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l'arti; Quarta — Italia Meridionale
Fig. 4k — Napoli (Duomo) : Interno del Sacrario o Soceorpo di San Gennaro
(da fotografia Mauri).
uri carattere solenne e grandioso : in mezzo la statua di Oliviero Carafa, l'amico di Gerolamo Savonarola, parla dell'arte del Rinascimento : essa è stata restituita al primo posto, cioè dietro il piccolo altare maggiore tornato a luce recentemente, sepolto prima e vestito da marmi barocchi. È proprietario della cappella Riccardo Carata duca d'Andria, il quale ha provveduto a queste riparazioni e a nuovi lavori. 11 suo antenato Oliviero Carafa decorò il soffitto della cappella con diciotlo scompartimenti di marmo, in ognuno de' quali pose immagini della Vergine, degli Apostoli, dei patroni di Napoli. Tutto è lavoro del Malvito medesimo. Nel primo altare sono le reliquie del patrono di Cruna, San Massimo.
Dopo la seconda cappella, a destra, si arriva alla cappella del Tesoro, o cappella di San Gennaro (fig. 45), superbo edilizio a cupola, votata, nel 1527, dalla città a San Gennaro quando la liberò dalla peste ma incominciata soltanto nel 1008, secondo il disegno del monaco teatino Francesco Negri, in forma di croce greca d'ordine corinzio, e terminata con una spesa di 4 milioni e mezzo di lire. L'iscrizione nella facciata marmorea della cappella suona : « A San Gennaro che per mezzo del suo sangue miracoloso salvò la città dalla
fame, dalla guerra, dalla peste o dal fuoco del Vesuvio, Napoli consacra questa cappella ».
Si entra per un cancello di bronzo (fig. 46) disegnato dal famoso Gian Giacomo Conforto e lavorato da Ignazio Scoppa sotto la direzione del Fansaga. L'ampio edifizio di stucco dorato ha quarantadue colonne di broccatello, diciannove statue in bronzo di santi e sette altari riccamente decorati.
Nelle pareti sono dipinti a olio sul rame inargentato: 1J Risurrezione di un fanciullo; 2° Decollazione di San Gennaro (guasto) ; 3° Gua-riyiom dì ammalali mediante l'olio della lampada del sepolcro del Santo. Dirimpetto: ^Sepolcro di San Gennaro in Napoli : tutti quattro questi dipinti son del Domenichino ; 5° San Gennaro esce incolume dalla fornace, del Libera (dopo la morte del Domenichino); 6° Guarigione di un ossesso, di Stanzioni.
L'aitar maggiore è di porfido con incrostazioni dorate, la croce di lapislazzuli, il tutto secondo il disegno del Solimene. 11 paliotto di argento è del Vinaccia e rappresenta il Trasporto di San, Gennaro da Monte Vergine a Napoli. Del Fan-saga è bella opera la balaustrata, le porticine di bronzo sono di Onofrio d'Alessio.
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