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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Napoli
   90.']
   Fig. IH'. — Napoli (Museo Kaz.) : Achille che affresco di Pumpei (d
   II. — Pianterreno.
   Freschi pompeiani e musaici di Ercolano, Pompei, Slabia, ecc. — Sono distribuiti in gruppi in setle sale ed un corridoio. Codesti freschi, in un con quelli trovati a Roma, i vasi dipinti e i musaici son pressoché gli unici esemplari pervenutici dell'antica pittura, sono paesaggi, scene mitologiche, quadri di genere, dipinti architettonici, animali, frutta, ecc. Fra i dipinti decorativi veggonsi anche le provviste di cucina: carni, agnellini, porcellini, selvaggina, pesci, granchi, ostriche, polipi, funghi, ecc., in un con vasi, pignatte, guastade, ecc..Ma i dipinti più attraenti sono le figure libere e sciolte : Muse, Ore, Grazie, Ninfe, Danzatrici, Cavalieri, Satiri, Centauri, Nereidi, Tritoni, Baccanti, ecc.
   Tutti i dipinti pompeiani sono a fresco, mentre i loro prototipi greci erano a tempera o all'encausto ; sono libere imitazioni delle pregiate creazioni dell'arte del tempo dei successori di Alessandro Magno e ci offrono perciò un saggio dello stile ellenico.
   Il 'faine nel suo Voyage en Italie cosi ne vien discorrendo: « Non sono che decorazioni di ap-
   ccnsegna Briseide agli araldi di Agamennone, a fotografia Alinari).
   partameli lo quasi sempre senza prospettiva, una o due figure su fondo cupo, a volte animali, pae-saggetti, brani di architettura ; pochissimo colore; toni a un dipresso indicati, o piuttosto smorzati, cancellati non solo dal tempo (ne ho veduto dei freschi) ma di proposito deliberato. Nulla doveva attrarre lo sguardo in quelle stanze pompeiane un po' cupe ; ciò che piaceva a questo sguardo era una forma di corpo, un atteggiamento ; ciò tratteneva lo spirito in immagini poetiche e in scene della vita attiva e corporale. Queste mi hanno cagionato maggior piacere dei dipinti più celebrati, di quelli del Rinascimento ad esempio. Esse sono più naturali e più viventi ».
   Ma entriamo nelle sale dei Freschi pompeiani e dei musaici, premettendo, per chi volesse particolari più arapii, che i dipinti e le scolture nel Museo furono incisi e pubblicali nella grande opera in 10 volumi: Il Reale Museo Borbonico (Napoli 1824-57). I varii dipinti sono classificati in compartimenti con numeri romani e noi per istudio di brevità 11011 verremo qui registrando che i principali :
   la Sala. — Immediatamente a destra, e dopo la prima porla, ò un lungo corridoio con