Napoli
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ma co! movimento della mano mal restaurato. — Ermafrodito, statua. — Cupido, dal cosidetto Eros di Prassitele. — Cupido addormentato. — Ganimede, non così bello come il suddetto, con testa e braccio sinistro moderni.
Segueuna serie di statuette per fontane senza granfie valore artistico, quasi tutte da Pompei. Satiro con grappolo, statua. - - Sileno seduto con cornucopia. — Testa ridente di Satiro. — Pan che insegna a suonar la piva al giovine Bacco. — Busto di un Satiro ridente. — Satiro con grappolo, di una leggerezza particolare. — Piccolo vecchio Sileno, statuetta per fontana. — Satiro con grappolo e pantera. — Erma dì Bacco barbuto.
4. Sala delle Muse (anche Eroi). —Dodici Muse, la più parte dal teatro di Ercolano: le migliori son quelle di Calliope (fig. 139), Mnemosine e Melpomene, ma tutte restaurate. — Amazzone caduta da cavallo. — Ercole ed Omfale, bel lavoro romano sili motivo di Marte e Venere. — Guerriero a cavallo in atto di difesa (fig. 138): non v'ha di antico che iTcorpo del cavallo sino alla gamba del guerriero e porzione del dorso —Meleagro, statuetta in rosso antico con gambe e braccio destro moderni, ripetizione diminutiva del Meleagro in Vaticano. — Erma di Ercole. — Nell'angolo, testa di Eroe (Ajacc?), con fronte lisippiana.
5. Sala di Flora. — Nel pavimento in mezzo, Musaico della battaglia di Alessandro suU'Isso, rinvenuto, nel 1831, nella casa del Fauno a Pompei. È il più grande dei musaici scoperti sinora, largo 5 m. ed alto 2%. Le figure cosi dei guerrieri come dei cavalli sono piene di vita e di azione. Tre figure principalmente attraggono l'attenzione: quella che credesi di Alessandro, il quale, con la testa nuda e nel fìtto della mischia, ha trafitto con la lancia il generale persiano prima eli' ci possa inforcare un altro cavallo recato da un aiutante per surrogare il ferito sotto di lui ; mentre Dario è spinto sulla sua quadriga, i cui cavalli son lanciati dal cocchiere in fuga precipitosa. Vi si vede un sol carro di guerra corrispondente alla relazione della battaglia per Quinto Curzio. Vivido il colorito, ma il merito principale di questo monumento prezioso dell'arte musaicista, unico nel suo genere, non si ha a cercare nel disegno perfetto o
nell'espressione delle singole figure, sì piuttosto nella potenza onde una crisi suprema ci è posta innanzi coi minimi mezzi possibili, A destra sconfitta e costernazione dei vinti, a sinistra (sfortunatamente guasta) ìmpeto e gioia nei vincitori. fili orli rappresentano un fiume con un
Fig. 132. — Napoli (Museo Naz.): Venere Vittoriosa (Capua) (da fotografia BroGi).
coccodrillo, ippopotamo, icneumone, ibis, ecc. 11 musaico vuoisi riprodottoda un mirabile dipinto originale greco di un testimonio della hattaglia.
Flora Farnese, statila colossale (fig. 140), che dà il nome alla sala, rinvenuta nelle.terme di Caracalla in Roma, celebrata qual capolavoro dell'antica statuaria romana ed una delle gemme del Musco. Quantunque alta più di in. 3 '/o, essa è
così ben proporzionata e l'effetto non natura
sente l'i
e così graziosa che non si
naturale delle sue granili di-
mensioni. La testa, le braccia ed i piedi furono restaurati da Della Porta e Albaccini i quali senza alcuna autorità le diedero il nome di Flora. 11