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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   3-20
   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   disposti a circolo intorno a un altare e sui quali ergevansi probabilmente statue dei Mi Conscnles; ma come non ve ne furono rinvenute, si suppone fossero rimosse dopo l'eruzione.
   Il fondo dell'edilizio è diviso in tre compartimenti, di cui il centrale 6 suddiviso in nicchie nelle quali furono trovate le statue di Livia quale sacerdotessa e di suo figlio Druso, ora nel Museo Nazionale di Napoli e qui surrogate da copie in getto. Si suppone sorgesse accanto a queste statue quella i'Augusto per esservisi rinvenuto un braccio che aveva in mano un globo.
   L'ampio compartimento a destra è il triclinio, il più ampio in Pompei, con dipinti nelle pareti rappresentanti Romolo e Remo allattati dalla lupa; il compartimento corrispondentc a sinistra contiene una piattaforma rialzata con suvvi una nicchia per una statua, la quale ha davanti nn altare coperto da una lastra di lava per resistere all'azione del fuoco durante i sacrifizi, comc si usava di fare. Nel lato sud dell'edilizio son dodici recessi aperti, che credonsi le camere degli Augustali o sacerdoti del culto di Augusto, e i buchi per le travate attcstano clic ve ne avevano ad essere sopra altrettante.
   Rinomate pitture a fresco nello stile degli ultimi tempi pompeiani anmiiransi ancora nelle pareti. In quella lungo l'ingresso: una Vittoria e un Guerriero, figure in aria, Sacerdotessa, Io ed Argo, quadriga con una Vittoria; sotto, un Sacerdote. —Nella parete longitudinale: Ulisse travestilo che, incontra Penelope al suo ritorno in Itaca, lo ed Epafo, Intona e i suoi figli, Frisso sull'ariete, Etra e Tesco, Cupidi che fanno il pane, Asinelli che macinano grano, ed ogni sorta di cibarie come selvaggina, oche, passere, pernici spiumate e sventrate, un gallo coi piedi legali, pesci, frutta, uova, ogni sorta di carni, prosciutti, teste di maiale e anche pane. 11 dipinto della donna pittrice stessa con la tavolozza e il pennello è a Napoli.
   Presso l'ingresso a nord fu trovata una cassetta, contenente un anello d'oro massiccio con un intaglio, 41 monete d'argento e 1030 di bronzo. I dipinti gastronomici e la quantità di ossa di pesce e di altri avanzi di cibi rinvenuti in una fossa nel contro, par indichino clic l'edifìzio o, ad ogni modo, una parte di esso fosse destinato ai banchetti del pari clic a fini religiosi. Un'uscita nel lato sinistro o settentrionale mette nella strada degli Augustali che piglia nome dall'edifizio.
   Curia (o il Senaculum). — Grande e vuota sala, larga m. 18.20 e profonda ni. 10.90, costruita in ìnatloni e rivestita di marmo, con in fondo una nicchia semi-tonda. In mezzo, sopra un pavimento di lastre marmoree di color variante, vedesi il fondamento (li un altare c due nicchie laterali con piedestalli per statue. C,redesi comunemente clic questo edilizio servisse di sala d'adunanza dei Decurioni, ma se tale, fosse sarebbe stato un luogo chiuso. Il Fiorclli lo crede un atrio consacrato al culto imperiale come quello che è collegato da un piccolo passaggio al
   Tempio del Genio di Augusto (fig. 189). — È il cosidetto tempio di Mercurio o di Quirino, da un'iscrizione trovata nel Fòro che ricorda la deificazione di Romolo come Quirino. Ma un'altra iscrizione locale che dice: « Mamia, sacerdotessa pubblica, sul suo terreno ed a proprie spese al Genio di Augusto», c il significato del rilievo dell'altare attcstano che il tempio fu edificato in onore d'Augusto.
   Dal Fòro si pon piede in prima in un atrio coperto, quindi in una corte scoperta lunga ni. 30 e larga ni. 23. In essa è un'ara marmorea alta ni. 1J/2 con dinanzi rappresentato un Sacrifizio in rilievo di importanza storico-artistica, per la pittoresca disposizione delle figure in varii piani. Ai lati sonvi gli strumenti del sacrifizio, dietro c una ghirlanda di quercia fra due alberi d'alloro (simboli di Augusto). Nello sfondo scorgesi la piccola cella del tempio larga solo m. 4 e profonda a. 3 y2 con un basamento per la statua di Augusto in sembianza del suo Gemo con cornucopia e patera del sacrifizio sopra una sostruzione alta ni. 2 a cui si accede ai due lati da gradini posteriori. Dietro la cella e nel lato nord vi sono cinque camere pei sacerdoti. La pianta di codesto tempio è abilmente adattata alle irregolarità del terreno. Fu deposta nel tempio una quantità di oggetti disseppelliti negli scavi, come lavori in marino, piedi di tavole, bocche di fontane, pentole, cornicioni, statuette, vasi di piombo, graticciate, pesi, capitelli, grondaie, ecc., come si vede nella fig. 189.
   Edilizio d'Euiiuchia. —È, secondo il Fiorclli, una piccola Borsa c un magazzino di deposito per le merci, con una cappella per la Concordia Augusta, e sarebbe, dopo la Basilica dirimpetto, l'edifìzio più grande ed importante nel Fòro dell'ultimo periodo architettonico romano. Un'iscrizione latina dice che Euniachia figlia di Lucio e sacerdotessa pubblica, in suo nome c in quello di