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l'arie Quarta — Italia Meridionale
e poeta Francesco Santangelo. È tutto composto di massi di pipernodi Sorrento tagliati a bugne e termina con un bel cornicione a pai sol ette. Gli stipili e 1 architrave della porta in marmo sono sormontati da un festone su cui poggia la cornice con nel fregio lo stemma dei Carafa. Anche le finestre sono ornate di marmo e la facciata è nel tutt'insieme semplice e monumentale. Notevole anche la porta in legno fregiata di begli intagli del 500 con le armi dei Carafa e due grandi foglie di acanto. Nel cortile una colonna di Seravezza fu innalzata in memoria della cortesia di re Ferrante d'Aragona che vi aspettò a cavallo, mentre si vestiva, il suddetto Diomede por condurlo seco a caccia.
11 palazzo Santangelo andava celebrato pel suo Museo, frutto di quasi 00 anni di cure e di grande dispendio, contenerne più di 350 quadri antichi e moderili, vasi dipìnti etruschi ed italo-greci, terracotte greche e romane, vetri, bronzi, medaglie, pietre incise, ecc. 11 Musco trovasi ora nel Museo Nazionale (collezione Santangelo), ma i dipinti rimangono, fra i quali i seguenti :
Nella seconda stanza : il Ratto di Diana, con gran forza di colorito e maraviglioso effetto di luce, del Cavalier Calabrese ; la gran tavola della Vergine col Putto, Sant'Andrea e Sun Giovanni, una delle opere più lodate di Fabrizio Santafede e un San Gerolamo, dello Spagnoletto.
Nella terza stanza : Grinta che scaccia i profanatoli det Tempio, una delle composizioni più belle e studiate di Andrea Schiavone ; San Sebastiano, Al Paolo Veronese ; la Trasfigurazione, di Andrea da Salerno, con sotto in piccola tela la Sepoltura di Cristo, del Cassano ; la Risurrezione e Annunziazione, abbozzi ultimati del Tinto-retto; due ritratti sul cuoio di Principi maomettani, di Gentile liellino e la Salita al Calvario, di Francesco Salviati. In giro cinque paesaggi, di Salvator Rosa.
Nella quarta stanza: bellissimo Cristo morto con Angeli, di Antonio Van Dyck. Due bei paesi, una Battaglia nel medioevo e un Episodio dell'insurrezione di Masaniello, di Salvator Uosa che vi ritrasse se stesso. Più in alto, Cristo schernito dalla soldatesca, di Gherardo delle Notti. Un dipinto bislungo, credesi di Andrea Mantegna. 11 San Sebastiano in mezza figura, legato ad un albero, è un lavoro pregevolissimo dello Spagnoletto e le due belle Campagne sono di Gaspare Poussin.
Nella stanza a destra vi sono i quadri più rari della galleria: la piccola Sacra Famiglia, di Vittore Carpaccio; il San Benedetto, di Polidoro da Caravaggio ; un Ritratto di donna, del Tiziano; i ritratti di Rubens e di Van Dyck, dipinti da quest'ultimo in una sola tela; una piccola ma leggiadra Sacra Famiglia, del Parali-gianino ; una bella Madonna a tempera, del Memmeling ed un quadrettino di Alberto Durer
(col suo monogramma e l'anno 1508) rappresentante la sua molesta moglie seduta con accanto un gatto, in allo d'ìntessei una ghirlanda di fiori detti non ti scordar di me (vergìssmeinnichl), come leggesi in un nastro.
Segue una tavola della Sacra F'amiglia attribuita a Raffaello, ma che credesi da lui disegnata soltanto e colorita da un suo allievo. Ritratti di Francesco d'Avalos, marchese di Pescara e di Vittoria Colonna, di Sebastiano del Piombo « di facile ed abile esecuzione ina non cospicui per forza e sentimento » dicono a un dipresso i signori Crowe e Cavalcaseli. Picciol Deposto di Croce sul rame e San Francesco d'Assisi in orazione, di Federico Barocci ; Erminia nel Losco che incide sulla corteccia di un albero il nome di Tancredi, di Salvator Rosa ; Giacobbe sgomento alla vista della tunica insanguinata di Giuseppe, del Guerrino, e testa d'angelo, dipinta con impasto mirabile di colore dal Correggio.
Son da ammirare da ultimo i tre eimelii di questa ricca quadreria. 11 primo 6 l'abbozzo ultimalo del Giudizio Universale, di Michelangelo, dipinto sulla carta a olio a chiaroscuro, il quale presenta molte varianti nei gruppi delle figure quali si veggono nella Sistina, trovandosi in quest'abbozzo in giunta anche il ritratto del Buonarroti che vedesi in cima. Gli altri due dipinti sono una Sacra Famiglia con Santa Marghei'ita, di Domenico del Ghirlandaio, ma che i predetti Crowe e Cavalcasene attribuiscono al Filippino ; e la Morte della Vergine, di Michele Woldgeniuili (1479), pittore bavarese, le cui opere sono assai rare e che fu dipinta per la famiglia Volkainerin come leggesi nella leggenda sottostante, fra duo sposi di quella famiglia genuflessi.
Palazzo Muri, — Questo palazzo in cui abitò Garibaldi durante la sua dittatura, forma la punta del grandangolo descritto dalle strade di Toledo e di Montolivoto e fu fatto costruire dai principi d'Angri di casa Doria su disegno del Vanvitellì e con la coopcrazione del figliuolo di lui (1775). La facciata è ornata di cornicioni e di colonne di bianco marino in due ordini, il corinzio sul dorico; due porte e loggie spaziose. Nell'appartamento principale è il salone eliilieo dipinto nel 1784 da Fedele Fiselietti coi fatti dell illustre prosapia dei Doria ; esso è tutto ornatodi dorature e di specchi.
La quadreria fu venduta. Contava parecchi dipinti preziosi, fra cui ì seguenti: Gesù alla colonna, di Tiziano ; Giobbe sul letamaio, dello Spagnoletto; Sant'Orsola, di Michelangelo da Caravaggio; San Sebastiano, dello Schidone; San Pietro, di Gherardo dello Notti ; una Madonna col Putto, attribuita al Correggio ; la Flagellazione, del Tintoretto ed un Gruppo di cavalli creduto di Lionardo da Vinci.
Palazzo Fondi (già dei Genzano e poi del principe di Fondi). — In faccia alla chiosa della