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l'arie Quarta — Italia Meridionale
Fig. 187 — Pompei : Arco Trionfale.
l'altare. Sul vestibolo largo in. 15 stanno ancora dodici tronchi disuguali (sei in fronte e tre nei due lati) di alte e svelte colonne corinzie.
La cella dietro il vestibolo, lunga ni. 18.43, serba ancora vestigia delle pareti dipinte e del pavimento in mosaico bianco-nero. Era a tre navate con due ordini di otto colonne jonie di tufo stuccate e ancora conservate in parte. All'estremità della cella era un alto interno murato con tre camerette a vòlta, in una delle quali si rinvenne un busto di Giove, uno dei migliori del Padre degli Dei pagani, che ammirasi ora nel Museo Nazionale a Napoli. Le pareti portano vestigia evidenti dei dipinti decorativi e, nel pavimento, veggonsi ancora i fori da cui scendeva la luce nel sottostante ripostiglio a vòlta in cui nei tempi anteriori ai romani custodivasi probabilmente il pubblico tesoro.
A destra del tempio di Giove v'é una Porta od Arco trionfale (fig. 187) il quale, da un frammento d'iscrizioni trovato al basso, era dedicato a Nerone figlio di Germanico. È uria costruzione in mattoni già rivestita di marino, con un solo arco, fra pilastri larghi 3 metri, semi-colonne e due nicchie rettangolari per statue; nel lato nord le nicchie al basso erano fontane. All'estremità della via del Fòro corrisponde a quest'Arco trionfale un secondo, all'ingresso della via di Mercurio, sul quale sorgeva una statua equestre di Caligola.
Macelli) e Tempio d'Augusto (fig, 188) — Già1 detto Pantheon, uno degli edifìzi principali di Pompei, rimasto per lungo tempo un enigma. È una gran sala con dinanzi piedestalli di statue onorifiche e fuori sette botteghe occupate forse dai cambiavalute (lulernaa aryentariae). Due porte introducono nell'interno, una corte rettangolare, lunga ni. 37 e larga 27, la quale era incompiuta quando sopraggiuiise l'eruzione e duceva essere circondata da un peristilio. Dodici piedestalli,