Napoli
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Quando Giovanni d'Ungheria, accompagnato da Fra Moreale, priore dei Gioannitì, mosse di bel nuovo contro Napoli, Giovanna fuggì nella munita Gaeta e il suo ammiraglio Rinaldo di Baux (Balzi) colse il destro dello scompiglio per costrìngere Maria sorella di Giovanna, vedova di Carlo di Durazzo e madre di Agnese e di Clemenza (monumento in Santa Chiara), a sposare il proprio figlio Roberto. Ma il marito di Giovanna uccise il padre di lui di propria mano e Maria fece assassinare davanti ai proprii occhi il marito impostole. Appresso diede la mano di sposa al duca Filippo di Taranto, fratello di Ludovico. Giovanna si riconciliò coll'Ungheria e rimase in possesso (li Napoli. Un legato papale incoronò nel 1352 Giovanna e Ludovico di Taranto e la successione al trono fu così stabilita che Margherita di Durazzo, figlia del primo lotto di Maria, sorella di Giovanna, fu dichiarata erede del trono.
Nel 1362 Ludovico di Taranto morì improvvisamente. Giovanna si rimaritò col re titolare Giacomo di Mallorca {Majorca), che rimase in posizione subordinata ed attese alle cose di guerra. Per sopire i dissidi nella Casa d'Angiò ella elesse a suo successore Carlo il Piccolo di Durazzo, marito (li Margherita. Nel 1372 morì il cognato di Giovanna, Filippo di Taranto, ultimo di questa Casa ed il suo titolo co' suoi averi furon ereditati da Jacopo de'Balzi, figlio di sua sorella Margherita, i cui disegni ambiziosi furon frustrati da suo zio, il gran ciambellano Raimondo ile' Balzi.
Per opporsi alle pretensioni ungheresi Giovanna, rimasta vedova nel 1375, sposò per quarto marito il prode cavaliere Ottone di Brunswick ch'ebbe il ducato di Taranto. Giovanna, scomunicata da Urbano VI per aver riconosciuto l'antipapa francese, dichiarata scaduta dal trono e minacciata da un esercito francese a cui si unì Carlo di Durazzo, chiese l'aiuto della Francia ed elesse erede al trono, invece del tìglio, il duca Ludovico d'Angiò secondogenito di re Giovanni II di Francia. Ma Carlo mosse con un esercito ungherese contro Napoli. Già incoronato re a Roma, venne in San Germano alle prese con Ottone perito in guerra, ma che soggiacque per tradimento dei Napoletani. Carlo entrò in trionfo a Napoli e Giovanna fu costretta ad arrendersi.
Carlo, con la moglie Margherita, fu incoronato re di Napoli, ma anche Carlo di Valois, adottato da Giovanna, fu incoronato dall'antipapa ili Avignone. Quando il Valois si avanzò con un esercito, Carlo intimò a Giovanna di dichiararlo, in contrapposto a lui, successore legittimo al trono; ma, avendolo ingannato, fu imprigionata in Castel Muro, strozzata con una corda di seta da soldati ungheresi il 22 maggio 1382, e il suo cadavere esposto a mostra in Santa Chiara.
Carlo di Durazzo fu riconosciuto da tutti re di Napoli e nel 1382, alla morte del re di Ungheria, gli fu offerta la corona ungherese; egli andò a Budapest e fu incoronato a Stuhlweissenborgo {Alba Greca) ; ma, mentre stava facendo una visita alla vedova regina Elisabetta, Niccolò di Goro entrò nella stanza e ferì il re che morì in carcere in capo a 17 giorni.
Di tal modo la Casa d'Angiò andava distruggendo se stessa. Margherita si affrettò a far proclamar re di Napoli il giovane Ladislao, figlio di lei e di Carlo di Dnrazzo, e, governò qnal sua tu.trice; ma la lotta fra i Dnrazzeschi e gli Angioini sconvolse il reame. Luigi d'Angiò, a capo di questi ultimi, contese il trono a Ladislao il quale vinse però e fu incoronato nel 1390. Volse quindi le mire all'Italia, non curò l'anatema, si impadronì di Roma e fece anche conquiste in Italia.
I papi legittimi, Alessandro V e Giovanni XXIII, tentarono indarno ricuperar Napoli per Luigi d'Angiò; nel 1413 Ladislao mosse di bel nuovo contro di Roma, il papa fuggì a Viterbo e Ladislao già era giunto a Perugia quando un medico perugino — dice Gaetano Nobile nella sua opera Un mese a Napoli — cui Ladislao aveva disonorata la figlia, gli propinò per le vie stesse del fallo commesso da costei nu veleno potente, sacrificando così l'uno e l'altra nel medesimo tempo. Fi fu condotto ammalato a Castel Nuovo m Napoli, ove morì il G agosto 1414 e fu sepolto in San Giovanni a Carbonara.