ivianuaiuenu e uoruum uei wicouuano ui ivapon
origine al tempo di San Pietro, che venendo dall'Antiochia sarebbe calato (1) su questa spiaggia e vi avrebbe celebrato la prima messa. La stessa antichità si attribuisce all'altra chiesa, poco discosta, di Santa Maria del Principio.
Antichità romane. — Fin dal XVII secolo, lungo questo lido tanto sconvolto dai fenomeni vulcanici, vennero in luce avanzi di costruzioni e scolture ed oggetti romani, tanto che F. Balzano, storico torrese di quel tempo, credette Torre del Greco essere l'antica Ercolano. I più importanti scavi fatti nel 1796 per ordine di Francesco I,
t ~
Fig. 174. — Torre del Greco: Avanzi delle antiche-Terine romane (da fotografia dei dilettanti G. Magliacane e C. Mazza).
scoprirono un complesso interessantissimo di edifizi con una via e si rinvennero preziose opere d'arte, tra cui il Fauno (in marmo) e YFi-cole che rincorre la cerru (ili bronzo), che sono tuttora due gioielli del Museo Nazionale di Palermo ; un Mercurio (in bronzo), ecc. Dal 1841 al 1843, aprendosi la trincea per la ferrovia Napoli-Torre Annunziata, si tagliò nel mezzo un grandioso edifizio a più piani, con musaici ed affreschi, statue e vasi in bronzo, che si reputò essere la Villa Giulia Imperatoria, menzionata da Seneca.
Presso queste rovine il colonnello Novi scoperse, nel 1881, lo stadio (li una grandiosa Terma-ginnasio (fig. 174), con statue, bronzi, unguentari ed impronte fedelissime di ossa, lucertole, foglie, pantofole ricamate, ecc., formate da quel fango liquido vulcanico che, nell'anno 79, distrusse Pompei, attraversò questa regione e giunse fino ad Ercolano, travolgendo ogni cosa.
Il Novi deduce perciò essere Torre del Greco l'antica Optanti. Ammesso che ogni quattro miglia napoletane equivalgono a cinque antiche, osservando la Tavola Feu-tingeriana si desume che V Oploutìde, posta tra Pompei ed Ercolano, distava da que-st'nltinia per Q2 miglia napoletane, la quale distanza si confà precisamente al sito (love oggi sorge la Torre del Greco, ciò che affermano anche gli annotatori di quello importante documento geografico, pubblicato nel 1591, nota ix.
Fontana pubblica. — Alla marina, sotto il castello baronale, vi è la fontana e lavatoio pubblico (fig. 175), le (li cui abbondantissime e fresche acque, zampillanti da mi
(1) Da ciò si ò congetturato aver quel sito preso uome di Catastrum dal verbo latino cltulare.