Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincia di Napoli', Gustavo Strafforello

   

Pagina (325/475)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (325/475)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Circondario di Castellammare di Stabia — Pompei
   293
   i i
   Kig, 185. — Pompei: Basilica, edilìzio ove si rendeva la giustizia (da fotugialia Biiogi).
   loro Civile (fig. 184). — La più nobile e aristocratica contrada di Pompei, in cui trattavansi gli ailari più importanti sia di diritto pubblico e privato, sia commerciali. I collegi, o le corporazioni religiose e profane, vi avevano stabilimenti sontuosi. Le feste pubbliche e le solennità sacre più clamorose celebravansi in questo Fòro, simile a quello di Roma, circondato da pubblici edifìci soltanto; a nord il tempio di Giove, a sud la Basilica, a est il tempio del Genio d'Augusto, l'edifizio dell'Eu-inachia e il Mercato dei viveri.
   Sorgeva nel più bel punto della città, a mezzodì, verso il mare e misurava m. 151.00 di lunghezza e ni. 47.00 di larghezza. Era cinto da tre lati da un porticato coperto, con colonne marmoree, sopra estesi terrazzi per passeggiarvi, il quale racchiudeva da tre lati un'ampissima piazza. Vi si arrivava da varie strade chiuse da cancellate ; due archi di trionfo con fontane formavano l'ingresso da un lato. Nel tremuoto suddeseritto del 03 dopo C. rovinò gran parte del porticato, il quale si stava riedificando più sontuoso, in travertino, quando avvenne l'eruzione che seppellì ogni cosa.
   L'area intiera dello spazio libero era lastricata con pielre di travertino- Davanti alle colonne sono ventidue piedestalli dadiformi per le statue degli uomini illustri, dodici lungo il lato occidentale por le statue equestri del tempo del primo Impero e quattro per statue ordinario appoggiate alle colonne. Due di queste ultime cori iscrizione dei censori quinquennali Lucretius, Decidianus, e due con iscrizioni a Pausa padre e figlio, Duumviri Quinquennalcs. Quattro statue equestri ed un piccolo arco ergevansi nel lato sud dell'area. Nel lato esl altre due statue equestri, una coll'iscrizionc al duumviro Sallustius, in mezzo all'area, finalmente un piedestallo maggiore per la statua dell'Imperatore. Tutto le statue erano rivolte verso il tempio di Giove.
   Basilica (fig. 185). — Convocavansi in ossa le assemblee popolari perle elezioni dei magistrati, si provvedeva all'annona, si decideva della pace e della guerra, e, come le prime chiese cristiane lo Basiliche erano tribunali di penitenza, così questa prese la forma e il nome di Basìlica. Come