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Par te Quarta — Italia Meridionale
maritimae civium, ma poco numerose, non contando ciascuna che trecento coloni. Anche la situazione di Interno fu scelta male; il carattere paludoso delle adiacenze la rendeva insalubre, mentre il tratto attiguo lungo la costa era sabbioso e sterile; quindi pare non acquistasse mai importanza e Interno non è noto nell'istoria che in grazia della circostanza dell'averlo il grande Scipione Africano scelto per suo ritiro quando si ritrasse disgustato dalla vita pubblica: a Interno egli terminò 1 suoi giorni in una specie di. esilio volontario.
In un periodo posteriore però, Augusto dedusse una nuova colonia a Literno (L>b. Colon.235) e,la costruzione fatta da Domiziano della strada conducente lungo il litorale da Sinuessa a Cuma, doveva aver per mira di renderla più frequentata. Ma evidentemente questa nuova colonia non attecchì: sotto l'Impero Domano il suo nome è ricordato soltanto dai geografi e negli Itinerarii in connessione con la Via Domi-tiana. Apprendiamo però ch'essa esisteva sempre come civitas sin sotto Valentmiano II (Simm., Fp., vi, 5) e fu distrutta probabilmente nel quinto secolo dai Vandali.
La villa ove Scipione passò gli ultimi anni della sua vita, esisteva ancora ai tempi di Seneca (Ep. 8(5), il quale ce ne ha lasciato una descrizione particolareggiata: da questa si rileva la semplicità del suo aspetto in forte contrasto col lusso e lo splendore delle ville di quei tempi. Plinio (xvi, 44, 5, 85) altresì narra che alcuni degli ulivi e dei mirti piantati da Scipione stesso verdeggiavano ancora a' dì suoi. Certo è che la sua tomba altresì additava!) a Literno ai dì di Strabone e di Livio, quantunque parrebbe che si dubitasse assai che vi fosse sepolto. Il ben noto epitaffio che, secondo Valerio Massimo, egli fece incidere sulla sua tomba:
Ingrata Patria ne ossa quidem mea habes
non poteva più esistere, al fermo, al tempo di Seneca, il quale tratta la quistione come una mera congettura, quantunque inclini a credere che l'Africano fu lì realmente sepolto e non nella tomba degli Scipioni in Ilenia (Sen., i. e.).
.11 luogo dell'antico Literno è ora segnato da una torre di guardia detta Tor di Patria e da un villaggiuzzo omonimo, sull'adiacente lago di Patria, che è indubbiamente la succitata Literna Palus.
Nel circondario di Casoria scorre il Lagno (l'antico Clanis), fiume della Campania che nasce nei monti presso Avella e traversa l'intiera pianura Campana per vuotarsi in mare a 7 chilometri dal Volturno. Nella prima parte del suo corso bagnava la città di Acerra ch'ebbe spesso a soffrire da'suoi straripamenti e ne parla Virgilio nella Georyica (n, 225) :
Vacuis Clanius non aequus Acerris.
Altre volte lo stagnar delle sue acque infettava il paese adiacente, per cui nei tempi moderni il fiume fu diretto in un canale o corso artificiale detto il regio Lagno ed alle volte per corruzione anche l'Agno. È diviso in due correnti presso il suo sbocco una delle quali va al mare direttamente col nome di Foce dei Lagni e l'altra piglia una direzione meridionale e raggiunge o piuttosto forma il suddetto lago di Patria, il cui sbocco nel mare, a circa 9 chilometri a sud dalla corrente precedente, chiamasi ora la Foce di Patria. È questo evidentemente il predetto antico Literno e par fosse la principale, se non l'unica foce del Clanio.