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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Napoli
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   Dinanzi alla tribuna è l'aitar maggiore, ov'era in prima il preziosissimo trasportato nella chiesa di San Francesco di Paola, il'quale, lavorato su disegno del Fuga e col tabernacolo del padre Cangiano, costò più di 96,000 ducati. I candelabri, coi simboli dei quattro Evangelisti, furono fusi in bronzo da Antonio Battolino, laico teatino, sui disegni del Finelli,
   Ma quel che v'ha di più notevole nella chiesa dei Ss. Apostoli è la cappella dei Filomarino, tutta di finissimo marmo bianco, nel braccio sinistro della crociera. Fu disegnata dal cav. Bor-romini ed eseguita, dopo 17 anni di lavoro, in Roma, a spese del prelato e in seguito cardinale Ascanio Filomarino. Il Mazzetta ne scanalò le colonne ; Giuliano Finelli scolpi i leoni che reggon la mensa dell'altare e il bassorilievo del Sacrifizio di Abramo nel paliotto, ed Andrea Dolgi tutti gli altri ornati. 11 bel bassorilievo di vari! Putti aggruppati leggiadramente fu scolpito dal celebre FrancescoDuquesnoy, detto il Fiammingo. Alle scolture tennero dietro le pitture affidate al sommo Guido Reni, il quale rappresentò, nel quadro in mezzo, l'Annunziata e quattro Virtù in altrettanti spazi laterali. Questi dipinti preziosi furono dallo stesso cardinal fondatore dati in dono al Re Cattolico, ma se ne serba memoria più duratura per la copia eseguita in mosaico da G. B. Calandra di Vercelli, il mosaicista più valente del secolo XVI. Lo stesso Calandra riprodusse in mosaico i ritratti in mezza figura del cardinale Ascanio Filomarino, dipinto da Pietro Cortonese e l'altro di Scipione Filomarino, fratello del cardinale, dipinto da Mose Valentino, lutti questi mosaici sono ben conservati.
   La cappella dirimpetto alla suddescritta fu fatta costruire dal cardinale Francesco Pipateli} ed è simile ad essa quanto al disegno, che fu del Sanfelice, ma grandemente inferiore nell'esecuzione. Il quadro dall'Immacolata, di autore ignoto, ha ai lati le riuattro Virtù dipinte sul rame dal Solimene; il bassorilievo co' Putti fu imitato da Matteo Bottiglieri e gli ornati in rame dorato furono eseguiti da Bartolomeo Granucci.
   Nella seconda cappellata destra, entrando, quella di Sant Ivone, monumento di Vincenzo Ippolito, presidente del Collegio dogli avvocati, del Sammartino; e nella quarta, a sinistra, tavola della Madonna co Ss. Pietro e Paolo e San Michele che toglie le anime dal Purgatorio, di Marco da Siena.
   Altri dipinti a olio e a fresco che basterà qui ricordare di Giacomo del Po, del Farcii:, del Beinasco, del Malinconico, del La Mura e del De Maio nelle altre cappelle.
   Sotto lo orchestrine degli organi due aquile di basalto librate suile ali come per sorreggerle insieme alle mensole. Sotto la chiesa un capace ipogeo, già dipinto a fresco dal Lanfranco, in cui giacciono, fra le altre, le spoglie del famoso poeta
   G. D. Marini (il cavalier Marini), autore del poema Adone, sul cui sepolcro leggonsi i due distici seguenti :
   Ilio tumuhis magni brevis hacc est urna Marini lllius hoc tegilur marmare fracta lyra.
   Clara mari traxit cognomina gurgile pieno Carmina et argutos qui dedit ore salcs.
   Troveremo in San Domenico Maggiore il bel cenotafio del Marini.
   San (liaeomo degli Spappoli. — A fianco del Municipio e formante con esso una facciata continua, fondata nel 1540 dal viceré Pietro di Toledo su disegno del Manlio e modificata in seguito, sì che andarmi perduti i dipinti della vòlta. E a tre navate con quattordici cappelle : ai due lati della scala maggiore veggonsi due monumenti marmorei: a sinistra, quello di Porzia Conili» con statua giacente, sopravi la statua della -jMadonna col Putto; a destra, quello di Ferdinando Maiorca giacente anch'esso e sopra San Giacomo Apostolo, monumenti scolpiti ambedue da Michelangelo Naccarino nel 1597 e 1598.
   L'aitar maggiore di bei marmi è ornato sotto la mensa di tavola marmorea col Cristo e varii Mjjektti intorno, del Vaccaro. Nel coro merita ammirazione il nobilissimo monumento marmoreo del viceré Pietro di Toledo (figgi 53-55), morto nel 1553 :-fu scolpito da Giovarmi Mediano da Nola. Il monumento è quadrato e sugli angoli del basamento ornato di vaghissimi fregi, sorgono, su quattro piedestalli a foggia di capitelli eorinzii, le quattro Mrtù cardinali. Nei lati del poderoso sarcofago maestrevolmente scolpite in bassorilievo son le gesta del valoroso viceré la guerra contro i Turchi invasori di Otranto, la vittoria contro il corsaro Barbarossa nelle acque di Baia e le feste di Napoli al ritorno di Carlo V dall'impresa d'Africa.
   Sull'ultimo basamento si vedono le statue stupende del viceré e della moglie genuflessi sopra due inginocchiatoi. I bassorilievi si possono qualificare come i migliori di quei tempi; basti il dire che vi studiarono intorno il Ribera, il Giordano, il Massimo, il Vaccaro; lo stesso Salvator Rosa non isdegnò di copiarli più volte. 11 monumento di Don Pedro, l'atto mentre egli ancor viveva, é per fortuna rimasto in Napoli» Don Fedro voleva farlo trasportare ili Bastiglia, ma premorto a quel trasloco, il figlio di lui don Garzia lo fece porro in San Giacomo e vi chiuse le ceneri del padre, giunte da Firenze. Dietro a questo ricchissimo monumento, quello di Hans Walther von ITiernhe.im, consigliere e generale di Carlo V e di Filippo II, morto nel 1557, con iscrizione tedesca e latina.
   Non mancano nella chiesa 1 dipinti di molto pregio, fra gli altri, la bella e legittima Sacra Famiglia, di Andrea (lei Sarto, a destra dell'ingresso principale ; YAssunta con gli Apostoli