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arie Quarta — Italia Meridionale
poeta G. lì. Marmi, autore dell'/h/oHc. Il suo portone marmoreo è ornato di trofei e foglie ili acanto scolpite con diligenza e leggiadria. Nelle antiche porte in legno, rabescln e ligure in rilievo.
Palazzo Sincerila. — Nella via omonima dietro Ghiaia, ha sull'ingresso un'iscrizione che rammenta la relazione dei Carafa, a cui apparteneva, con la famiglia degli Stuardi. Sotto i Borboni vi abitarono lord e lady llolland.
Palazzo Sanfelice. — In istrada della Sanità, costruito nel 1728 per propria dimora dall architetto Ferdinando Sanfelice, è notevole per la sua duplice scala geometrica. La cappella contiene quattro statue colossali marmoree delle Quattro stagioni, con alcuni bassirilievi della scuola del Sammartino.
Palazzo Francatili! (già Cellamare). — Sulla strada di Ghiaia, restaurato nella sua odierna forma di castello ai principio dello scorso secolo. Dal giardino bella veduta della città e del golfo.
Palazzo (Iella foresteria (ora Prefettura). — Nel lato nord ('.ella piazza del Plebiscito. Fu edificato nel 1815 dove sorgeva I antico convento
Sono ancora in Napoli altri palazzi notevoli, fra i quali l'Arcivescovile presso il Duomo, intieramente restaurato nel 1617; il palazzo Nunziante, con giardino e la moderna chiesa gotica scozzese; il palazzo Calabritto e il palazzo Partanna, tutti e tre in piazza dei Martiri.
fletto di Santo Spirito che diede il nome ad una strada vicina. 11 palazzo fu edificato su disegno e sotto la direzione dell'architetto Leopoldo Lape-rnta. Fu detto della Foresteria sotto i Borboni, perche appartenente ad essi e destinato ad albergare gli ospiti reali clic giungevano a Napoli,
Palazzo (ìalbiali. — In piazza San Domenico, fu residenza di Antonello Petrucci, segretario di Alfonso I di Aragona. Il suo bel portone marmoreo vuoisi costruito da Agnolo Aniello del Fiore-
Palazzo già del principe di Salerno (ora Comando in capo del Corpo d'esercito di Napoli). — Nella gran piazza del Plebiscito, una delle più vaste e più belle piazze d'Italia, fu ridotto quai è ora nel 1815.
l'ala/zo (ì bisso o Della Torre. — In piazza di San Giovanni Maggiore. La bella facciata con le sue colonne d'ordine composito, fu costruita verso il 1650 dal cardinale Filomarino dei ducili della Torre. Pochi palazzi in Napoli son fabbricati con maggiore solidità. Uno dei proprietarii ¦l'esente, conte Giusso, deputato e già sindaco di Napoli, vi ha una ricca collezione di ed un buon medagliere.
Si
disegni
VILLE
A tutti è noto quante e quali splendide ville gli antichi sibariti romani avessero a Baia, a Posillipo, a Stabia e in altre adiacenze xli Napoli; nè mancarono le ville dei privati dopo il trasporto della Capitale a Napoli sotto il primo Angioino. I principi dominanti possedettero ville in varii luoghi dei dintorni: i D'Angiò sul confine di Mergellina e sul pendìo della montagna di Castellammare, dimora prediletta di Itoberto, di Ladislao, di Giovanna, e il simigliante gli Aragonesi a Mergellina, a Poggioreale ed alle falde della collina di Capodiinonte.
Sul cadere del secolo scorso andarono celebrate lungo la spiaggia di Mergellina le ville dei Carafa, dei Colonna, dei Mirelli, dei Coppola; sui colli del Vomero e all'Are-nella, quelle degli Spinelli, dei principi di Belvedere e, lungo la strada di Portici, quelle dei principi della Riccia e di Lauro, dei duchi di Campolieto e altre molte che troppo lungo sarebbe dinumerare.
Poche soltanto serbano l'antico splendore, ma tutte gareggiano per bellezza ed amenità di situazione. Fra le ville antiche ne sorsero ultimamente altre recentissime ed altre ne sorgono sempre, le quali, se vantar non possono la grandiosità e l'opulenza delle prime, entrano loro innanzi per la perizia moderna nell'assetto e nella distribuzione dei viali, delle ajuole, dei fiori, delle piante, ecc.
Di alcune pochissime terremo qui* parola, registrando le altre soltanto per non oltrepassare ì confini che ci sono imposti.
Villa Gallo o Regina Isabella. —A Capodiinonte; appartenne sino al 1831 a Marzio Mastrilli duca di Gallo ed agli credi; e il casino a cui si accede per ampio e lungo viale fu costruito nel 1809, su disegno del Niceolini. Ne fece poi ac-
quisto la vedova di Ferdinando IV Borbone, Isabella, la quale vi iritradusse ogni maniera di abbellimenti. Fra le altre cose innanzi alla facciata principale del casino fece piantare un ampio giardinetto dittico, abbattendo non pochi alberi