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l'arti; Quarta — Italia Meridionale
sifoni da 0.80 sboccano in un acquedotto in muratura che dopo 2 chilometri di percorso arriva al gran serbatoio di Capodimonte ; il terzo sifone continua fino a quello dello Scudillo.
Tra i due serbatoi il più importante è quello destinato al servizio basso e medio della città, stabilito nella collina di Capodimonte.
E formato da cinque grandi gallerie scavate parallelamente in direzione nord-ovest ad una media profondità sotto il suolo di in. 50; la sezione ha la forma di un ovale a cinque centri alquanto ristretta alla sommità, conterminata alla base da una platea piana disposta a leggero compluvio lungo l'asse, e raccordata agli angoli da due archi di piccolo raggio, sezione di grande. resistenza consigliata da studi istituiti sopra simili opere sotterranee scavate nel tufo ; le dimensioni sono ni. 10.80 in altezza e m. 9.25 in larghezza massima, e la distanza fra asse ed asse delle gallerie è di ni. 18.50 dimodoché lo spessore del solido ad esse frapposto è ancora di m. 9.25.
L'altezza d'acqua sul fondo, a serbatoio pieno, è fissata a ni. 8, di maniera che la sezione bagnata presenta una superficie di circa G9 m. q., e la quota altimetriea rispetto al mare, alla quali cosi arriva il pelo d'acqua, è di m. 92.50. Delle cinque vasche poi la prima colla seconda, e la quarta colla qninta sono in comunicazione tra loro con due braccia trasversali della stessa sezione, cosicché propriamente si hanno tre serbatoi o bacini isolati e completamente indipendenti, la cui capacità complessiva ascende a 80,000 ni. c., capacita invero enorme, e che ben pochi dei grandi serbatoi lino ad ora costruiti possono vantare.
La sistemazione idraulica di questi serbatoi è stabilita in modo assai semplice col mezzo di tre gallerie scavate a differenti altezze, e presso a poco coi loro assi nello stesso piano verticale, le quali, separate da un solido di conveniente spessore, corrono sulla fronte delle vasche rivolta a mezzogiorno, e in direzione a queste normale.
Nella prima galleria superiore, o d'immissione, arriva l'acqua proveniente dalla condotta libera, nella quale, come abbiamo visto, sboccano i due sifoni da 800 nini, ed arriva entro una cunetta scoperta e solcata nella platea della galleria con sezione rettangolare di 1 m. di base per 2 d'altezza, cioè colle stesse dimensioni della condotta libera, e col fondo a m. 92.50 sul mare, altezza dello specchio d'acqua nei serbatoi. L'introduzione nei tre bacini ha luogo mediante tre diramazioni. delle stesse dimensioni della cunetta, dalla quale si staccano, e l'acqua si versa nelle vasche rispettive per uno scivolone rivestito con buona muratura, e profilalo verso il fondo a curva parabolica, per attenuare gli effetti della sua ca- I
duta sulla platea nei primi momenti del riempimento. Una paratoia, collocata in ciascuna delle tre diramazioni, regola l'immissione proporzionatamente ai bisogni.
La seconda galleria, che chiameremo di distribuzione, e che trovasi in corrispondenza alla platea dei serbatoi, serve appunto alla presa dell'acqua, che a mezzo della rete ili canalizzazione viene quindi portata e diramata nella città ai diversi punti di consumo. A questo scopo due condotte tubulari in ghisa, del diametro interno una di 800 mm. e l'altra di G00 min., mettono capo e percorrono posate sul fondo tutta la galleria ; ognuna di queste è alimentata con tre tubi di corrispondente diametro innestati a T, i quali, penetrando attraverso il masso, sboccano all'altezza della platea nei tre serbatoi; altrettante saracinesche, manovrabili nella galleria medesima, regolano la presa, che può per tale disposizione essere fatta indipendentemente e separatamente in una o nell'altra condotta, e da ciascuno dei tre bacini.
Nel caso, poco probabile invero, nel quale tutte le vasche si trovassero in istato di riparazione, e non fosse quindi possibile con esse alimentare le due condotte maestre, la presa s'effettuerà direttamente dalla cunetta d'arrivo mediante due tubi che, partendo dal fondo di essa, scendono verticalmente attraverso il masso, ed entrati nella sottoposta galleria di distribuzione s'innestano alle condotte rispettive, i quali tubi di speciale alimentazione nelle ordinarie circostanze dell'esercizio rimarranno liberi, e funzioneranno da sfiatatoi.
L'ultima galleria, praticata ad un piano inferiore a quello del fondo dei bacini, venne stabilita allo scopo di raccogliere e scaricare tutte le acque, che per qualsiasi ragione ed in modi differenti voglionsi mettere in rifiuto.
Il serbatoio dell'alto servizio ha due sole gallerie : una superiore per l'immissione e una inferiore per la distribuzione e lo scarico. La presa ha luogo colle stesse disposizioni del serbatoio precedente; le tre condotte principali da alimentarsi, munite di saracinesche, possono attingere indipendentemente l'una dall'altra da ciascuna vasca.
La canalizzazione in città si compie mercè due reti di tubi al tutto indipendenti fra loro. Dal serbatoio alto, come si è detto sopra, partono tre condotte principali, e dal serbatoio inferiore ne partono due: a queste condotte, che formano l'ossatura di tutta la canalizzazione s'innestano e si diramano in lutti i sensi quelle secondarie, sviluppandosi per una lunghezzadi 100 chilometri (Vedi tavola : Serbatoio dell'alto, basso e medio servizio).
L'opera intera è costata circa 30 milioni : 1G per le tubature e 14 pel resto ('!).
(1) Vedi Illustrazione Italiana, 17 maggio 1885, e le Grandi Scoperte, voi. I, Architettura.