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l'arti; Quarta — Italia Meridionale
fìg. 4U. — Napoli (Duomo) : Porta di bronzo della Cappella del Tesoro (da fotografia Mauiu).
dal Giordano e dal Farelli, conserva in armadii quarantacinque busti dei santi protettori di Napoli e tre statue : l'Immacolata, San Raffaele e San Michele, tutte in argento. 11 busto di San Gennaro, coperto di un piviale rosso ricamato, lia appesa al collo una gran collana da cui pendono i doni fatti in varie occasioni da sovrani. Per tal modo, vedesi in mezzo la croce con grossi brillanti. dono di Carlo 111 di Borbone (1734) da cui scende una seconda croce di sessanta;ré brillanti, offerta dalla regina Maria Amalia(1738.). A destra
è appiccata alla collana un'altra croce di diamanti e di gemme, dono di Francesco I Borbone, a cui è sospesa una seconda, la più bella, composta di brillanti e zaffiri e donata dalla regina Maria Carolina d'Austria (1775) ; a sinistra è legato un bel gioiello in brillanti offerto dalla regina Maria Cristina di Savoia e da esso pende una croce di diamanti e smeraldi, dono di Giuseppe lionaparte. La mitra del Santo è di argento dorato, tempestata di oltre 3600 gemme fra diamanti, smeraldi e rubini vagamente disposti e legati dall'orefice
condotti a Pozzuoli ed esposti nell'ampio teatro alle belve, le quali ricusarono di divorarli. Allora S. Gennaro fu gettato in una fornace, ina usci fuori illeso. Finalmente fu decapitato alla Solfatara il 19 settembre 305. 11 suo corpo fu trasportato dal vescovo S. Severo da Pozzuoli a Napoli sotto Costantino e fu allora che il suo sangue, raccolto in due ampolle da una matrona cristiana dopo il martirio, si squagliò improvvisamente nelle mani del vescovo. Da quel tempo incominciò la suddetta liquefazione annuale del sangue. Delle due ampolle la seconda fu trasportata da Carlo III a Madrid pve il miracolo avviene nell'istesso tempo che a Napoli, dicono.