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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Par te Quarta — Italia Meridionale
   Cenni storici. — È molto antico e l'Ignarra, il 'Puntano e il Summonte credono elio ritragga il nome da Teodosio di cui leggevasi il nome sopra una colonnina rinvenutavi insieme a quelli di Valentiniano e di Arcadie. Nei mezzi tempi è ricordato col nome di S. Joannes ad Taduculum. Sotto gli Angioini e 1 Durazzeschi fu detto Casale S. Joannis ad Tuduruclum e sotto gli Aragonesi Casale S. Joannis ad Thudusculum. Fu feudo dei Capece e dei Colonna.
   Coli, elett. Napoli I — Dioc. Napoli — P3, T. e Str. ferr.
   Opifici di Pietraisa e dei Granili.
   Quest'importante opificio, posto nel Comune di San Giovanni a Teduccio lungo la marina di Portici, fu fondato nel 1842 presso la batteria litoranea di Pietrarsa e fu a grado a grado ampliato sì cli'è divenuto uno degli importanti Stabilimenti meccanici dell'Italia Meridionale. Sta presso Portici fra la ferrovia e la spiaggia, sopra un'area di 33,G00 metri quadrati. Fabbricò dapprima strumenti e macchine per la marina e l'artiglieria, rotaie per strade ferrate ed altri materiali per pubblici lavori; ina aumentando di anno in anno i lavori, moltiplicaronsi le officine senza 1111 piano sistematico prestabilito. Le prime rotaie della ferrovia Bajard, da Napoli a Castellammare, furono laminate a Pietrarsa ed i laminatoi erano visibili fino al 1887, epoca in cui vennero venduti come materiale fuori uso.
   Nel gennaio del 1853 lo Stabilimento fu concesso dal governo borbonico per 30 anni all'ingegnere Bozza per 1111 annuo canone medio di 45,000 lire. In seguito, per contratto del SU settembre del medesimo anno, passava dal Bozza alla Società Nazionale dì costruzioni meccaniche di Napoli, la quale lo prese a fitto dal Governo por lo spazio di 20 anni con 1111 canone crescente ogni cinque anni da 45,000 sino a 70,000 lire.
   La Società Nazionale, essendosi messa in liquidazione, venne surrogata dal Governo nell'esercizio dell'opificio clie era unito a quello dei Granili in Napoli. 11 Governo vi mandò una Commissione clie diresse i due opifizi fino al 30 giugno 1885, epoca in cui, a termini delle Convenzioni ferroviarie, passò sotto la dipendenza della Società Italiana por le Strade Ferrate del Mediterraneo. Quest'ultima trasformò i due opifici per renderli atti a sopperire ai bisogni dell'esercizio ferroviario, ed ora a Pietrarsa si riparano le locomotive mentre ai Granili si riparano i veicoli.
   Mandamento di PORTICI (comprende 2 Comuni, popol. 28,089 ab.). — Territorio in colline di fecondità straordinaria per la ricchezza dei principii fecondanti nelle materie vulcaniche costituenti il suolo. Il vino principalmente e le frutta sono squisitissime. Pesca copiosissima.
   Portici (12,437 ab.). — Ai piedi del Vesuvio, lungo la riva del mare, a 14 metri di altezza e a 8 chilometri da Napoli per ferrovia, consiste principalmente in un'ampia e lunghissima strada che l'interseca da un capo all'altro. Bella piazza e piccolo porto (dal 1773) formato da 1111 molo dall'estremità del quale godesi di una bella veduta del golfo di Napoli. U11 piccolo forte detto Granatello signoreggia la rada; è di forma triangolare come fosse un'opera a corona con una controguardia ed un rivellino che ne difende l'accesso. La parrocchiale, ricostruita più volte con gran dispendio, è ornata di stucchi e di bei dipinti di Luca Giordano.
   Notevole in Portici è l'ex-palazzo Reale di cui il Colletta così vien narrando l'origine : « Andando Carlo III con la regina a Castellammare sopra gondola e ritornando per terra nell'iterata vista s'invogliarono dell'amena contrada ili Portici e Carlo vedendo che l'aria vi era salubre, la caccia (di quaglie) due volte l'anno abbondantissima, d vicino mare pescoso, comandò farvisi una villa e ad 1111 uomo di corte che rammentava essere quella contrada soggiacente al Vesuvio, con animo sereno rispose: Ci penseranno Iddio,