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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie Quarta — Italia Meridionale
   pranzi familiari, ad un gabinetto dipendente, alla cucina e suoi accessori!. L'appartamento soprastante presenta una specie di portone aperto sul cortile.
   Scoperte melili. — Nel 1852, i Principi Imperiali di Russia venuti a Napoli ebbero vaghezza di assistere in Ercolano ad uno scavo improvvisato per appagare la loro curiosità. Fu scoperto un Larariiim, o tempietto domestico, perfettamente conservato. LavOlta era intatta e il soffitto (lacuiia-rhim) ornato di bei dipinti, ora interamente distrutti; le pareti rivestite di marini a colori.
   Si raccattarono due teste (li statue marmoree, una di un Fauno inghirlandata di pino, l'altra di un giovane Mercurio con capegli ricciuti ed alette sporgenti sulla fronte, di ultimo stile, die rammenta la testa del Mercurio in bronzo, capolavoro anch'esso di Ercolano, che può stare a paro con (pianto l'antichità ci ha trasmesso di più bello, di più vero ed espressivo. Si rinvennero anche ungueiitarii e lucerne in terracotta, una con un gallo in bassorilievo; monete di argento di I'. Emilio Lepido, col tipo di Perseo re di Macedonia, altre di Augusto e di Tito; una in bronzo di Claudio con l'anno trionfale e la leggenda De Britannis.
   Nel marzo del successivo 1853 si diede mano ad un nuovo scavo verso la spiaggia e furono scoperte ampie sale divise in vari compartimenti. Erano di grande estensione e di altezza ragguardevole, notevoli per solidità, arte e buona conservazione. Giudicaronsi indubbiamente officine di pliche edilizio pubblico, l'orse ì'amentnrium navale di Ercolano, ove stavano ì classiurii (soldati di marina romani), luogo ricordalo da Strabene, da Sisenna e da altri autori, sin dai tempi di Augusto e di Tito. Vi si trovarono varii scheletri umani, e presso a grandi focolari le ossa di vani animali che avevano forse servilo alla mensa del giorno innanzi.
   Nell'aprile del 1855 ripigliaronsi gli scavi appunto presso i suddetti focolari e in un luogo fuori dell'abitato, si ritrovò nel tufo una casseruola di rame, prova evidente che il fango vulcanico eruttato dal Vesuvio, trasportò seco nel suo dilagare tutte le cose mobili che incontrò.
   Nel 1808 furono tratti in luce nuovi edilizi e nel 1880 furono scoperte in vicinanza della città le rovine di un grande stabilimento balneario e degli edilizi che il circondavano.
   Ville liei dintorni d'Ere ola no. — Non mancarono al ferino le ville nell'antichità in un luogo cosi delizioso e fra le altre credcsi vi sorgessero quelle di Peto e di Quinto Ponzio romano, aggiudicate a Servilia madre di Bruto, da Cesare che ne era l'amante. Rimane eziandio una languida rimembranza della Villa dei Cesari, che Caio Caligola, salito sul trono imperiale, fece atterrare per esservi stala custodita da Tiberio, per frode di Sejano, la madre Agrippina cli'ei relegò poi nell'isola l'ami aia ria ( Yenlotcne). Questa villa era sul mare e i naviganti ne additavano i ruderi ricordando le scelleratezze liberiane e il perchè fu distrutta. Avanzi ili ville antiche suburbane scorgonsi ancora al di d'oggi sul pendio del Vesuvio in un luogo detto Agli ulivi dei Monaci.
   Bibliografia d'Krcolaiio. — Molto l'u scritto intorno Ercolano e gli scavi, dei quali, com'anco delle scoperte trovasi un'ampia relazione nelle Prime scoverte di Ercolano, del Venuti (Roma 174-8) e nell'opera più recente di Jorio : Notizie sugli scavi di Ercolano (Napoli 1827). Le opere d'arte ed altri monumenti scoperti son figurati e descritti nella magnifica opera: Le antichità di Ercolano, in 8 volumi in-f°, pubblicati a Napoli (1757-1792). Le iscrizioni furono pubblicate dal Moniinscn nella Insci-. Ilegn. Neap., pagg. 122-127, ed una relazione sui Papiri si trova premessa all'opera intitolata llerculunensium voluminum quae supersunt. Una relazione sommaria dei risultati generali trovasi nel Viaggio ad Ercolano, del Romanelli (Napoli 1811). Anche l'Accademia. Ercolanense molto pubblicò interno Ercolano. — Fra le opere più recenti citeremo Ercolano, di Carlo Ronucci, con ligure (Napoli 1835), e la Villa ercolanesc dei Pisoni, di Comparctti e de Petra (Torino 1883).
   Mandamento di SANT'ANASTASIA (comprende 4 Comuni, popol. 14,538 ab.). — Territorio fertilissimo, confinante a est con quello di Somma, a nord con quelli di Cisterna e Pomigliano d'Arco, a ovest col territorio di TroccMa e a sud col Vesuvio.
   Sant'Anastasia (7280 ab.). — A 150 metri di altezza e a 10 Va chilometri da Napoli, alle falde del monte Somma che circonda il Vesuvio. Giace in aria, salubre, raccoglie vini squisiti, frutta, cereali, ecc., ma va soggetto di frequente alle eruzioni vesuviane.