Mandamenti e Comuni del Circondario di Napoli —
Ercolano 253
e Scipione Capece, poeti; F. Gemelli Carreri, geografo; J. Antonio Marta, giurista; Pietro Ligorio, archeologo ; Giovanni Alfonso Porcili, fisico; Giacinto di Cristoforo, matematico; G. Colonna, botanico; G. C. Capuccio, G. Antonio e Francesco Cape-celatro e Cesare Caracciolo, storici; Carlo Brogia, economista; Antonio Savarese, naturalista; Gennaro Federico, il duca di Ventignano, Giulio Genoino e Salvatore Catamarano, poeti drammatici ; Laura Beatrice Oliva, poetessa, moglie di Pasquale Stanislao Mancini, celebre giureconsulto e tre volte ministro, ecc., ecc. Degli illustri viventi non rnen grande è il numero.
Coli, elett. Napoli (I-XII) — Dioc, Napoli — P1, T., Str. ferr., Tr. e Scalo marittimo.
Mandamento di BARRA (comprende 4 Comuni, con una popolazione di 36,290 abitanti al 31 dicembre 1881). — Territorio ferace di vino, agrumi e frutta.
Barra (9586 ab.). — Giace in pianura fra Napoli e il Vesuvio, all'altezza di 16 metri sul mare e a 2 Va chilometri da Napoli, non lungi dalla strada ferrata lunghesso il litorale del golfo di Napoli. Setifìci, ville e casine eleganti, nei dintorni principalmente. Mercati e fiera.
Cenni storici. — Sorse dopo il dominio degli Svevi e dopo Presina e Ponticelli.
Coli, elett. Napoli III — Dioc. Napoli — P2, T. e Str. ferr.
Ponticelli (7344 ab.). — In amena situazione (25 m. sul mare), a 2 chilometri da Barra e a men di 4- da Napoli. 11 territorio, in pianura, fertilissimo e ben coltivato, produce grano, granoturco, legumi di varie specie, vino, frutta, foraggi. Gli erbaggi, i legumi, le frutta, ecc., che sopravvanzano al consumo locale esportansi sui mercati di Napoli.
Coli, elett. Napoli 111 — Dioc. Napoli — I,a locale, T. e Str. ferr. a Napoli.
San Giorgio a Cremano (4853 ab.). — In territorio parte in colle e parte in piano e in situazione amenissima (56 m.), alle falde del Vesuvio, a 2 chilometri da Barra e a 5 da Napoli. Sorgeva in addietro ov'è ora la chiesa di San Giorgio, ina nel 1631 una eruzione vesuviana distrusse quasi per intiero il paese, sì che si pensò a ricostruirlo due chilometri più lontano, in luogo più sicuro, vicino al mare. In quell'eruzione fu anche distrutto il villaggio di Sant'Aniello situato nei dintorni. È un bello, allegro e ricco borgo, con molte ville e casine dei signori napoletani che vi si recano a villeggiare nell'autunno. 11 territorio produce viti, ulivi, alberi da frutta d'ogni sorta, gelsi e biade.
Cenni storici. — San Giorgio a Cremano è antichissimo ed è ricordato sin dal tempo di Basilio imperatore col nome di Crabano, il quale si cambiò sotto gli Angioini in quello di Villa Cambrana e tallìata di San Giorgio. Sotto gli Aragonesi Villa Canibrana si trasformò in Cramano e quindi in Cremano (corruzione di Cremato che vuol dire bruciato) da cui premettendo il nome di San Giorgio che è quello di una chiesa si formò per ultimo il nome odierno di San Giorgio a Cremano.
Coli, elett. Napoli I — Dioc. Napoli — P2 e T. locali, Str. ferr. a Portici.
San Giovanni a Teduccio (14,507 ab.). — Sulla strada ferrata da Napoli a Pompei (la prima aperta nel 1849 in Italia) che passato il Sebeto, il Gazoinetro e i Granili, ora caserma, con 87 finestre di fronte, arriva a San Giovanni a Teduccio, uno de' paesi più ameni delle vicinanze di Napoli, distante 2 chilometri dalla città e in prossimità del mare. Ha belle ville e casine, una bella chiesa, restaurata non ha gran tempo, ornata di stucchi ed abbellita di recente da un'artistica e superba torre campanaria. Gli abitanti, di complessione robusta, son riputati i migliori facchini di Napoli.
L'industria è rappresentata in questo Comune da un'importante fabbrica metallurgica, da fabbriche di paste e conserve alimentari, da mulini, ecc. che rendono il paese uno dei più commerciali, massime dopo che furono aperte varie strade che lo mettono in comunicazione con ì paesi limitrofi. Il territorio, fertilissimo e ben coltivato, produce cereali, olio, foglia di gelsi, vini squisiti e frutta d'ogni sorta.