Circondario di Castellammare di Stabia — Stabia
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1131 metri sul mare. Questo tratto di pianura è percorso dalle linee ferroviario Napoli-Salerno, Cancello-Avellino e Torre Annunziata-Castellammare, oltre che da due strade •ìazionali e da molte altre linee di comunicazione. È amena e ricca di svariata e lussureggiante vegetazione. I campi vicini al Sarno son seminati in parte a cotone e la vite si arrampica in graziosi festoni sino alla vetta dei pioppi.
STABIA
Storia. — Stabia ^rapwl Stabianus) è l'antica città della Campania non più di tre miglia lontana da Pompei e dal Sarno e sepolta anch'essa dall'eruzione eternamente memorabile del Vesuvio nel 79 di C. Alcuni scrittori la voglion fondata ed abitata dagli Osci e a quel che pare dai Sarrasti ricordati da Virgilio e fondatori di Nocera; altri tengono, invece, che fosse prima edificata dagli Osci e poi ricostruita dai Pelasgi. Checche ne sia la prima menzione di Stabia nell'istoria occorre durante la Guerra Sociale (89 av. C.) quando fu presa dal generale sannita C. Papio (Appiano, B. C., i, 42); ma fu ripresa l'anno seguente (90 av. C.) e distrutta intieramente da Siila, come leggiamo in Plinio (ni, 5, s. 9). Né fu più riedificata sì da ripigliare il nome di città e Plinio soggiunge clic ai suoi tempi la non era più che un villaggio: il suo nome, difatti, non rinviensi in alcuno degli altri geografi. É però ricordata incidentalmente da Ovidio (Mel.ì xv, 711) e da Columella (Ile Hust., x, 133) e par fosse, in un coll'intiero litorale del golfo di Napoli, un luogo prediletto per le villeggiature. Pomponiano, fra gli altri, l'amico di Plinio il Vecchio, vi aveva una villa in cui il grande naturalista romano cercò un rifugio durante l'eruzione vesuviana del 79 e in cui peri soffocato dalle ceneri e dai vapori sulfurei. Certo è che Stabia fu seppellita in quell'occasione sotto le ceneri e i lapilli del Vesuvio quantunque non così intieramente come Pompei e Ercolano ; ma il luogo rimase disabitato e il nome fu conservato per tjitto il periodo dell'Impero Romano, con tutto che par non rifiorisse più mai. Vi si recavano specialmente gli invalidi e i cagionevoli a cagione della sua vicinanza al Mons Ladarius, per farvi la cura lattea (Gale.v, De Meth. Mei,, v, 12; Cassiod., Var., vi, 10; Simmaco, Ep., vi, 17). Il nome di Stabia occorre anche nella Tabula Peutingeriana e fu serbato in quello di Castellammare (di Slabia).
La Stabia del Basso Impero par fosse situata sulla costa nella piccola baia del golfo di Napoli ; e non occupava probabilmente lo stesso sito dell'antica la quale sembra fosse situata 11/a chilometri circa entro terra alle falde del colle di Gragnano.
Scavi e Scoperte. — Correva l'anno 1738 quando l'antica Stabia comparve improvvisamente alla luce. La scoperta fu casuale perchè, nello scavar pozzi o fossi, si rinvennero marmi finissimi e. lavorati; e giungendo a sotterranei, detti allora caverne e riconosciuti poi per fori e teatri, si dubitò che fossero città sepolte. Il re Carlo III di Borbone, che regnava da poco tempo, fece proseguire gli scavi e dichiarò demaniali quelle rovine di Stabia e le altre vicine di Ercolano e Pompei.
Da un'iscrizione greca, scoperta dal Rossano e tradotta in latino dal Capaccio, si rileva clic i senatori di Stabia ordinarono un porto per comodo dei cittadini e degli abitanti, porto eseguito dall'architetto Difilo, Gli strati di pomice e lapillo che ingombrano la regione detta di Metssignano accertano che essa fosse occupata anticamente dalle acque e ne formasse il porto poseiachè sì rinvennero negli scavi alcuni alberi di bastimenti, alcuni anche cerchiati di ferro, e tutti in situazione verticale. Or non potrebbero essi aver appartenuto alla galea romana sotto il comando di Plinio il Vecchio che mori asfissiato, come abbiam visto, sulla marina di Stabia nell'eruzione del 79?
Dell'antica floridezza di Stallia porge testimonianza l'anfiteatro di cui vedonsi i ruderi e la forma nel luogo detto Varano, ed anche il ginnasio all'ultima porta della città verso Pompei, nel luogo detto Osteria del Lapillo.
Dei tempii il primo ricordato dagli storici è quello d'Ercole situato sullo scoglio od isoletta detta anticamente Petra Herculis, ed ora Revigliano. Altro tempio era quello sacro a Diana hi dove sorge ora l'ex-convento di San Francesco di Paola con la chiesa di Santa Maria a Tozzano. Vi fu trovata un'ara marmorea con emblemi scolpiti di Diana c su quest'ara fu poi piantata una croce.