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l'arie Quarta — Italia Meridionale
Ecco ora la denominazione italiana e latina delle strade scoperte sinora in Pompei :
Strade,
Dell'Abbondanza (Decumatms minor). I)el Casino dell'Aquila (Dccumanus minor). Della Fortuna (Dccumamis major). Della Marina (Vecumanus minor). Dei Mercanti (Dcmmanits minor). Di Nola (Decumanus major). Dell' Olconio (Dccumamis minor). Stabiana (Cario 1). Dulie Terme (Dccumamis major). Dell'Anfiteatro (Via Prima). Degli Augustali (Via Sccunda). Delle'Case di Campagna (I-Vii Prima). Consolare (Via Sccunda).
Ilei Toro (Via Ottava}.
pi Mercurio (Via Scxta).
Delle Scuole (Via Quarta).
Dei Sepolcri (Via Publica extra Portavi).
Dei Teatri (Via Scptima).
Del Tempio d'Iside (Via. Sccunda).
Vichi,
Di Balbo (Via Tertia). Del Balcone pensile (]'ia Tertia). Dei Dodici Dei (Via. Quinta). Di Eumacliia (Via Nona). Del Farmacista (Via Tertia). Del Fauno (Via Septima). Del Furo (Angiportus).
Della Fullonica (Via Quinta). Del Gigante (Via Quinta). Del Laberinlo (Vie Octava). Del Lupanare (Vìa Undecima). Della Maschera (Ita Decima). Di Mercurio (Via Prima). Di Modesto (Via Quarta). Di Nurcisso JVia Tertia)¦ Del l'anatliere [Via Prima). Della Regina (Via Tertia). Degli Scheletri (Via Quarta.). Degli Scienziati (Via Sona). Dei Soprastanti (Via Sccunda). Storto (Via Nona). Delle Terme (l'io Septima).
Case, loro costruzione e distribuzione. — La maggior parte delle case di Pompei non avevano che qualche retrostanza : erano sormontate al più al più da un secondo piano e coperte da un terrazzo detto solarium (solaio). Eranvi anche case a tre piani, come attestano le molte scale rinvenutevi. In generale non avevano finestre sulla strada e molte anche dentro, non erano illuminate clic da un usciolino o da qualche finestretta sopra di esso.
Semplice assai e comune era l'interna distribuzione, del pari che gli ornamenti, il che mostra la semplicità della vita privata : qualche sala a uso della vita pubblica era assai bella e decorosa. I dipinti sulle pareti ne formavano l'ornamento principale. I principali di questi dipinti decorativi furono, come è noto, trasportali nel Museo Nazionale in Napoli, e furono, fra gli altri, dottamente illustrati dal tedesco Mau nella sua Geschichte dcr dekorativen Wandmalerei in Pompeji (Storia delle pitture murali decorative in Pompei. Berlino 1882). Queste pitture rappresentano il più sovente vaghissime prospettive o vedute con qualche quadretto di cane, di bambocciate, di paesetti, di scene erotiche c di altri siffatti soggetti cosidetti di genere. Nelle case più cospicue vedevansi effigiate le gesta degli Dei e degli Eroi e poche volto soggetti storici.
1 pavimenti delle case erano quasi tutti a disegno, composti di pietruzze di vario colore, commesse in una malta o mastice che le collegava tenacemente. Codesti musaici erano talfìata di molto pregio per la rarità delle pietre e la vaghezza e grandiosità del soggetto che rappresentavano in cui si ammira la rara abilità degli antichi niusaicisli. Nelle case di minore importanza era in uso una maniera di opera inventata nella città di Sigma (ora Segni, antica città del Lazio), da cui prese il nome di Opus Siijninum ed era un pavimento di cocci o rottami di vasi di terracotta collegati da una pasta di calce.
Le case differenziavansi assai per grandezza e disposizione, secondo il terreno, i gusti del proprietario, ecc. Le case ordinarie della classe agiata avevano primieramente un ingresso (detto Osiium), clic conduceva in un primo cortile (atri uni). Questo cortile era circondato da una galleria coperta e aveva in mezzo un bacino (impluvium), che riceveva l'acqua piovana, essendoché il tetto si abbassasse da codesto lato ov'era un'apertura (comphtvium) per mezzo della quale il cortile e, indirettamente, le stanzi! adiacenti ricevevano aria e luce. A destra e a sinistra, e non di rado anche dalla parte dell'ingresso, erano le camere (cubicula). Lo spazio aperto in seguito da ogni lato cliiamavasi Ala e là nelle case signorili conservavansi le immagini degli antenati. In fonilo all'atrio finalmente era una gran sala aperta (il Tablinum), riserbata alla vita pubblica ed in cui il padrone accoglieva i clienti, trattava gli affari, ecc.
La seconda parte della casa era riservata esclusivamente alla vita privata e componevasi anche essa di un cortile, con in giro un colonnato dettoPerislylium, edalle volte più lungi da un giardino cinto di colonne detto Xysias. Intorno al peristilio aggruppavansi le stanze da letto, le sale da pranzo, gli alloggi, ecc. La cucina e la cantina non trovansi sempre nei medesimi luoghi. Il primo piano serviva agli schiavi. Generalmente le stanze erano molto anguste; si viveva e si lavorava nei cortili clic erano bene.aereati ed illuminali.