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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Quarta — Ilalia Meridionale
   letani. Principiando a sinistra dell'ingresso nella chiesa, il primo altare di San Giuseppe Ila un quadro che ne rappresenta la Morte, di Camillo Guerra, napoletano. Nel successivo della Concezione è un'allegoria della Madonna che sorregge un fanciullo, il quale schiaccia la testa a un serpente, di Gaspare Landi, piacentino (morto nel 1830). Nel terzo quadro è figurato San Nicola da Longobardi in mezzo ad una gloria d'angeli, con disegno e bella composizione, di Natale Carta, siciliano.
   Fra questi altari sono quattro statue. La prima dopo l'aitar maggiore, quella di San Giovanni Evangelista, è di Pietro Tenerani, carrarese (morto nel 1869); segue il San Marco, del Fab-bris, veneziano e il Sant'Agostino, di Tommaso Arnaud, napoletano; ultimo, Sant'Atanasio con una mano alzata ed un libro nell'altra.
   11 primo altare, a destra del maggiore, sacro a Sant'Andrea Avellino, contiene il quadro della Morte del Santo, di Tommaso De Vivo e nel seguente di San Ferdinando di Castiglia; Pietro Benvenuti, aretino (morto nel 1844), dipinse stupendamente la Morte del Santo re. Nel quadro finalmente dell'ultimo altare è dipinta un 'Estasi di San Francesco il quale riceve dalla mano di un angelo lo stemma della carità imposto all'or-
   dine da lui fondato. La statua dopo l'aitar maggiore da questo lato è San Matteo, di Carlo Finelli, carrarese (morto nel 1853); la seguente è San Luca, di Antonio Cali, napoletano; la terza Sant'Ambrogio che respinge dalla chiesa l'imperator Teodosio reo della strage di Tes-salonica, di Tito Angelini, napoletano (morto nel 1818); e la quarta, quella

  •    Una chiesa sotterranea risponde perfettamente alla soprastante. Ergesi all'altezza di 50 palmi, sorretta da una colonna nel centro, ed era destinata ad accogliere le ceneri dei già Reali di Napoli.
       Al posto ov' è ora la chiesa era anticamente (XIII secolo) una cappella dedicata a San Luigi di Francia degli Angioini. Dugento anni dopo Ferdinando d'Aragona concesse quel luogo a S. Francesco di Paola e vi sorse un convento di frati. Poi lo spiazzato divenne più grande, sorse la Reggia rimpetto e nel 1815 — come abbiamo detto — Ferdinando IV fece innalzare il nuovo tempio.
       San Lorenzo Maggiore (fig. 56). — Nel piccolo Largo omonimo in via dei Tribunali, occupa il luogo dell'antica basilica Augustalis, eostruita