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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Napoli m
   fortezza. — Triclìnio, tettuccio per mangiare con cinque piedi. — Piede di Invola con una Vittoria; sopra, una lesta di Mercurio e in mezzo un phallus, o membro virile, contro il mal occhio. — Più lungi dalla parte delle finestre, sedile di apparalo (bisellium) ornalo di teste cavalline e di cigni, di due teste umane e di due meduse. Puripcatorio (Aquaminarium) incrostato di argento e mastice rosso. — Scaldavivande con gemme, meduse e teste di leone. — Altro Bisellium, o sedile di gala con disegni in argento e in rame. — Tavola scompor'bile (fig. 163) con Satiri che tengono conigli. Sopra, una Tavola pompeiana, in musaico, e, sotto vetro, Treppiede sacri fica torio (fig. 165) di grande eleganza e purezza di disegno con piedi di pantera e sopra Giove Aminone. — Ceppi con diciotto anelli per incatenare i gladiatori a Pompei. — Sedile con spalliera, unico di questa specie.
   Sopra una tavola pompeiana a musaico, celebre candelabro dalla Villa di Diomede, uno dei più graziosi dell'antichità (fig. 164). Nei bracci di un pilastro corintio solivi quattro lampe con aquila, toro, elefante e delfino; sullo zoccolo quadrato, pampini argentei ed un piccolo Bacco con corno per bere sopra una pantera.
   Caldanino per uso nei pubblici bagni (dalle piccole Terme in Pompei). Dietro candelabri e altarini. In mezzo, dietro il Triclinio, Braciere cilindrico su piedi leonini con Apollo e due lottatori sul coperchio.
   Gli armadii lungo i muri sono numerati da destra a sinistra, incominciando dall'uscio a sinistra : 1-14. Vasi di bronzo. —15-16. Bocche di fontana, ecc. — 17. Strumenti di palestra, sopratutto striglili per raschiar l'olio e la polvere dalla pelle. —18-20. Guarnizioni, serrami e chiavi di porte, casse. — 21-23. Utensili in ferro.— 24-27. Lampe. In giro agli armadii, candelabri. — 28-30. Vetrine con guarnizioni diverse, piedi di tavole, impugnature. — 31. Statuette come manichi di vasi.
   2a Sala. —Modello della città di Pompei. Pianta in rilievo delle rovine della città alla scala J' Vioo» che offre con esattezza matematica lo slato degli scavi nel 1871. Alle pareti una quantità di campanelli antichi in forma di disco e un gran numero di vasi di bronzo e di candelabri.
   Seguono gli armadii numerati. A sinistra 32 sino a 43: Vasi di bronzo, e nel 36 Etra che mostra al figlio Teseo la spada del padre (fig. 106). — 44 e 45. Imbuti, cucchiaioni, apparato di cucina, fra gli altri un vaso per riscaldare le bevande. — 46. Arnesi pei sacrifizi, fra cui quattro altari portatili a tre piedi con disco per raccogliere il sangue delle vittime; altarini per bruciar l'incenso e cassctlini per serbarlo ; sopra un tondo tavolino pompeiano a tre piedi, vaso su tre sfingi per apparecchiar l'acqua calda. —47 sino a 49. tesi, bilancio e misure..— 49. Peso con la
   testa di Vespasiano e iscrizione del 77 di C. ; macchina ingegnosa per pesare i fluidi. — 50 sino a 53. Arnesi di cucina.
   Vetrina 61 : Strumenti di tagliapietre e per pescatori. — 62. Strumenti musicali. — 03. Maschere teatrali; dadi. — 03 bis. Oggetti di
   Fig. 165.
   Napoli (Museo Naz.): Tripode per sacrifizi, stile greco (Pompei). — Da fotogr. Bkogi.
   toeletta, braccialetti di bronzo in forma di serpenti fra cui uno con medaglione argenteo; specchi metallici, bossoli per profumerie ; pettini d'avorio e di bronzo; ditali od anelli da cucire, bossoli per cosmetici ; fiascbetti per profumerie in alabastro e in avorio; agorai.
   Vetrine 05 e 06 : Strumenti chirurgici. — 67. Oggetti in avorio. ¦—Armadio 56. Materiali per scrivere, fra cui un calamaio ottagono con le Sette Deità del giorno in argento.
   Dietro un Triclinio ossia lettuccio da tavola (ledi tviclinares) a tre lati, ciascuno per tre persone : la tavolasi metteva in mezzo. Su ciascuno dei 9 posti stava un cuscino sul quale appoggia-vasi, mangiando, il braccio sinistro.
   Sotto vetro, alla finestra, rilievo in cenere vulcanica vesuviana del seno e del cranio di una giovinetta dalla Villa di Diomede in Pompei.