e l'altra, non mcn preziosa, di Venere che si spoglia al cospetto di Adone. Nella parete sinistra Toeletta dell'Ermafrodito, che si specchia in una spera tenutagli davanti da una donna, mentre dietro di lui un'altra donna gli mette al collo una collana d'oro, ed una terza trae fuori da un cofanetto un monile di perle e sotto un Amorino appresta gli uriguenli. Nella parete destra del peristilio, in figure colossali importanti tecnicamente e pittoricamente, Adone che sta per morire con intorno Venere, sci Amorini e la Deità locale. Nelle colonne dipinte a destra c a sinistra che inquadrano il dipinto: Achille ammaestrato da Chirone nel suono della lira: in forma di statue di marmo.
   In ima delle stanze a vèlia di questa casa, in cui eransi ricoverato sette persone, furori trovato nel 182G, al cospetto del principe e della principessa di Salerno, settanta monete d'oro, selle anelli e due orecchini dello stesso metallo, inilleeinquaiita monete d'argento, cinque cucchiaini col