Circondario di Castellammare di Stabia — Pompei
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Fig. 18G. — Pompei : Tempio di Giove (da fotografia Brogi).
Misure pubbliche. — Tornando dal tempio di Apollo al Fòro civile, vedesi nel suo lato longitudinale occidentale e nel muro lungo il detto tempio, il modulo delle misure pubbliche. È una gran pietra di tufo in forma di parallelogramma in cui sono incavate alcune forme rotonde, misure al fermo di capacità, come risulta da un'iscrizione. Sarebbe come diremmo oggidì il campione delle varie misure, non geodetiche o lineari, ma delle derrate aride e secche, come legumi el shnilia. Questo monumento importante misura 7 piedi di lunghezza. Ciascuna delle cinque misure è in linea diritta con le altre di mezzo ed ha un'apertura per ritirare, dopo misurati, i legumi secchi. Ogni cavità ha una lastra in bronzo che si apre e si chiude. Ognuna delle cinque misure aveva un'iscrizione, ora logorata dal continuo attrito. Le altre quattro piccole cavità, ai quattro angoli della medesima pietra di tufo e con le loro aperture al lato, servivano a misurare i liquidi.
Allri annessi al Fóro. — Verso l'estremità del lato occidentale del Fòro v'era il cosidetto Poichile o Lesche, vale a dire, un portico lungo m. 34, chiuso ai tre lati e con davanti sette pilastri in mattoni, probabilmente un mercato per la frutta. Ora vi giacciono molti capitelli e fusti di colonna. Segue l'ingresso alla pubbli*® Latrina con canale laterale ai tre lati. Quindi la cosidetta Prigione, secondo il Fiorelli la Tesoreria municipale (Aerariuin), a due piani, di cui l'inferiore con ingresso angusto e di rozzi massi di lava e il superiore con due aperture nel vico dei Soprastanti, già uffizio, al dir del Fiorelli, dell'Amministrazione della finanza.
Tempio di Giove (fig. 180). — È situato nel punto più rilevalo e più bello titilla città, con magnifica veduta del Fòro, dei monti sopra Sorrento e di Stabia che par formino intorno a Pompei una graziosa ghirlanda. Sorge sopra un^odw dominante il Fòro in una lunghezza di in. 37; lava, tufo, mattoni ed un rivestimento finissimo di stucco compongono il suo materiale. Come la Basilica e il tempio di Apollo appartiene ancora al periodo del tufo (200-00 av. C.), e quando sopravvenne l'eruzione era ancora in restauro come quello che aveva molto sofferto per la sua altezza nel precedente orribile tremuoto del 03. A circa ni. 15 davanti la facciata è un piedestallo di statua. Una scalinata libera, con diciotto gradini poderosi, sale in alto; nella porzione inferiore di esso un'ampia piattaforma serviva forse di bigoncia agli oratori che arringavano il popolo. Lì vicino furono poi rizzati due piedestalli per statue equestri. La porzione superiore della scalinata stendesi con sette gradini lungo tutta l'ampiezza dell'edilizio, e in mezzo ai diciotto predetti grandiosi gradini stava amicameli tu