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Par te Quarta — Italia Meridionale
egloghe più belle e l'elegante Georgica. Ideò anche in Napoli e compose YEneide, ina prima di compierla volle visitare la Grecia. Era in Atene nell'anno 19 prima dell'éra volgare, quando la sua salute cagionevole peggiorò sì fattamente che fu costretto a tornare in Italia alla sua diletta Napoli.
I travagli del mare aggravarono il suo languore ed appena sbarcato a Brindisi fu sopraccolto dalla morte. Le sue spoglie mortali furono trasportate — come aveva raccomandato egli stesso al suo amico Tucca e per ordine d'Augusto — a Napoli ove aveva fatto sì lunga e piacevol dimora. Ivi, a due miglia dalla città, gli fu eretta, sulla via di Pozzuoli, la sud descritta tomba a cui una tradizione costante attrasse setiza interruzione gli omaggi del mondo còlto.
II poeta Silio Italico rccavasi a visitarla come il tempio di una divinità, e la sua indignazione fu sì grande quand'egli vide un abbietto bifolco rimanere unico custode del monumento che, per impedirne il deterioramento, già considerevole sin da quel tempo, comprò il podere in cui sorgeva, come aveva fatto per la tomba di Cicerone. Silio mori nella sua villa napoletana situata probabilmente 111 questo podere.
I'. Papinio Stazio, altro poeta napoletano, amico di Domiziano, soleva sedersi sui gradini del monumento accompagnando con la lira i versi ispiratigli dai Mani del suo grande maestro. Dante, Boccaccio, Petrarca si recarono anch'essi ad ispirarsi alla tomba del gran Mantovano e Itoberto d'Angiò, re di Napoli, non solo vi accompagnò il Petrarca, ma accolse nella sua reggia di Castel Nuovo ruma e le ceneri per sottrarle alle profanazioni dell'ignoranza e del fanatismo (1).
Il Poutano, poeta, ministro ed ordinatore dell'Accademia I'ontaniana fondata dal Panorniita, onorò anche esso la memoria di Virgilio; e sullo scorcio del 1G00 fu rinvenuta presso la tomba, nello scavar che si faceva una fossa per piantarvi un albero, questa bella iscrizione:
Siate l'infoi quaeso, panca legìto lite Maro situs est.
La Margravia di Bayreutli spiccò un ramo dell'alloro che vi aveva forse piantato il Petrarca e lo inviò al fratello Federigo II, re di Prussia, con alcuni versi del Voltaire esprimenti che quelle fi ondi gli si addicevano non solo per la guerresca, ma eziandio per la sua fama poetica.
3 Bagnoli e ì suoi Bagni. — Dal villaggio di Fuorigrotta si entra nella grande vallata de' Bagnoli, spesso inondata, ora rasciutta, e fertile sì che provvede Napoli delle primizie vegetali. A destra son Camaldoli, ì Leucogei e l'Olibano, a sinistra i colli di Posillipo, dirimpetto è la spiaggia del mare a cui si arriva per un lungo ed ombroso viale. La strada magnifica, ili mezzo a rigogliose e feraci campagne, fu fatta costruire nel 15GS dal viceré Parafali de Ribera che vi pose una doppia iscrizione nel punto 0''e staccasi dal sentiero che va al lago prosciugato d'Agii ano e continua per Pozzuoli.
Giunti alla spiaggia, una stupenda prospettiva parasi innanzi allo sguardo. A sud Nisida e il suo antico porto; a ovest i Campi Flegrei con Pozzuoli. Monte Nuovo, Baia, l'Avenio, i Campi Elisi e capo Miseno. Viene in seguito l'Olibano, o Montagna della Breccia, composto di smisurate masse vulcaniche, arido e solcato, con cave di pietra e con lungo la strada le traccio degli acquedotti incavati nel vivo sasso con arte
(1) « Quanto allo ceneri di Virgilio (scrivo Faiìio Colonna di Stigliano nella rivista Natura ed Arte, 15 giugno 1805) se esse furono veramente, nei jirimi secoli dopo la sua morte, deposto in quell'urna, vi furono levate di poi nel medioevo, non si può determinare ili che epoca precisa, forse quando si temette, in seguito a qualche tentativo di furto, ch'esse non venissero trafugate. Trasportate in Castel dcll'OvO, e non in Castel Nuovo come spesso si trova scritto, esse andarono perdute o forse anche rubate » — Lo stesso scrittore afferma che il pellegrinaggio alla tomba di Virgilio è assai diminuito da qualche anno a questa parte.