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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Napoli
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   Battistero ornato (li musaici e dalle porzioni antiche della basilicale cappella di Santa Resti tuta in Duomo.
   Le notizie sull'istoria dell'architettura medioevale sono non meno incerte e malsicure di quelle sulla pittura medievica. Secondo il De Dominici i napoletani Masuccio Primo e Masuccio Secondo avrebbero costruito (12(30-1350) i principali monumenti architettonici della città, vale a dire: il Duomo, San Domenico, Santa Chiara, il monumento Minutoli, San Lorenzo, ecc. E, al solito, il De Dominici inventa, in questa circostanza, i nomi di artisti non mai esistiti, come i due Masucci, che sono soltanto nella sua fantasia.
   Nel Duomo però è evidente l'origine direttamente francese de'tempi degli Angioini. Il bell'edifizio di Santa Chiara fu innalzato, per ordine di Re Roberto d'Angiò, nel 1310 e ne fu architetto non il solito Masuccio, 11011 lo straniero che il Chiarini crede tedesco, ma il napoletano Maestro Gagliardo Primario, la cui tomba è nella chiesa stessa presso la porta piccola. La chiesa fu finita e coperta con tetto di piombo nel 1328. Del campanile è rimasto fin qui sconosciuto l'architetto.
   I bei residui de' tempi gotico-francesi di Napoli sono : il coro dodecagonale di San Lorenzo con corona di cappelle, il poligonale del Duomo, la facciata ora assai mutilata e il ricco portone; la svelta navata di mezzo e la crociera archiacuta con vòlta a botte di San Domenico, ma sopra tutto l'imponente Castel Nuovo, cominciato sotto Carlo I d'Angiò nel 1270. Con la Casa di Aragona il Rinascimento sloggiò il gotico angioino e precisamente sotto Alfonso, il cui Arco trionfale fu innalzato nel 1443 dal milanese Pietro di Martino. Altri vogliono da Giuliano da Majano.
   Architetti fiorentini edificarono, sullo scorcio del secolo XV, parecchi edilizi nel piano e nobile stile del Rinascimento, fra i quali: Porta Capuana di Giulio da Majano (1481), il portone di Santa Barbara; la chiesa di Montoliveto di Andrea Ciccione; il chiostro di San Severino e la classica chiesa di San Severino di Gian Francesco Monnondi (1490), di cui conservasi ancora la bella parte esterna a sinistra; il palazzo Filomarini della Rocca in via Santa Trinità; il palazzo Cantalupa su Posillipo (ambedue del suddetto Monnondi); la chiesetta del l'ontano, ecc.
   II più bel palazzo del Rinascimento in Napoli — il palazzo Gravina, ora Posta, sciupato dalle modificazioni e dalle aggiunte — è, per contro, opera del napoletano Gabriele d'Agnolo (1480-1510), il quale edificò anche le chiese (li San Giuseppe e dì Santa Maria Egiziaca, riedificata sgraziatamente nel 1G84, Anche Santa Maria delle Grazie a Capo Napoli, con le sue dodici cappelle ad archi trionfali, è opera originale di un napolitano, Giacomo de Sanctis, nel 1500.
   Ancor del secolo XVI, ma in pieno transito allo stile barocco, è la facciata del Gesù Nuovo con le sue faccette rustiche del gesuita Pietro Provedo ; l'interno è un ravvicinamento alla croce greca. Di uno stile più puro è Santa Maria Nuova del napoletano Franco (1599). L'interno dei Gerolomini, con le sue colonne grandiose, è opera di Dionigi di Bartolomeo.
   Una dello più importanti costruzioni dell'epoca Berniniana è San Martino, splendida per l'opulenza della decorazione, ma già con tutti i segui precursori del barocchismo. Il palazzo Reale e il Museo Nazionale son di quel Domenico Fontana, comasco, rinomato per le sue opere in Roma.
   3. Scoltura. — Monumenti, rilievi, statue, ornamenti decorativi sovrabbondano in Napoli, ma anche di questi il meglio è dovuto ad artisti stranieri. L'antico è così soprabbondantemente rappresentato da tanti capi d'arte nel Museo Nazionale, come abbiamo visto, che trascurasi facilmente il ricco tesoro artistico del tempo del transito dal gotico alla nuova epoca e del miglior tempo del Rinascimento.
   Le chiese di Napoli anch'esse racchiudono un intiero museo di opere scultorie in parte eccellenti. La storia della scultura medievica in Napoli incomincia anch'essa di
   32 — La H'nlrin, voi. IV.