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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Napoli 84
   
   Napoli, che non aveva in addietro che acque salmastre e malsane, per mezzo delle condutture del Carmignano e della Bolla, è ora fornita (l'acqua pura e salubre, uno dei primi, se non il primo addirittura elemento igienico.
   GALLERIA UMBERTO I
   È il principale fra ì recenti abbellimenti di Napoli, innalzata sulle vie tortuose e sui luridi abituri che, a ridosso di San Carlo e di Santa Brigida, deturpavano l'eleganza della vicina via Roma o Toledo.
   La Galleria, croci forme, opera insigne dell'architetto E. De Mauro, fu ultimata ed inaugurata nel novembre del 1890. La bella situazione, la ricchezza del disegno, lo splendore degli ornati, la solida e massiccia struttura co' suoi svelti colonnini, le piccole balaustre, le finestre gotiche, ecc., le conferiscono il primato sulle gallerie consimili di Torino e Milano. È tutta napoletana, nell' ispirazione e nel disegno e riflette la dolcezza del clima. Non è nò tutta classica ne tutta moderna, nè tutta italiana, nò tutta orientale : è un quid medium, un che di mezzo fra il Romanesimo e il Rinascimento, fra il barocchismo orientale e l'architettura moderna (tìgg. 21-23).
   Tutti concordano nel giudicarla bellissima e monumentale per quel che si riferisce alla tecnica ed all'esecuzione architettonica, manchevole per la decorazione interna; ma liavvi anche chi afferma il contrario. Quel ch'I certo si è che la galleria è degna di ammirazione per l'arditezza dell'immensa sua cupola, per la grandiosità della stupenda crociera, per la bella e fulgida luce che vi piove dalle grandi e innumerevoli aperture dall'alto.
   Certamente avrebbe la decorazione potuto esser più sobria e migliori i lavori in istucco, ma il maggior difetto è quello AaVC ubicazione, come suol dirsi, o sito, che le due chiese di Santa Brigida e San Ferdinando impedirono l'intiera esecuzione del disegno perfetto in sè, il quale, se non fosse bisognato accorciarlo e ridurlo, avrebbe dato, non alla sola Napoli, ma all'intiera Italia uno dei più bei monumenti della moderna arte architettonica. Ciò non di manco la Galleria ha risanato il pessimo rione di Santa Brigida ed aperto alla città un ritrovo elegante ed animato che ancora le mancava.
   La Galleria costò 22 milioni di lire. È a tre piani ed ha una superficie di li, 144.21 metri quadrati. La cupola dal pavimento alla palla è alta GO metri. Le vòlte in cristallo dei quattro bracci della crociera hanno ciascuna la larghezza di 36 metri.
   La galleria Umberto I contiene ricchi ed eleganti negozi, caffè e ristoranti di lusso, fra cui splendidissimo il caffè Starace, l'elegantissimo salone Margherita per rappresentazione e concerti; locali spaziosi per esposizioni, circoli e uffizi di giornali.
   SVENTRAMENTO e RISANAMENTO DI NAPOLI
   Dal 9 settembre 1884, quando Re Umberto e il Bepretis lo proposero, sino al 15 giugno 1889, in cui fu inaugurato, molte vicissitudini ed ostacoli precorsero Io sventramento e il risanamento edilizio di Napoli. Troppo lungo sarebbe narrarli; ne basti il dire che la legge del Risanamento fu approvata dal Parlamento il 15 gennaio 1885, come fu approvato nel Consiglio di Napoli del successivo febbraio il Piano regolatore delle sezioni Mercato, Vicaria, Porto e Pendino, compilato dall'ufficio tecnico municipale. Se non che un R. Decreto del 25 luglio 1885, su parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, non approvò il progetto se non modificato secondo le esigenze dell'igiene e nei limiti della spesa accordata dalla suddetta legge. 11 progetto ripresen-tato fu approvato dal Consiglio comunale il quale respinse però, col suo voto del 7 maggio 1887, il concetto della concessione unica al cornili. Breda, presidente della Società Veneta di costruzione la quale presentava, con la partecipazione di altre Banche, una combinazione col Credito Mobiliare e la Banca Generale, ora liquidati,