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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   iòi l' arie Quarta — Italia Meridionale
   se ne sta sdraiala sur un lettueeio mentre una vecchia raccoglie in un piatto la pioggia d'oro metamorfosi di Giove, innamorato. Sotto Titianus eques caesareus fedi. Manchevole forse nel disegno, questo capolavoro è un miracolo di colorito, anche più ricco di quello della famosa Veliere. nella galloria degli [Tffi/.ii in Firenze. —
   (da fotografia Mauri).
   Sposalizio di Santa Caterina con Gesù Bambino, del Correggio (circa il 1518). l'icciol dipinto, uno dei più felici esempli della grazia e dell'armonia del colorito per cui va tanto rinomato il Correggia. 11 soggetto tolto dalle leggende di Santa Caterina di Messandria rappresenta il suo fidanzamento con Gesù Bambino, il quale le pone in dito l'anello, mentre la Madonna, una delle più belle faccio che abbia mai dipinto il Correggio, guida con un'espressione di tenerezza la sua manina. 11 bambino che sta guardando la madre, come per chiederle la spiegazione, di quella strana cerimonia, e pienamente correggiesco. Nel volto di Santa Caterina la bellezza e la dolcezza vanno accoppiate all'innocenza e alla grazia. Ella stringe nella destra la palma del martirio, mentre la spada giace sul ceppo sn cui sta inginocchiala. •f- Papa Paolo III in seggiolone, di Tiziano, per
   la bella testa di pontefice e insieme ili diplomatico, per la finitezza delle mani e del panneggiamento, per lo splendore e l'armonia dei colori è uno dei migliori capolavori del grande pittore. Il quadro perfettamente conservato è lodatissimo, come merita, dai signori Crowe e Cavalcaselle giudici competenti — Deposto di Croce & Madonna col Bambino in seno, attribuiti erroneamente al Correggio — Filippo II di Spagna, ritratto del Tiziano, dipinto nel 1550 per esser presentato a Maria Tudor, regina d'Inghilterra quando Filippo ne chiese la mano, ripetizione inferiore appena del ritratto che ammirasi a Madrid, e con splendida armonia di colorito. — San Sebastiano e San Gerolamo che ode la tromba del Giudizio Universale, del grande pittore natili alista Giuseppe Tuberà, dejto lo Spagnoletto. — Santa Maria Maddalena in orazione, con gli occhi gonfi pel piangere, ma sempre bella e col-l'espressione della più profonda penitenza, del Guercino. — Testa di frate, di Rubens.
   0a Sai.a (Incisioni in rame). — Messa insieme a Milano dal conte Firmian, governatore austriaco della Lombardia, passò poi successivamente alla Corte di Vienna, da essa alla regina di Napoli e, nel 1864, da Vittorio Emanuele ampliata, al Museo. Contiene 20,000 incisioni, in 227 volumi ; 208 incisioni particolari, 985 disegni a mano di celebri maestri e le belle 50 carte da giuoco del Mantegna. Busti di Papa Paolo IV. — Busto in bronzo di Dante del secolo XV. — Due busti medicei del Bernini
   Sei Cartoni : 1. Frammento dai freschi della cappella Paolina in Roma, di Michelangiolo. — 2. Madonna del Divino Amore, di Raffaello. —• IL Venere e Amore, di Michelangelo. —4. Mose davanti il rovo ardente, di Raffaello. — 5. 11 cardinal Bembo, di Tiziano. — 6. Alessandro Farnese, di Paolo Veronese.
   7a Dalla 4a Sala si passa diritto alla Sala (o Salone delle Scuole diverse). —Madonna della Pietà, replica d'Annibale Carrocci. — San Sebastiano, schizzo dello Scindono. — Risurremm di Lazzaro, di Giacomo lassano. — La Madonna della Gatta, copia della Sacra Famiglia detta la Perla di Raffaello a Madrid, uno dei più bei di-pSti di Giulio Romano. —¦ Sacra Famiglia, Parniigianino. — Trasfigurazione, con magnifico paesaggio, di Giovanili Bellini. — Copia del Giudizio di Michelangelo, con molle libertà di Marcello Venusti (Sebastiano del Piombo ?). — Madonna sul colle delle Rose, di vaghissimo colorito, di Pietro Perugino. — Ribatto di Clemente VII, di Andrea del Sarto (?). — Madonna, di Bernardino Lumi, — Ritrailo d'uomo, di Giovanni Bellini. — Ritratto del cav. Tibaldeo, d'ignoto, attribuito erroneamente a Raffaello. —' Celebre copia per Andrea del Sarto, di Leone X coi cardinali Giuliano de'Medici (Clemente VII) e Luigi de Rossi, nella galleria di