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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   3-20
   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   Nel larario, a destra, si raccolsero ùn idóletto di bronzo, un vasettino d'oro del peso di 3 oncie, una moneta d'oro dell'imperatore Vespasiano e dodici altre di bronzo. A sinistra, nella stanza da letto, si rinvennero otto colonnini di bronzo appartenenti a letti.
   Nel vicolo adiacente fu trovato lo scheletro di una giovine donna la quale aveva in un dito quattro anelli con pietre preziose, cinque braccialetti di oro, due orecchini e trentadue monete le stavano accanto con un piatto d'argento. In vicinanza furono trovati gli scheletri di altre tre donne, probabilmente le sue fantesche. Poco lungi da quella di Sallustio sta la Casa di Cecilia Capella, già scavala e devastata dagli stessi antichi.
   Casa di Polibio. — Ampio edilìzio a tre piani costruito sur un'elevazione ili terreno declinante verso l'antica spiaggia. Il primo piano è al livello della strada e presenta la solita distribuzione di un vestibolo, di un atrio che si apre su un terrazzo, di un peristilio e degli ordinari appartamenti privati. Sotto il terrazzo un bagno, un salone, un triclinio, ecc. Dopo di essi un terrazzo che domina un ampio cortile circondato da portici, con un serbatoio nel centro. Sotto, un altro piano che contiene i bagni e le buie celle in cui alloggiavano per avventura gli schiavi. Molte fra le stanze erano decorate di musaici e di altri ornamenti di grande bellezza; ma, come lutti gli scavi primilivi in questa parte di Pompei, essi furono colmali e danneggiati grandemente prima che fossero riaperti.
   Nel trivio formato dalla congiunzione della strada di Narcisso con quella di Ercolano ò una fontana, una piccola vasca con un Custellum o serbatoio circolare. Dirimpetto, a sinistra della strada, la Casa delle Danzatrici, cosidetta da quattro ballerine dipinte nell'atrio ; a destra, la Tabema Phoebi, o Taverna di Febo, in cui furono trovati gli scheletri di un uomo e di due animali con un'iscrizione che ilice : « Febo e i suoi avventori sollecitano M. Olcouio Prisco e C. Canio Piiifo duumviri ».
   Vicino ad essa una Saponeria, piccolo fondaco in cui si rinvennero un mucchio di calce ed altri materiali adoperati nella fabbricazione del sapone, tini, caldaie per la svaporazione, motrici, ecc.
   Più oltre è la Dogana (Telonìum o Ponderarium), cortile in cui si trovò un numero di bilaricie e di pesi, parecchi dei quali in marmo coll'iscrizione C. Fon. Tal. {Cenhan Ponderis Talentum); altri in piombo con le parole Emo et Ilabebis (Compra ed Avrai). Una delle bilancio aveva un'iscrizione attestatile ch'era stata verificata in Campidoglio nell'VIII Consolato di Vespasiano e nel VI di Tito (77 di C.). Dietro è uu cortile senza pavimento, in cui furono trovati, nel 1788, gli scheletri di due cavalli con al collo due campauette di bronzo.
   Dirimpetto, a sinistra della strada, la Casa a Tre Piani, cosidetta dai piani preservati intieri, Credesi appartenesse a Polibio per essersi tratte fuori dalle roxine iscrizioni col suo nome. Ila un ampio peristilio corinzio con arcate e pilastri e due vestiboli comunicanti con la strada e l'atrio.
   Casa (lei Cliirurijo. — Una delle più cospicue dell'antico periodo architettonico (della pietra calcarea del Sarno) con una ricostruzione de' tempi romani. La parte anteriore antica è molto simmetrica, la facciata è ancora l'aulica, l'ingresso più ampio del solito, la porta immediatamente sulla strada e a sinistra una bottega che apresi nella casa, certamente la bottega del chirurgo. L'atrio tusco con impluvio in pietra di Nocera, allato quattro cubiculi e due Alae, la sinistra con avanzi di pitture e pavimenlo in musaico conduce in un triclinio per l'estate con finestre, la destra in uno spazioso triclinio invernale. Nella parte ricostruita della casa vi sono il cortile, la cucina, la latrina, la cella penaria, la scala e il j>os/ico. All'estremità del braccio orientale e a sinistra, un graffilo (incisione sul muro con una punta). Dal tabliuo si esce nel viridario in cui vetlesi a destra un Oeco elegante con finestre e ornato in addietro di ricchi dipinti. Parecchi degli strumenti chirurgici trovali in questa casa nel 1771 sono ora nel Museo Nazionale di Napoli.
   Casa delle Vestali. — Duplice casa grandiosa che occupa l'intiero spazio fra due strade con a destra e a sinistra un vestibolo allato all'ingresso, ambedue già con pavimento in musaico e belle pitture. Nel primo a sinistra, nella parete destra: Satiro e Baccante, dirimpetto una Vittoria; nel secondo a destra, lettuccio del portinaio.
   Atrio, coi solili appartamenti ai lati, e triclinio, già con pavimento a musaico e decorato con dipinti che non consuonano col nome di Casa delle Vestali. I pavimenti in musaico di parecchie delle stanze furono trasportati nel Museo Nazionale, ma uno ne rimase sul limitare della seconda casa con la parola Salve per. salutare gli ospiti. Le pareti di parecchie stanze da letto e dei gabinetti erano