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Par te Quarta — Italia Meridionale
bel nuovo coi due favolosi Masuccio. Al secolo XII appartengono ancora i rilievi marmorei simili a miniature in Santa Restituta con Storia dei Ss. Gennaro, Mustacchio, di Sansone e del Patriarca Giacobbe.
Al principio del secolo XIV incomincia quella serie di gotici monumenti sepolcrali Angioini, nei quali sono scolpite per la prima volta lo Virtù che reggono il sarcofago in cui veggonsi in bel rilievo le ligure dei congiunti del defunto, la cui statua giace coricata mentre due begli angeli alla estremità sollevano la cortina. Appartiene ai primitivi il monumento di Caterina d'Austria, moglie del duca Carlo di Calabria (morta nel 1323) in San Lorenzo.
Lo scultore senese Tito da Comacino portò pel primo lo stile pisano a Napoli, ove lavorò dal 1324 al 1339. Da lui e dal napoletano Collardo fu scolpito, nel 1325 nella chiesa Santa Maria Donna Regina, il monumento della regina Maria, moglie di Carlo II, re di Napoli Nella struttura e nei fregi si attennero ancora alla maniera dei Cosinati; ina mostratisi rigorosamente statuarii nei volti delle Virtù e già recisamente del nuovo stile nelle statue sul sarcofago (Duca Carlo, San Luigi) e più ancora negli Angeli che sollevano la cortina. Nel 1330 il suddetto Tito da Comacino scolpì in Santa Chiara il monumento del Duca Carlo di Calabria (morto nel 1327) in cui le Virtù alate sopra leoni hanno teste statuesche; e nel 1338 il monumento di Maria di Valoìs, seconda moglie di Carlo di Calabria.
Le migliori scolture dei tempi susseguenti sono: in San Domenico, il superbo candelabro pasquale con nove figure allegoriche intieramente nello stile pisano, e la tomba del conte Cristoforo d'Aquino (134-2) con le nobili figure che la reggono, la Madonna eia semplice effigie del defunto. — In Santa Chiara: le semplici vivaci scolture del pulpito e del parapetto dell'organo sopra l'ingresso; il grande mausoleo di Re Roberto (morto nel 1343), dei fiorentini Maestri Giovanni e I'acio, fratelli ; il monumento di Maria di Durazzo (morta nel 1366), sorella della regina Giovanna, rassomigliante a quello di Maria di Yalois, ma più ecclesiastico e caratteristico.
Un concetto più profondo delle forme corporee più piene e tondeggianti si osserva nei due monumenti della famiglia Del Balzo (1370), una delle famiglie napolitane più amanti delle arti belle. Un significato consimile hanno in San Lorenzo i monumenti di Carlo I di Durazzo (morto nel 1347). di Maria Durazzo, figliuola di Carlo III (morta nel 1371), di Roberto d'Arlois e di Giovanna di Durazzo (morta nel 1387).
ÀI principio del secolo XV Antonio Bamboccio (Babasius) di Piperno condusse in Napoli alcuni più importanti lavori scultorii, fra gli altri, il gran portone del Duomo, coii molti ornati, ancora secondo le antiche tradizioni gotiche (1407); il portone di San Giovanni Pappacoda (1415); il monumento del cardinale Carbone in Duomo (1400), che rannettesi a quelli dei Del Balzo ma con figure più piccole; e il monumento del cardinale Arrigo nella cappella Minutolo. A 70 anni il Bamboccio scolpì ancora (1421) in San Lorenzo il monumento di Luigi Aldemoresco.
Più grandioso, più vivente e realistico è quello di Re Ladislao in San Giovanni a Carbonara attribuito ad Andrea da Firenze (1433),il quale forma già un transito evidente al Rinascimento. Più pronunciato è il transito ed affine al realismo di Donatello nel monumento, immediatamente dietro, di Sergianni Caracciolo, ministro di Giovanna lì (morto nel 1432). Con esso ha fine l'antico avviamento artistico di Napoli
Opere egregie furono eseguite in Napoli dai seguenti artisti stranieri: da Donatello e Michelozzo i! monumento del cardinale Rinaldo Brancaccio in S. Angelo a Nilo (1427) nello stilo del Rinascimento primitivo; da Pietro di Martino, milanese, porzione delle scolture nell'Arco trionfale (1443) che rappresentano l'ingresso pubblico del Rinascimento in Napoli e da Antonio Rosellino il monumento di Maria d'Aragona in Monto-liveto, opera preziosa del primitivo Rinascimento. Il napoletano Guglielmo Monaco eseguì, con Isaia da Pisa, i bei rilievi in bronzo delle porte del suddetto Arco trionfale.