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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Napoli
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 450

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arti; Quarta — Italia Meridionale
   L'ingegnere Tastoni, assistente del senatore Palmieri al E. Osservatorio vesuviano, ha calcola ehe sino al 9 agosto le nuove lave avevano occupato un'area di circa 220,000 ni. q. con un voluti di circa G milioni di metri cubi.
   « l'inora — conchiucle il Mercalli nel suo dotto articolo: LEnaione del Vesuvio cominciata 3 hujlio 1895, pubblicato nella Rassegna Nazionale (1° ottobre 1895) — l'eruzione attuale sta ri limiti modesti di una sémplice fase di recrudescenza del periodo erultivu incominciato sin dal 187( La catastrofe, cioè l'eruzione parossismale con cui questo periodo si dovrà chiuder® — a meno ci il Vesuvio non cambi il ritmo de' suoi periodi eruttivi — potei seguire immediatamente la presen fase eruttiva, come avvenne nel 1872 dopo l'eruzione del 1871; ovvero il Vesuvio potrà rimette; per un tempo più o meno lungo sulla sua cima il maestoso pennacchio di fumo e di fuoco, che napoletani sogliono giustamente riguardare, non come una minaccia, ina come un ornamento <1 loro golfo incantevole ».
   Sommario — Da tutte le suddette eruzioni deduconsi i seguenti fatti principali
   1. Quando il cratere e quasi ricolmo o la sua superficie un po' depressa sotto il labbi un'eruzione puossi considerare imminente. I periodi di riposo occorrono quando il cratere fu vuotai da un'esplosione violenta o da una serie di piccole eruzioni.
   2. Quando la bocca del cratere è cosi piccola o così rimpicciolita dalle materie accumula da non poter porgere libero varco alla lava raccolta nel serbatoio centrale, formansi spiragli o bocci laterali, le quali, essendo più prossime al focolare interno, scaricano la lava più liquida di quel' vomitata dal cratere centrale e, trovando una superficie meno inclinata, essa può scorrere in un corrente continua, il che è quasi impossibile coll'alto angolo della superficie del cono.
   3. La coesione di una corrente di lava fa sì che la scorra lentamente e die la sua superbe-rimettendo grado grado, pel raffreddamento dell'aria, della sua fluidità, si sgretoli in franimeli innumerevoli o scorie, alcune delle quali formano uno strato profondo sulla superficie, mentre alti rotolano al basso dai lati. E come codeste scorie sono cattivi conduttori del calore, esse abilitali cosi la porzione centrale della massa a conservare la sua fluidità per un tempo ragguardevoli nell'istesso tempo die rendono possibile l'attraversar la corrente mentre scorre.
   4. I fremutiti che precedono ed accompagnano le eruzioni sono causati probabilmente tali sforzo del vapore elastico per liberare la gola interna del vulcano quando è ostruita da una mass di materia solida.
   5. 11 cosi detto fumo del cratere consiste di vapor acqueo più o meno oscuro secondo che più o meno carico di ceneri Quando questo vapore si condensa nell'atmosfera scende in forni di calda pioggia die piglia la consistenza della melma quando il vapore è pregno soverchiamente i ceneri e quando il terreno su cui cade è coperto di fina materia frammentaria.
   0. fi fuoco che vedesi sopra il cratere durante un'eruzione non è fiamma ma il riverber della lava strutta ed incandescente entro il cratere sui nembi di vapore e di ceneri addensati e sospei sopra di esso.
   1. 1 lampi die veggonsi dardeggiare dagli orli di codesti nembi sono effetto dell'elettricit prodotta dalla rapida condensazione del \apore in acqua o dalla conversione dell'acqua in vapore.
   8. La diminuzione dell'acqua nelle fonti e nei pozzi sui declivio e alla base del Vesuvi considerasi qual indizio precursore di un'eruzione iinniinciite, ina di questo fatto non fu ancor dat uua spiegazione soddisfacente.