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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Napoli
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   Nella seguente gotica cappella Tocco, monumento di Sanl'Aspreno, primo vescovo di Napoli e freschi murali con la loro leggenda attribuiti a Pippo Tesauro, di Napoli (1270), ridipinti quasi intieramente nel 1750 da Andreoli, allievo del Solimena.
   A sinistra dell'altare maggiore < scorgesi la gotica cappella Capece Gaietta, o del Sacramento. Dietro, sotto la finestra, tavola anlica attribuita ad Agnolo Franco e rappresentante Cristo adorato da San Gennaro e da Sant'Anastasia e seduto sull'arcobaleno col piede sul globo terrestre con faccia umana ; è un dipinto umbro-senese del sec. XV. A sinistra, monumento di Fabio Capeee del Fansaga, e, a destra, di Giacomo Capeee del Vaccaro.
   Nella crociera a sinistra, a nord, monumento di Papa Innocenzo IV (Sinibaldo Fiesco), morto a Napoli nel 1254. Questo monumento del gran nemico degli llolienstaufen, clic scomunicò Federico II nel Concilio di Lione ed a cui la Casa d'Angiò andò debitrice del reame di Napoli, fu cretto, nel 1318, dall'arcivescovo Umberto di Montoro. Fu attribuito a Masuccio Ica Pietro di Stefano, ma il primo mori tredici anni e il secondo otto prima della sua erezione ; ed è opera probabilmente di Masnccio II, figliuolo di Pietro, allievo e figlioccio di Ma-succio I. Il monumento era più alto in addietro: era ornato di mosaici ed un arco con una lunetta rappresentava, al dirdi Gregorovio, il Papa e l'arcivescovo Umberto inginocchiali davanti la Madonna. Ora non è più che un sarcofago con la figura di Papa Innocenzo in tiara ed un'iscrizione che parla di Federico II come di una vipera: Slravit inimicumChristi,colubrum Federicum (1). Il rilievo sul monumento rappresentante Papa Innocenzo IV ed Umberto in adorazione davanti la Madonna, e di Pietro di Stefano. Un'iscrizione attigua segna la tomba del re di Napoli, Andrea, figlio di Carlo Roberto re d'Ungheria, strango-
   lato (lamico necatvs) a 19 anni, il 18 settembre 1315, per malvagità della moglie, Giovanna I di Napoli. Nel muro a sinistra è la tomba di Papa Innocenzo XII (Pignatelli di Napoli), arcivescovo del Duomo (1068), eseguita in istile barocco (fig. 49).
   Fig. 49. — Napoli (Duomo): Tomba di Innocenzo XII (da fotografìa Mauri).
   Nell'ultima cappella della navata laterale sinistra, o cappella Seripandi, VAssillila, di Pietro Perugino (1460); a sinistra, San Gennaro raccomanda alla Madonna il cardinale Oliviero
   (1) Innocenzo IV mori padrone di Napoli, la città del suo grande avversario, nel palazzo di Pietro De Vinea, o Pier Della Vigna, di Capua, poeta, uomo di Stalo e segretario, caduto in disgrazia, di Federico III. Gli storici dipingono questo papa genovese come ambizioso, orgoglioso, rapace, e come colui che introdusse nella Chiesa il Nepotismo. Narrano che, scosso in fin di vita dal letargo, e visti i congiunti che si disperavano intorno al suo letto di morte, esclamasse corrucciato: Miserabili! perchè piangete ? Non vi ho io arricchiti tulli abbastanza ?