Napoli
241
il quale ottenne al principio il pubblico favore col fasto, la repressione del brigantaggio e la diminuzione del debito pubblico mercè l'incameramento dei beni ecclesiastici; ma le imposte, la coscrizione e il blocco inglese scemarongli in breve l'affetto dei sudditi. La sua condotta irrisoluta nel 1814 cagionò la sua rovina. Indarno ei tentò dalla Corsica ritogliere ai Borboni restaurati il suo effimero regno perduto. L'8 ottobre del 1815 l'infelice, sbattuto dalla tempesta, sbarcò con soli trenta compagni a Tizzo in Calabria, fu arrestato e fucilato il 17 ottobre in capo a 7 giorni.
Nel congresso di Vienna (1814-15), dopo la caduta di Napoleone I, Ferdinando IV fu rimesso sul trono col nuovo titolo di Ferdinando I. Nel 181G i tesori inestimabili dell'arte dei Farnesi in Roma arricchirono per eredità il gran Museo Nazionale ove li abbiamo descritti. Gli ultimi giorni di questo monarca furon turbati dalla rivoluzione del 1820 la quale ebbe fine dopo 9 mesi per l'intervento delle truppe austriache inviate dall'imperatore Francesco d'Austria.
Nel 1825 a Ferdinando I successe Francesco I secondo la costituzione di Carlo III rinvigorita dal testamento del re defunto. Il nuovo monarca non fu lieto di lunga vita e nel 1830 gli succedette il figliuolo Ferdinando II, il cui governo fu, com'è noto, qualificato dal Gladstone la negazione eli Dio. Nel 1818, visti i tempi grossi e la marca liberale che saliva minacciosa, giurò una costituzione che spergiurò poco appresso, imprigionando, esiliando gli uomini più cospicui del regno, finche inori detestato a Caserta nel maggio del 1859, lasciando il trono crollante al suo figliuolo Francesco II, nato a Napoli il 10 gennaio 1836. Anch'egli, atterrito per le vittorie strepitose di Garibaldi in Sicilia, ristabilì, il 25 giugno del 18G0, la costituzione; ma poco gli valse, cliò il 7 settembre del medesimo anno Garibaldi entrava in Napoli trionfante e il plebiscito del 21 ottobre dichiarava decadutala dinastia borbonica e il reame di Napoli unito al nuovo Regno d'Italia sotto Vittorio Emanuele II, il quale fece il 7 novembre il suo ingresso in Napoli a fianco di Garibaldi. Ben avevano i Borbonici opposto sulla linea del Volturno una seria resistenza ai 25,000 volontari Garibaldini; ma sopraggiunsero in buon pulito le truppe regie in loro aiuto ed espugnata dal Ciahlini, nel febbraio del 1861, Gaeta, ov'erasi ricoverato Francesco II con la moglie Maria duchessa di Baviera, la dinastia Borbonica esulò da Napoli e dall'Italia.
Cronologia dei Re
I Normanni (1012-1194).
Conti d'ApuHa.
1042. Guglielmo Braccio di Ferro, figlio di Tancredi di Haute,ville, proclamato Comes Apuliae dai Normanni adunati a Matera.
SS: ÈSSI-**-
1057. Roberto Guiscardo, primogenito di Tancredi di Iluuleville dalla seconda moglie e fratellastro di Guglielmo, Orogone ed Um frodo.
fìucM d'Apwlia a Calabria.
1059. Roberto Guiscardo, conquistata la Calabria, assume il titolo di Dtix Apuliae et Calabriae.
1085. Ruggiero Bursa, secondogenito di Roberto per la seconda moglie Sigelgaita.
1U1. Guglielmo, primogenito di Ruggiero Bursa.
delle Due Sicilie.
1127. Ruggiero, secondogenito di Ruggiero, j, Gran Conta di Sicilia e nipote di Roberto Guiscardo.
Re di Napoli e Sicilia.
•1130. Ruggiero, dopo conquistate Amalfi c Napoli, è proclamato re.
1154. Guglielmo I 'il Malvagio)^ unico figlfo sopravvivente di Ruggiero.
1166. Guglielmo II (il Buono), figlio di Guglielmo I.
1190. Tancredi, conte di Lecce, figlio naturale di Ruggiero, figlio di re Ruggiero.
1194. Guglielmo III, primogenito di Tancredi,
fili Svevi (1194-1266).
Casa d'IIohenslaufeii.
1194. Enrico l di Napoli e VI imperatore di Alleiiiagna, unico figlio di Federico liailia rossa, succede al trono delle Due Sicilie in
31 — I.n Patria, voi. IV.