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Par te Quarta — Italia Meridionale
sotto il Durante; il celebre Ilaydn. che apprese dal Porpora ; il Gazzaniga di Venezia, dal Sacchini ; il francese Espie de Lirou, dal Piccinni ; il Rigel di Franco ni a, dal •Tornelli; il Gresnik di Liegi e il Gaveaux di Beziers, dal Sala. In Napoli pur impararono musica il fumosissimo Mozart, il Poer, lo Spontini, lTsouard e tanti altri celebrati nei fasti musicali. Seguirono David Perez, nato nel 1711 a Napoli, di genitori spagnuoli, morto a Lisbona nel 1778 e Nicolò Jomelli di Aversa (Napoli) (1714-1774) che dimorò molti anni a Stoccarda e fu valente nelle grandi composizioni sacre. Fu suo emulo e rivale Niccolò Piccinni, nato a Bari nel 1728, morto nel 1800 a l'assy presso Parigi, autore di opere buffe e serie, italiane e francesi.
Furono tutti valenti compositori musicali del secolo XVIII: Gennaro Manna, Fedele Fenaroli, l'abate Speranza, Francesco Maggiore, Silvestro Palma, Pasquale Anfossi, Giacomo Insanguine detto il Monopoli, Francesco Majo, Luigi Mariscalchi, Gaetano Andreozzi, Gennaro Astarita, Luigi Caruso, Angelo Turchi, Francesco Parenti, Gaetano Marinelli, per tacer di molti altri sparsi nelle città principali d'Europa.
Domenico Cimarosa (1749-1801) di Aversa, celebre autore del celeberrimo Matrimonio segreto, ripetuto 110 volte in 5 mesi, e Giovanni Paisiello (1741-1817), maestro alle corti di Pietroburgo e Parigi, autore della Nina pazza per amore, che ebbe molta parte nel progresso della moderna musica melodrammatica, principalmente giocosa, contribuirono assai alle gloriose tradizioni della scuola musicale napoletana.
Nicolò Zingarelli (1752-1837), maestro di cappella in Duomo e direttore del Conservatorio, autore di pregiatissime composizioni sacre e profane, fu tenace sostenitore dell'antica scuola musicale e fece fronte al soverchiare degli strumenti sul canto.
Errico Petrella (nato nel 1813, morto in Genova il 7 aprile 1877), autore della Jone, delle Precauzioni, ecc.. è il più moderno dei grandi compositori musicali napoletani.
Soggiungeremo infine che il cigno dolcissimo di Catania, Vincenzo Belimi, studiò in quel Conservatorio ili Napoli, semenzaio di maestri di cui fu direttore Francesco Saverio Merendante (1795-1870), autore del Giuramento, del Brano di Venezia, ecc.
UOMINI ILLUSITI!
Dei famosi nelle Belle Arti già abbiala detto qui sopra : ora ricorderemo qui i principali uelle scienze e nelle lettere.
Nei tempi antichi nacquero a Napoli (45 di C.) Publio Papinio Stazio, autore dei poemi Tebaide e Achilleide e delle Selve, e Marco Velleio Patereolo (19 di C.), pretore in Poma ed autore della Storia Romana.
Nei tempi moderni i più illustri napolitani nelle scienze e nelle lettere furono i seguenti: Giambattista Vico (1668-1741), filologo e filosofo di prima sfera, Jacopo Sannazzaro (1458-1530), uno dei primi poeti d'Italia, autore Arcadia e del poema latino De Partii Virginis; il già citato pittore ma anche valente poeta satirico Salvator Rosa (1615-1697); il fisico Giambattista Porta (1510-1615), inventore della camera oscura; Giauibattista Marini, o il Cavalier Marino (15G9-1G25), autore del famoso poema Adone; gli storici Angelo di Costanzo (1507-1592), autore della Storia del regno di Napoli e Camillo Porzio del secolo XVI, autore della Congiura dei baroni del regno di Napoli; Gaetano Filangieri (1752-1788), autore della classica Scienza della Legislazione; Pietro Giannone (1676-1748), autore della Storia civile del regno di Napoli; e l'altro storico, generale Pietro Colletta, autore della Storia del reame di Napoli; Carlo Poerio (1803-1867), celeberrimo patriota e uomo di Stato e suo fratello Alessandro Poerio (1802-1848), patriota anch'esso e poeta di grido, morto per ferita toccata combattendo a Mestre, ecc.
Degli astri minori ricorderemo : Domenico Carata, autore di scritti filosofici e militari; Simone Porzio, Ferrante Imparato, Alfonso Ferri, medici; Bernardino Rota